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04/05/15

Due fiocchi rosa molto diversi. Mysterium Iniquitatis.


Nasce il nuovo rampollo reale. Gira il mondo la foto di una paffuta neonata. In giornata si apprende anche il nome, Charlotte Elizabeth Diana.

Il nome completo è Charlotte di Cambridge (Charlotte Elizabeth Diana). Le agenzia ci informano che è una principessa britannica, membro della famiglia reale britannica e quarta in linea di successione al trono dei sedici reami del Commonwealth. Seconda figlia di William, duca di Cambridge, e di sua moglie, la duchessa Catherine Middleton. È inoltre nipote di Carlo, principe di Galles, e pronipote della regina Elisabetta II. È inoltre la sorella del terzo in linea di successione al trono del Commonwealth, George di Cambridge.

Per ironia o scherzo della sorte, i principali siti di informazione affiancano poco sopra o poco sotto all'immagine del neonato reale, quella di un altro neonato, molto meno Reale, ma ugualmente reale.

Nella ecatombe dei mari che continua imperturbabile ogni giorno infatti, sono oltre 2.000 i migranti soccorsi dalle navi della Marina Militare nel lungo fine settimana del Primo Maggio nelle acque dello Stretto di Sicilia, tra Lampedusa e la Libia. 

E a bordo del pattugliatore Bettica, che sta portando a riva 654 migranti recuperati in 4 interventi di soccorso, nella notte nasce una bambina. La piccola e la madre, imbarcata a travaglio iniziato, stanno bene. 

A bordo di un rimorchiatore che aveva soccorso alcuni migranti alla deriva in varie imbarcazioni, sono invece decedute due persone. In totale, i morti sono soltanto 10. 

La piccola non ha ancora un nome. O forse sì. Di sicuro non è un nome così lungo come quello della sua coetanea, nata nelle stesse ore, in quel d'Inghilterra. Di sicuro non ha reami. Di sicuro nessun cappellino bianco di lana, proveniente da chissà quale nobile sartoria. Di sicuro, non tarderà a scoprire da sola la differenza. 

Mysterium Iniquitatis. 




19/04/15

Poesia della domenica - 'Naufragio' di Fabrizio Falconi.




naufragio


un corteo numinoso sparito nei meandri
del mare, una donna
un vecchio uomo convesso, un ragazzo
mille ragazzi, mille coscritti, mille legati

ad una pietra per andare a fondo
disintegrata la carta dei loro cuori
nel macero dell'ultimo giorno
delle trombe dell'Apocalisse,

ecco cosa accade in quel gorgo
osceno: se ne vanno come per il soffio
di un sifone interminabile, le vite
schiacciate, avviluppate come il corpo

di una scolopendra, tutto il male che
non vogliamo mai vedere, tutto il bene
del povero materiale che è l'uomo
distrutto e mai sconfitto

annegato nell'ultimo istante pieno di morte
pieno di vita pieno di mani che si cercano

e non si trovano.




Fabrizio Falconi (inedito) (C)- 2015.

11/10/13

Bauman su Lampedusa: "la modernità produce persone superflue. Viviamo in un'epoca in cui il vecchio muore e il nuovo non può nascere."




“Qualsiasi cosa tenti di fare il premier Enrico Letta, o l’Europa, gli arrivi dall’Africa non finiranno”. Per Zygmunt Bauman, a Milano per la rassegna Meet The Media Guru, niente riuscirà a fermare chi è “in cerca di pane e acqua potabile”: né i governi, né tragedie del mare come quella di Lampedusa.

Durante la conferenza stampa di presentazione dell’incontro pubblico, il sociologo e filosofo polacco, 91 anni, ha spiegato che gli sbarchi non si fermeranno, perché “le migrazioni sono inseparabili dalla modernità. Infatti una caratteristica della modernità è la produzione di “persone superflue”: individui tagliati fuori dal processo produttivo che perdono la propria fonte di sussistenza. Il progresso economico consiste nel produrre la stessa quantità di cose che producevamo ieri con una minore quantità di lavoro e a un costo più basso. Chi rimane tagliato fuori diventa una persona superflua. E alle persone superflue, non resta che andarsene, cercando un altrove dove ricostruirsi una vita”.

Per Bauman poi “le economie europee hanno bisogno d’immigrati, perché senza di loro non potremmo vivere. Se nel Regno Unito gli irregolari venissero identificati e deportati, la maggior parte degli ospedali e degli alberghi collasserebbe, e credo che si possa dire lo stesso per l’economia italiana”.

Il sociologo ha ricordato che “per alcuni demografi la popolazione dell’Unione Europea diminuirà da 400 milioni di persone a 240 nei prossimi cinquant’anni: un numero troppo basso per mantenere i nostri standard di vita, il nostro benessere”. “In base ad alcuni calcoli - ha detto Bauman - nei prossimi 20 o 30 anni sarà necessario accogliere in Europa circa 30 milioni di migranti”.

Un fenomeno che gli stati nazionali, inadeguati di fronte alle sfide della contemporaneità, hanno pochi strumenti per arginare o regolare. Per il teorico della società liquida “i popoli non credono più che i partiti e i parlamenti nazionali siano ancora in grado di assolvere le funzioni per cui sono nati, e non solo perché in alcuni casi i politici sono corrotti o incapaci, ma perché per queste istituzioni è strutturalmente impossibile realizzare quello che promettono agli elettori”.

E per spiegare cita Antonio Gramsci: “Viviamo in un interregno, un’epoca in cui il vecchio muore e il nuovo non può nascere: le regole e le leggi del passato sono scomparse, ma le nuove leggi non sono ancora state inventate. La sovranità degli stati nazionali è ormai in buona misura una finzione. Il potere è la capacità di fare, la politica è decidere che cosa fare. La globalizzazione ha fatto evaporare il potere degli stati nazionali verso poteri sovranazionali liberi dal controllo della politica. Se un governo provasse a realizzare ciò che davvero vogliono i suoi elettori, invece di ciò che esige la finanza, i mercati lo punirebbero con durezza”.