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09/12/13

Esce nell'Orsa Maggiore della Treccani, l'Enciclopedia su Costantino I imperatore.



Da sempre l’Istituto della Enciclopedia Italiana svolge il compito di diffusione del sapere umanistico e scientifico, sia nella prospettiva dello studioso che del semplice lettore desideroso di conoscere. In questa prospettiva, un posto di particolare importanza spetta ad alcune opere tematiche di ampio respiro dedicate dall’Istituto ai maggiori protagonisti della storia e della cultura italiana nella collana “Orsa Maggiore”: Virgilio, Orazio, Dante, Federico II, a ciascuno dei quali è stata dedicata un’opera in più volumi. 

In “Orsa Maggiore” si inserisce, in occasione del diciassettesimo centenario dell’editto di Milano (313 d.C.), l’Enciclopedia Costantiniana in tre grandi volumi, che l’Istituto Treccani ha realizzato in collaborazione con la Fondazione per le scienze religiose Giovanni XXIII, sotto l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica, con l’autorevole e prestigiosa direzione scientifica di Alberto Melloni, Peter Brown, Johannes Helmrath, Emanuela Prinzivalli, Silvia Ronchey e Norman Tanner, e un Comitato d’onore che comprende S.S. Bartholomeus I, Arcivescovo di Costantinopoli, Nuova Roma e Patriarca Ecumenico e S.Em. Angelo Scola, Cardinale Arcivescovo di Milano.

Alberto Melloni - Storico della Chiesa italiano. Professore di Storia del Cristianesimo all’Università di Modena-Reggio Emilia, titolare della cattedra Unesco sul Pluralismo Religioso e la Pace dell’Università di Bologna e direttore della Fondazione per le Scienze Religiose Giovanni XXIII di Bologna. 

Peter Brown - Storico irlandese della cultura tardo-antica, professore di storia alle università di Londra , di Berkeley e dal 1986 di Princeton. Nel 2011 è stato insignito del Premio Balzan per il suo contributo allo studio dell'epoca tardoantica.

Johannes Helmrath – Professore di Storia medievale presso la Humboldt-Universität di Berlino e membro del Comitato pontificio di scienze storiche presso la città del vaticano. Angelo Scola - Ecclesiastico italiano. Dal 2002 patriarca di Venezia, nel 2003 è stato creato cardinale da Giovanni Paolo II; nel giugno 2011 è stato nominato arcivescovo di Milano da Benedetto XVI, succedendo nella cattedra a D. Tettamanzi.

Un imponente affresco su un’intera epoca
L’opera contiene una presentazione ad ampio spettro di ogni aspetto legato alla figura di Costantino I, che, con l’editto, unì per sempre al suo nome il concetto di libertà religiosa e la neutralità dello stato in materia religiosa.
Nei tre volumi si trovano la biografia dell’imperatore romano e la costruzione della sua immagine, la discussione critica e la riproposta, nelle epoche successive, del modello costantiniano. 150 autori studiosi di fama internazionale, scrivono i saggi che contribuiscono a delineare un quadro organico e costituiscono una tappa fondamentale nella storia degli studi e della riflessione su Costantino il Grande, con un bilancio critico ma anche con l’apertura di nuovi percorsi di ricerca. L’Enciclopedia Costantiniana è divisa in sei ambiti tematici, a partire dall’analisi della figura dell’imperatore nel contesto del suo secolo: la vita, la religiosità, le scelte politiche, le realizzazioni architettoniche e urbanistiche, le testimonianze iconografiche ed epigrafiche, la rappresentazione del potere. La prospettiva si allarga poi al contesto storico dell’operato di Costantino: un affresco di ampio respiro, nel quale un’intera epoca è ripercorsa con attenzione ai diversi ambiti della geografia, dell’amministrazione, del diritto, della filosofia e soprattutto della religiosità. Grande spazio è riservato alla storia del cristianesimo prima e dopo Costantino. Un grande dibattito storiografico
Le altre quattro grandi aree tematiche sono dedicate alla formazione dell’immagine di Costantino tra IV e VI secolo attraverso l’opera dei panegiristi e dei biografi, nella letteratura patristica e monastica, nell’iconografia, nella riflessione giuridica e storiografica. Segue la storia del mito di Costantino nell’Europa medievale e nell’Oriente bizantino, mentre nella sezione dedicata all’Europa moderna è studiata la figura dell’imperatore dall’Umanesimo alla Riforma e alla Controriforma, fino all’Illuminismo e alla storiografia dell’Ottocento. Grande rilievo ha anche l’ultima parte dedicata al Novecento, con riferimento al grande dibattito storiografico, alla riflessione teologica e ancora alla fortuna di Costantino nel pensiero giuridico e politico, fino ad arrivare alla letteratura, al cinema e alla televisione.

CARATTERISTICHE DELL'OPERA Edizione limitata e numerata in 2.999 copie 3 volumi di circa 1000 pagine oltre 150 saggi 6 sezioni tematiche 500 illustrazioni Legatura in tutta pelle trattata in fossa della Conceria 800 Ciascun volume è custodito in un cofanetto foderato in moirè

29/10/11

E' morto James Hillman .



E' morto ieri a Thompson, USA, il grande James Hillman.

Non esito a definirlo una delle 'grandi anime' che ha attraversato il Novecento (e questi primi anni del Duemila).  Sono sicuro che il suo pensiero rimarrà, e sarà anche fondamentale per com-prendere qualcosa in più di noi stessi, di quello che siamo, che siamo diventati, e in cui possiamo trasformarci.

Hillman si è battuto una vita intera - formandosi nell'alveo del pensiero junghiano - per mettere in luce come sia necessario, oggi più che mai indispensabile, liberare l'anima dalla prigione dei concetti che la opprimono, di tutti i pensieri, false culture, dogmi, che impediscono all'anima di ciascuno di noi di librarsi e di ottenere la pienezza invocata, che è lo scopo primario (anche se non riconosciuto e negato) di ogni esistenza.

Hillman insisteva sulla necessità di riprendere un linguaggio più arcaico e più ricco - il linguaggio dell'anima dell'uomo è sempre lo stesso, nei secoli - e di recuperare un contatto più autentico con quello che chiamava il linguaggio di Venere.  


Gran parte dei mali del nostro tempo, sosteneva Hillman, nascono proprio da questa incapacità di andare in fondo, di rompere la breccia di esistenze costituite su necessità inautentiche, di ritornare ad ascoltare la voce dell'anima, il codice di quella ghianda che è insita dentro di noi, che soffre per noi, che parla, che vuole farsi ascoltare e che noi spesso facciamo di tutto per NON ascoltare.

"Questa cultura" scriveva ne Il linguaggio della vita, intervistato da Laura Pozzo,  "ci vuole maniacali: iperattivi, spendaccioni, consumisti, spreconi, chiacchieroni, pieni di idee che ci saettano nella mente senza fermarsi perché per non riuscire noiosi non ne approfondiamo nessuna; così anche il senso della tristezza va perduto."

Ci mancherà Hillman, anche se riempiremo il vuoto con la profondità eloquente del suo capolavoro, Il codice dell'anima e degli altri capolavori che ci ha lasciato.

Qui il video-intervista IL SENSO DELLA VITA, realizzato da Silvia Ronchey qualche anno fa.