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14/04/15

Ogni soglia è per entrare e ogni soglia è per uscire. (Gottfried Benn - 'Venite').






La soglia è aperta, ma non oltrepassarla significa restare muti. In silenzio. 

Ogni soglia è per entrare e ogni soglia è per uscire. Il senso dipende dalla direzione. La direzione è anzi il senso. 

Ogni soglia appartiene a chi la attraversa. E resta estranea a chi resta muto. 

Muti sono i morti, che hanno attraversato la soglia e non hanno più bisogno di attraversarla. La loro lingua serve per altro, là dove sono. 

Venite, parliamo tra noi
chi parla non è morto, 

scrive Gottfried Benn. La soglia è un invito:

Venite, diciamo: gli azzurri,
venite, diciamo: il rosso, 
si ascolta, si tende l'orecchio, si guarda,
chi parla non è morto.

Se resti prima della soglia, la soglia ti irretisce. Ti ipnotizza, non ti è d'aiuto:

solo nel tuo deserto,
nel tuo raccapriccio di sirti,
tu il più solo, non petto,
non dialogo, non donna

e già così presso agli scogli
sai la tua fragile barca -

bisogna credere, venire e perciò muovere l'incanto:

venite, disserrate le labbra, 
chi parla non è morto. 


Fabrizio Falconi (C) riproduzione riservata - 2015
La poesia di Gottfried Benn Venite, è tratta da Aprèslude, prefazione e traduzione di Ferruccio Masini, 1966 Einaudi, Torino.