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07/06/20

Poesia della Domenica - "Variar del verde" di Luciano Erba




Variar del verde

Quel campanile osservato dal treno
che fa una esse tra sambuchi e robinie
non è forse il miglior osservatorio
su altri verdi, di foreste ercinie?
Ecco un tipo di foglie che guadagna
se questo verde di alberi da frutta
vedi contro un cielo minaccioso
di un temporale colore di lavagna.
Vi è poi un verde selvatico di forre
a mezza costa, sotto i santuari,
che scurisce nel colmo dell’estate:
il sole è alto, l’ombra fa miracoli,
serpeggia il verde da Fatima al Carmelo,
salgo in mezzo ai roveti, guardo il cielo.

24/03/13

La poesia della Domenica - 'Amore a prima vista' di Wislawa Szymborska




Amore a prima vista


Sono entrambi convinti
che un sentimento improvviso li unì.
E' bella una tale certezza
ma l'incertezza è più bella.

Non conoscendosi prima, credono
che non sia mai successo nulla fra loro.
Ma che ne pensano le strade, le scale, i corridoi
dove da tempo potevano incrociarsi?

Vorrei chiedere loro
se non ricordano -
una volta un faccia a faccia
forse in una porta girevole?
uno "scusi" nella ressa?
un "ha sbagliato numero" nella cornetta?
- ma conosco la risposta.
No, non ricordano.

Li stupirebbe molto sapere
che già da parecchio
il caso stava giocando con loro.

Non ancora del tutto pronto
a mutarsi per loro in destino,
li avvicinava, li allontanava,
gli tagliava la strada
e soffocando un risolino
si scansava con un salto.

Vi furono segni, segnali,
che importa se indecifrabili.
Forse tre anni fa
o il martedì scorso
una fogliolina volò via
da una spalla all'altra?
Qualcosa fu perduto e qualcosa raccolto.
Chissà, era forse la palla
tra i cespugli dell'infanzia?

Vi furono maniglie e campanelli
in cui anzitempo
un tocco si posava sopra un tocco.
Valigie accostate nel deposito bagagli.
Una notte, forse, lo stesso sogno,
subito confuso al risveglio.

Ogni inizio infatti
è solo un seguito
e il libro degli eventi
è sempre aperto a metà.

Wislawa Szymborska (La fine e l'inizio, Scheiwiller, 1993)

09/12/11

Riemerge dalla polvere una foto mai vista di Dino Campana.

 (cliccare sulla foto per ingrandire) 

Sono tornate alla luce una nuova fotografia dell'autore dei Canti orfici e lettere finora sconosciute. 

E' intitolato Lettere di un povero diavolo. Carteggio 1903-1931 il libro in uscita dall'editore fiorentino Polistampa contenente gli scambi epistolari del poeta Dino Campana (Marradi, 1885-1932), compresi alcuni inediti, con personalita' quali Sibilla Aleramo, Vincenzo Cardarelli, Giovanni Papini e Giusppe Prezzolini.

Curato da Gabriel Cacho Millet, uno dei massimi studiosi dell'opera di Campana (di cui pubblico' le prime lettere nel 1978 per l'editore Scheiwiller), il volume e' dotato di un ampio corredo iconografico, da cui spicca una fotografia finora ignota che ritrae il poeta di Marradi in compagnia di amici sui monti dell'appennino tosco-emiliano. 

Si tratta di una delle rarissime immagini di Campana tuttora conservate, considerate anche le attribuzioni erronee, come la celebre foto di classe scattata al Liceo Torricelli di Faenza nell'anno scolastico 1900-1901 dove ad essere ritratto e' in realta' Filippo Tramonti.

L'immagine mostra Campana (il secondo da destra) con un gruppo di amici vicino alla cascata del torrente Acquacheta, nei pressi di San Benedetto in Alpe. 


Il volume curato da Cacho Millet, che contiene anche numerose testimonianze posteriori sull'opera di Campana, restituisce un ritratto vivo e fedele di uno dei massimi poeti del Novecento italiano.