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19/05/22

Per la prima volta Roger Waters parla del suo incontro con John Lennon ad Abbey Road: "Era arrogante, ma anche io lo ero"

 


In una conversazione con Marc Maron sul podcast WTF, il co-fondatore dei Pink Floyd Roger Waters ha parlato del compianto John Lennon, dei Beatles e altro ancora. 

Parlando dell'incontro con Lennon, Waters ha detto: "Stavamo facendo Piper At The Gates of Dawn in Abbey Road Studio 3, e i Beatles stavano facendo Sgt. Peppers nel numero 2. E in seguito ho fatto altri dischi in questo stesso studio". 

"Ho incontrato John Lennon solo una volta, con mio grande rammarico, ed era nella Control Room n. 2, ed era un po'... Era piuttosto arrogante, proprio come me." 

Quando gli è stato chiesto se frequentava i club di Londra dove si ritrovano tutte le big band, ha detto: "Ho già sentito parlare di quei club a Londra, come The Establishment, dove i Rolling Stones e i Beatles si incontravano e uscivano insieme. Ma non ho mai fatto niente di tutto questo né ho partecipato a niente di tutto ciò”

"Non so perché. Onestamente, non riesco a ricordare perché [non ho preso parte a tutto questo]”. Quando gli è stato chiesto se all'epoca andava spesso ai concerti, ha risposto: “Sono andato ad ascoltare musica, ma non sono andato a vedere le band [in particolare]. Ho visto i Rolling Stones una volta al Gaumont State di Kilburn, facevano parte di un grande spettacolo organizzato e indossavano giacchette, erano tutti in uniforme. 

“Erano circa quinti sul poster. Chi c'era in lista? Eddie Cochran, Bo Diddley, Helen Shapiro, Mickie Most... E ci pensi e pensi, 'Wow, non è pazzesco?'."

Nonostante l’incontro freddo con John Lennon, Roger Waters ha raccontato di essere rimasto sconvolto quando ha ascoltato Sergent Pepper’s Lonely Hearts Club Band per la prima volta: «Mi ricordo che ero in macchina, nella mia vecchia Ford scassata, ascoltavo la radio e qualche stazione ha trasmesso tutto l’album dall’inizio dalla fine. Mi sono dovuto fermare e l’ho ascoltato tutto a bocca aperta».

04/05/16

"I Can't get no Satisfaction" Storia di una canzone leggendaria nel nuovo libro di Dario Salvatori.



Dario Salvatori sceglie il canale edicola per il suo ultimo libro.    S’intitola Satisfaction. La ribellione del rock, l’ultimo libro del critico musicale e conduttore televisivo Dario Salvatori.

Il volume esce in edicola in questi giorni con una tiratura di 20.000 copie distribuito da Mondadori e pubblicato da Sprea Editori.

Si tratta di un cartonato di 160 pagine al prezzo di copertina di €9,90.

La scelta di pubblicazione attraverso il canale edicola – afferma Francesco Coniglio, direttore di Sprea Music, ideatore dell’operazione editoriale – è determinata dall’impossibilità di accedere al canale delle librerie, ormai prossimo al disastro totale, appesantito dai costi altissimi e ingestibili della distribuzione.

Il saggio è il racconto di un’epoca di ribellione giovanile ispirata dalla musica rock.

Il martellante riff di chitarra distorta di Keith Richards è stato infatti un incipit emotivo presto diffusosi in tutto il pianeta che ha scatenato le istanze dei giovani degli anni ’60 determinando un grande stravolgimento sociale, culminato nelle occupazioni delle università americane e francesi nel maggio del ‘68 e poi di tutta Europa alla fine dello stesso decennio.

Composto nell’estate 1965 ed inserito in un vinile formato 45 giri dei Rolling Stones, giovane gruppo inglese agli inizi, Satisfaction vende a stretto giro milioni di copie e viene rilanciato, nei rispettivi Paesi di appartenenza, da una serie di grandi artisti che annovera, tra gli altri, Marlene Dietrich in Germania, Eddy Mitchell in Francia, Quincy Jones e Chet Atkins negli Usa…

Oltre all’originale, usciranno inoltre centinaia di versioni, decretando universalmente il motto “I can’t get no Satisfaction” un vero e proprio inno musicale della ribellione giovanile che crescerà nel tempo e diventerà a tutti gli effetti la canzone bandiera dei Rolling Stones, il gruppo più importante del mondo.

 A distanza di 50 anni, Satisfaction permane una delle canzoni più popolari di tutti i tempi, ragion per cui Dario Salvatori ha deciso di dedicarle un intero saggio ricco di dettagli e curiosi aneddoti che ricostruisce la storia della canzone, dall’idea creativa alla registrazione, e analizza le numerose implicazioni sociali e culturali che ormai questa frase musicale simboleggia.

Nel volume è presente, in un inserto a colori, anche la ricostruzione della discografia italiana a 45 dei Rolling Stones, ritenuta per la varietà delle copertine e la rarità delle emissioni, la più interessante del mondo, a cura di Franco Brizi e Michele Neri.

 Il Gruppo editoriale Sprea S.p.A. di Milano, editore del progetto, sta conquistando il segmento musica delle edicola con una serie di iniziative editoriali specializzate.

Al mensile "Classic Rock", edizione italiana dell’autorevole rivista inglese, che sta superando il venduto di 12.000 copie a numero, si è affiancato da un anno il bimestrale "Prog", ad alto prezzo di copertina (€9,90) che si sta stabilizzando su 7000 copie di venduto.