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27/03/19

Libro del Giorno: "Anime estreme" di Manuela Maddamma.



E' un libro da non perdere questo, scritto da Manuela Maddamma, esperta di storia delle dottrine esoteriche e mistiche nell'Europa moderna e contemporanea, nel 2009, raccolta di una serie di ponderosi e informatissimi mini saggi scritti per Il Foglio

Nonostante questo, il libro ha una unità stilistica e sostanziale altissima: il fil rouge strettissimo,  è quello delle grandi anime che hanno attraversato l'Ottocento e il Novecento con i loro tormenti, le loro estreme sperimentazioni, le piene e dissonanti contraddizioni, le spine caratteriali, i florilegi linguistici, i voli scriteriati oltre i limiti del buon senso e delle convenzioni, senza i quali non avrebbero concepito il lascito letterario lasciato ai posteri. 

Biografie quasi sempre segnate dall'isolamento, dalla sofferenza, dall'autolesionismo, dalla deriva alcolica, dagli abusi, dagli amori sanguinari e sbagliati o impossibili, dall'eresia praticata come stile di vita e incarnata dentro biografie complesse, che ancora oggi turbano e affascinano allo stesso tempo. 

Si alternano nei quadri disegnati da Maddamma con incredibile lucidità ed economia della materia letteraria - Cristina Campo con il suo senso profondamente religioso dello scrivere e dell'esistere, una religiosità, come scrive l'autrice, spiritualmente carnale, e il suo progressivo e radicale isolamento sollecitato anche dalle fragili condizioni della sua salute; August Strindberg, con la sua eterna inquietudine, gli interessi per l'alchimia e per le ricerche iperchimiche e per la realtà inconoscibile dei fantasmi; Charles Baudelaire, con il suo ingombrante demone, la follia incombente, il carcere dell'anima, l'attrazione verso l'abisso; Sibilla Aleramo, con il suo sfrenato narcisismo, i suoi mille uomini, la fuga da un figlio abbandonato; Vladimir Nabokov, con la sua esplorazione della sessualità proibita, in Lolita, che è anch'esso una storia di fantasmi, visto che questo è il protagonista Humbert Humbert per la ninfetta protagonista, con la sua pelle di pesca e i suoi riccioli castani; e poi anche  Virgina Woolf, Anne Sexton, Amelia Rosselli e Sarah Kane, quattro grandi poetesse accomunate da una irrequietezza simile, da una incapacità di venire a patti col mondo, e da un destino tragico; Elsa Morante e il suo ultimo meraviglioso e dolentissimo romanzo, Aracoeli, confessione viscerale di una mancanza bidirezionale, tra madre e figlio letterari e madre e figlio-non-nato della realtà (dell'autrice); PierPaolo Pasolini e il suo canto del cigno letterario, quel torbido prolisso Petrolio nel quale rifluì tutto il nero magma che animava lo spirito del poeta, la sua donchisciottesca battaglia contro il mondo; e altro ancora. 

La vicenda umana di questi fuori-posto è interessante perché è in parte anche nostra.  Ciascuno di noi, come indicò C. G. Jung, è chiamato, nella sua vita, ad attraversare il minaccioso territorio dell'Ombra, attento a non farsene risucchiare, scandagliandolo, cercando di illuminarlo e di farne emergere cospicue porzioni. 

Se è questo lo scopo per il quale si viene al mondo, come sosteneva il grande psicologo di Kesswil, bisogna essere riconoscenti a questi uomini e a queste donne, che hanno affrontato il viaggio estremo in questi territori, lasciando i loro segnavia, le loro fiaccole accese, i loro avamposti nel corso di quell'esaltante cammino dell'uomo verso la conoscenza, anche quella più oscura. 


Manuela Maddamma
Anime estreme 
Vallecchi Editore, 2009
p.144

20/11/15

"Un amore degli anni venti" di Simone Caltabellota, i meravigliosi tempi di Sibilla Aleramo. (Recensione)




Finalmente un libro diverso

Simone Caltabellota, con pazienza certosina e amore appassionato ha ricostruito una storia perduta italiana, dell'Italia degli anni venti, una vicenda d'amore (e non solo amore, ovviamente) tra una grande scrittrice e un giovane mago, Sibilla Aleramo e Giulio Parise. 

Ma il libro è molto di più: è la ricostruzione meticolosa di quella complessa trama di relazioni, intrighi, rancori, disegni politici, tradimenti intellettuali, tradizioni iniziatiche e pratiche magiche - come recita la bandella del volume - che ruota intorno al misterioso «Gruppo di Ur» e alle figure di Julius Evola e del matematico pitagorico Arturo Reghini, avendo come teatro la Roma magica di quegli anni, con i suoi palazzi, i caffè, i teatri, le biblioteche, e anche i commissariati di polizia. 

Fu proprio durante il Ventennio infatti che la storia d'amore tra Sibilla Aleramo, all'epoca una scrittrice già famosa e  Giulio Parise, molto più giovane di lei, bellissimo e misterioso, sfida le convenzioni e la rigida disciplina di quegli anni, rispolverando l'antica e magica Sapienza pagana alle origini della civiltà italica e dell’intera cultura occidentale, quella stessa Sapienza alla quale in quegli anni si rivolgevano diverse associazioni filosofiche, massoniche, esoteriche in diverse parti d'Europa.

Sibilla e Giulio - del giovane Mago si sono perse le tracce definitivamente e al giorno d'oggi non esiste nemmeno una sua foto, per reperirla Caltabellota si è rivolto agli eredi, che ancora vivono a ROma - si incontrano, si amano, si perdono, si allontanano, si ritrovano, si tengono uniti sul filo di una esperienza iniziatica, una serie di prove che Giulio impone a Sibilla insieme alla sua distanza

E Caltabellota ricostruisce questa vicenda, mai raccontata, passo dopo passo, attingendo direttamente dalla Fondazione Gramsci e dall'Archivio Aleramo dove sono custodite le lettere originali, i biglietti autografi, le fotografie. Sono le voci di quel mondo apparentemente lontano e invece molto moderne, con le sue inquietudini, i suoi strappi, i suoi disorientamenti tra desiderio di elevazione e passioni divoranti. 

Pagina dopo pagina affiora il destino perduto di Sibilla, il suo amore che non si è completamente concesso, che è rimasto sempre misteriosamente negato, il volto di Giulio che appare e scompare, tra le diatribe di Reghini ed Evola che si accapigliano sulle riviste dell'epoca su ardue questioni filosofiche che soltanto in apparenza celano i risentimenti e i risvolti passionali, nei confronti di quella donna, Sibilla, che ha saputo tenere magicamente i fili di vicende così diverse, restando protagonista, restando sempre, anche di fronte alla sofferenza, nuda, se stessa. 

Un amore degli anni Venti 
Simone Caltabellotta 
Collana: Scrittori 
Ponte alle Grazie
Pagine: 192Prezzo: € 15.00

Fabrizio Falconi