Visualizzazione post con etichetta sindonologia. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta sindonologia. Mostra tutti i post

14/08/18

Nuovo studio scientifico: Sulla Sindone sangue vero e di una persona torturata.






Il sangue presente sulla Sindone di Torino e' vero e di una persona torturata. Inoltre il sangue e' rosso e non marrone, come dovrebbe essere un sangue antico, perche' il telo sarebbe stato esposto alla luce ultravioletta, come quella del Sole, che ne ha alterato il colore. 

Lo indica la ricerca italiana pubblicata sulla rivista Applied Optics e coordinata da Paolo Di Lazzaro, dell'Enea e vicedirettore del Centro Internazionale di Sindonologia. 

Vi hanno preso parte anche Daniele Murra dell'Enea, Paola Iacomussi dell'Istituto nazionale di ricerca metrologica (Inri), Mauro Missori del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) e il medico Antonio Di Lascio. 

La ricerca arriva a meno di un mese da un altro studio secondo il quale almeno la meta' delle macchie di sangue della Sindone sarebbe falsa e mentre Torino si prepara alla mini ostensione del lenzuolo - che la tradizione cristiana ritiene sia il sudario che ha avvolto Gesu' Cristo - prevista il 10 agosto e riservata a 2.000 giovani. 

 Grazie all'analisi della Sindone, fatta dai ricercatori durante l'Ostensione del 2015 con una tecnica ottica che serve a individuare la composizione dei materiali, e' stato visto che nel sangue del telo e' presente la metaemoglobina, un prodotto della degradazione dell'emoglobina fortemente ossidata e invecchiata, a "conferma che si tratta di sangue antico, come avevano dimostrato anche altre ricerche negli anni '80 che avevano individuato composti tipici del sangue come il siero e grandi quantita' di bilirubina", ha detto all'ANSA Di Lazzaro. 

Il sangue e' ricco di bilirubina, ha aggiunto "in due casi: nel caso di una persona malata di ittero e in quello di una persona percossa duramente, perche' nel sangue di quest'ultima si rompono i globuli rossi e il fegato rilascia bilirubina". Tenendo conto di questo, ha proseguito Di Lazzaro "il nostro obiettivo era, inoltre, capire perche' il sangue presente sul telo e' rosso e non marrone, come dovrebbe essere un sangue antico e ossidato"

A questo scopo, i ricercatori hanno messo a punto un esperimento durato 4 anni che ha usato un sangue compatibile con quello presente sulla Sindone: "abbiamo usato il sangue di una persona malata di ittero, perche' contiene grandi dosi di bilirubina". 

Dopo aver impregnato un telo di lino con questo sangue, i ricercatori hanno quindi irraggiato il telo con luce ultravioletta, compatibile con la luce del Sole, e hanno visto che "l'interazione tra raggi ultravioletti e bilirubina altera il colore delle macchie".

23/06/15

Torino, città dei misteri, ha colpito ancora.

La casa dell'Avvocato Secondo Pia in Via Principe Amedeo dove avvenne il primo sviluppo di una foto della Sindone di Torino

Avendo scritto negli anni passati ripetutamente di Torino e dei suoi letterari misteri, stavo con le antenne dritte, qualche giorno fa quando sono tornato nei paraggi, con la scusa della Ostensione 2015.

La si può pensare come si vuole a riguardo della Sindone. In ogni caso, ricordando quel vecchio adagio che recita: pensare è così difficile che la maggior parte degli uomini emette giudizi, se l'argomento interessa bisognerebbe prima cercare di informarsi.

Un buon modo per iniziare a farlo è leggere il libro dell'anatomopatologo Pierluigi Baima Bollone, Ordinario di Medicina Legale dell'Università di Torino e autore di circa 120 studi scientifici sull'argomento.

Che si pensi oppure no che Torino è davvero una città magica, mi ha teso comunque una interessante imboscata.

Attratto ancora una volta da quel mistero, e rincasando la sera mi sono accorto del tutto casualmente di quella targa illuminata dal lampione (foto sopra): il mio albergo era esattamente nella casa dove l'Avvocato Secondo Pia, per la prima volta, fotografando la Sindone, si accorse - sviluppando le lastre nel suo laboratorio - che il Sacro Lino era un negativo fotografico.

La Sindone in positivo e in negativo


Durante l'ostensione del 1898, Secondo Pia infatti era stato autorizzato da casa Savoia a fotografare per la prima volta la S. Sindone.

E' nel corso di questa esposizione dunque, tenutasi dal 25 maggio al 2 giugno (indetta in concomitanza con una grande esposizione di Arte sacra e per celebrare una serie di ricorrenze cadute nello stesso anno tra cui il quarto centenario della costruzione del Duomo di Torino, il terzo anniversario della fondazione della Confraternita del Santo Sudario e il 50° anniversario dello Statuto Albertino),  che Secondo Pia ha fotografato il Lenzuolo mettendo in luce, attraverso l’immagine del negativo fotografico, particolari del Telo sindonico mai percepiti prima di allora.

La Sindone in positivo e in negativo

Un vero colpo di scena, che meravigliò non poco i contemporanei e ancora oggi sorprende.

Secondo Pia 

Per chi volesse, il racconto di quella scoperta è ben riassunto qui.
La singolare circostanza di questa mia trasferta, servirà magari per tornare presto sull'argomento sindonologico.