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06/04/12

Gli obelischi di Roma - 1 Obelisco Macuteo




Chi ama Roma e le sue meraviglie dimentica forse troppo spesso che i più antichi manufatti umani esistenti nella città Eterna, non appartengono all'epoca Romana, bensì precedono questa epoca di parecchi secoli, e in qualche caso anche di più di un millennio. 

Roma è infatti la città al mondo a possedere il maggior numero di Obelischi Egizi autentici, e cioè ben 13. 

La grandissima parte di questi obelischi furono trasportati dall'altra sponda del Mediterraneo - dove avevano già alle spalle una storia plurisecolare - dalle navi romane, al termine di incredibili viaggi che comportavano difficoltà tecniche impensabili, per noi moderni.

E' importante ricordare infatti che per i Romani gli Obelischi mantenevano intatto il loro valore simbolico soltanto se perfettamente integri (al punto che al primo accenno di crepatura, durante il trasporto, essi venivano immediatamente abbandonati).  

Dunque queste operazioni di trasporto si avvalevano di tecniche ingegneristiche assolutamente straordinarie. Per averne un'idea basta leggere le cronache del trasporto di un obelisco moderno - quello detto di Mussolini al Foro Italico, fatto discendere via fiume (Tevere) dalle cave di Carrara, durante il Ventennio - per rendersi conto di quali e quante difficoltà bisognava affrontare, anche in tempi tecnologicamente  molto più avanzati.

In questa rassegna per il nostro blog, elencheremo i 13 obelischi romani nell'ordine esatto in cui furono ri-eretti, dopo le devastazioni che seguirono alla caduta dell'Impero Romano in seguito alle quali tutti - con l'unica eccezione dell'Obelisco Vaticano - furono abbattuti.

Cominciamo col cosiddetto Obelisco Macuteo, quello che oggi si trova di fronte al Pantheon. 

1. Obelisco macuteo ( oggi in piazza della Rotonda al Pantheon ) 
rieretto nell'anno1404.
Dimensioni:  – altezza dal piedistallo m.6,34.

Fu originariamente eretto dal faraone Ramesses II (1290-1223 a.c. ) a Heliopolis, oggi periferia de Il Cairo.

Presenta estesi Geroglifici. 

Proveniente dalla zona del Collegio Romano, dove sorgeva il tempio Iseum et serapeum, dedicato alle divinità dell'Antico Egitto, e abbattuto in seguito all'invasione di Roma da parte dei Goti, fu ri-eretto a seguito dei moti del 1404 nell’odierna Piazza san Macuto come simbolo libertario ( Schola Bruti ). 

Spostato sotto Clemente XI in Piazza del Pantheon ad ornamento della fontana del Della Porta del 1575, nell'anno 1711.