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01/07/16

Firenze ricorda Tarkovskij nel trentennale della morte.





Letture, incontri, musica, cinema e teatro in omaggio a Andrej Tarkovskij, grande regista russo che ha vissuto a Firenze, a 30 anni dalla sua scomparsa, si terranno il 1, 6 e 7 luglio nell'ambito dell'Estate Fiorentinaorganizzato da Versiliadanza.

Il programma di eventi si inserisce nelle celebrazioni per i trent'anni dalla morte "di uno dei piu' importanti maestri del cinema internazionali - ha spiegato Tommaso Sacchi del Comune di Firenze - che ha vissuto a Firenze dagli anni '80 fino alla sua morte".

Tra gli eventi in programma gli incontri e le letture di Andrea Ulivi tratti dalla nuova edizione di Scolpire il tempo di Tarkovskij al Museo del Novecento (1/07) e uno spettacolo di teatro, cinema e danza nello spazio "Le Murate" dal titolo "Zona Tarkovskij" (6 e 7/07).

Versiliadanza promuove per l’Estate Fiorentina una serie di eventi dedicati alla figura di Andrej Tarkovskij.

Il progetto si inserisce nelle celebrazioni per i trent’anni dalla morte di uno dei più importanti maestri del cinema internazionale: personaggio fortemente legato a Firenze, ne è stato accolto negli anni Ottanta trovandovi ispirazione per i suoi lavori e ottenendo asilo, essendo esule dalla propria patria. 

Gli eventi distribuiti in luoghi d’eccellenza della città, saranno un’occasione unica per ri-scoprire la poetica del regista anche attraverso l’architettura delle location scelte: una poetica infinita, profonda, unitaria, scandita dal suo senso religioso della vita, dal suo sguardo trascendente verso l’assoluto e il significato di “immagine”.

L’appuntamento di venerdì 1 luglio è con “Spotlight on Tarkovskij”: presso l’altana del Museo Novecento si svolgerà un incontro di avvicinamento alla poetica del regista russo con lettura di testi letti da Andrea Ulivi e tratti dalla nuova edizione di “Scolpire il tempo”. Seguirà la proiezione del lungometraggio “Lo specchio” con testi di Arsenij e Andrej Tarkovskij.

fonte ANSA

23/10/13

Dieci grandi anime. 2. Andrej Tarkovskij (6.- fine)



Dieci grandi anime. 2. Andrej Tarkovskij (6.- fine)


Sul tema del sacrificio, dell’incontro tra il sacrificio umano – quello di Giuda Iscariota, ma anche quello di ogni uomo, e dello stesso Tarkovskij, ormai giunto al termine della sua vita  - e quello divino del Cristo, si giocano le ultime riflessioni del grande regista, che sembra consegnare la sua anima, “faccia a faccia con la propria vita”, come scrive il 4 novembre, un mese prima di morire.

Sono anche le considerazioni che concludono il suo libro più famoso, quello nel quale Tarkovskij ha riassunto il suo pensiero teorico, sul cinema, sulla creazione, sull’arte (20) . Nelle ultime pagine di Scolpire il Tempo, scrive:   
       Il nostro mondo è scisso in due parti: il bene e il male, la spiritualità e il pragmatismo.  Il nostro mondo umano è costruito, è modellato sulla base delle leggi materiali poiché l’uomo ha costruito la propria società sul modello della morta materia. Perciò egli non crede nello Spirito e rifiuta Dio.
      C’è una speranza che l’uomo sopravviva, nonostante tutti i segni del silenzio apocalittico preannunciato dall’evidenza dei fatti ?  La risposta a questo interrogativo, forse, è  contenuta nell’antica leggenda sulla resistenza dell’albero inaridito, privato dei succhi vitali, che ho preso come base del film più importante nella mia biografia artistica (21).
      Un monaco, passo dopo passo, secchio dopo secchio portava l’acqua sulla montagna e innaffiava l’albero inaridito, credendo senz’ombra di dubbio nella necessità di quel che faceva, senza abbandonare neppure per un istante la fiducia nella forza miracolosa della sua fede nel Creatore e perciò assistette al Miracolo: una mattina i rami dell’albero si rianimarono e si coprirono di foglioline. Ma questo è forse un miracolo ?  E’ soltanto la verità.   (22)
     
Non ci sono forse parole migliori di queste per raccontare cosa sono state la vita e il percorso artistico di Tarkovskij.  Il miracolo della pienezza espressiva, creativa dei suoi film è sotto gli occhi di vecchie e nuove generazioni. Il suo cinema è senza tempo, come la bellezza è senza tempo.

La fiducia, la fede nella vita – e nel suo ispiratore – pur nelle traversie di una esistenza obiettivamente molto difficile, a tratti penosa, hanno compiuto questo miracolo.
      
Forse meglio di ogni altro, Tarkovskij è stato colui che con la sua arte – ma anche con il resoconto della sua vita – è riuscito a tradurre, già in questo tempo terrestre, l’aforisma di Lao-tse, che lo stesso regista aveva posto tra i suoi preferiti: Quel che v’è di più potente al mondo è quel che non si vede, non si ode, e non si tocca.


(6. - fine) 

Fabrizio Falconi © - proprietà riservata/riproduzione vietata. 


20.      Scolpire il Tempo, di Andrej Tarkovskij è pubblicato in Italia da Ubulibri, 2002, a cura di Vittorio Nadai.
21.      Il film a cui si riferisce è l’ultimo, Sacrificio.
22.     Scolpire il Tempo, cit. pag. 211