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04/08/17

L'Euforia della distruzione, l'Umiltà della costruzione.





Sembra la cosa più difficile del mondo, essere - come scrive Ezra Pound nell'ultimo verso dei Cantos - uomini, non distruttori

Gli esseri umani, da sempre, provano una euforia profonda nel distruggere.  

Distruggere esaudisce un desiderio di potenza che l'uomo tenta ad ogni passo di decretare nel breve corso della sua esistenza, schiacciata da grandezze incommensurabili (la Terra, l'Universo, l'Infinito). 

Essere capaci di distruggere è la massima espressione della individualità umana, che appaga la certezza di essere al mondo e quindi di poterne essere arbitro della sua esistenza (del mondo), anche se di una piccolissima porzione di mondo. Si potrebbe dire: distruggo quindi sono.

Oltretutto distruggere è enormemente più facile e breve (e quindi gratificante) che costruire. Grazie a questo, distruggere procura anche una consistente euforia, che è quella ribelle, iconoclasta e soddisfatta di Dioniso:

ci vogliono decenni e secoli interi per costruire il centro di una città - le sue difficili armonie architettoniche, le sue delicate strutture;  ma bastano i pochi secondi del fischio delle bombe sganciate da un B52 per mettere fine a tutto, e fare tabula rasa;

ci vogliono anni, lustri e decenni per costruire relazioni umane - amicizia, amore - fondate sulla fiducia, sulla comprensione, sulla cura; ma bastano due sole parole pronunciate o scritte per distruggerle definitivamente; 

ci vogliono mesi e anni per costruire pazientemente un mandala, l'umiltà di stare chini per ore e ore in piena concentrazione per disporre la sabbia - l'elemento più volatile che esista - in un ordine armonico pieno;  ma bastano 15 secondi per distruggerlo, raccogliere la polvere, metterle in un'urna e gettarla nel mare. 

L'Euforia del distruttore è potenzialmente molto più energetica della pazienza o dell'umiltà del costruttore, e anche riferita al destino complessivo della razza umana - sembra destinato a prevalere, proprio perché fa parte dell'essenza più intima e in-guaribile dell'animale umano.

Fabrizio Falconi





05/11/16

L'amore e il sesso al tempo degli sms e della chat. (di Richard Brooks).




GLI SMS e GLI INCONTRI D'AMORE - COSI' SI DISTRUGGE POESIA E MORALE - di Richard Brooks 

Contatti multipli e più disincantati - si può passare da un partner all'altro nella stessa serata se arriva un messaggino. Dall’aprile del 2007 il New York Magazine pubblica online pagine di diario delle esperienze sessuali della gente, che narra anonimamente le proprie conquiste e prodezze notturne. 

Alcuni di questi racconti sono insoliti e tristi. Una bancaria che è stata licenziata passa le serate a ubriacarsi per poi svegliarsi al mattino nel letto di uomini sconosciuti. Un operatore finanziario afro-america­no nei week-end gira per il paese per incontrare coppie in cerca di sesso interrazziale.

L’aspetto più interessante di questi diari è però la parte che il cellulare ha avuto nel corteg­giamento. 

Nelle sere in cui escono, gli estensori dei diari spesso inviano sms a diversi possibili partner, cercando di combinare l’incontro migliore. 

Come nota il giornalista We sley Yang, che indaga acutamente il fenomeno sul New York Magazine , chi scrive i diari «usa il cellulare per disaggregare, catalogare e rimpacchettare i suoi bisogni emotivi e fisici, assegnando un partner di­verso a ognuno di essi e sperando in un’esperienza soddisfacente» . 

A queste persone capita spesso di accingersi a passare la serata con un partner e di cambiare poi idea perché gli arriva un sms con una proposta più promettente. Per scongiurare il pericolo di non essere scelti da nessuno, scrive Yang, «tutti sono nell’elenco di riserva di qualcuno, e tutti hanno un elenco di riserva, che tengono aperto con sms interlocutori».

L’atmosfera è fluida, come in un’asta su eBay. Questo comporta l’adozione di strategie di marketing. Non bisogna appari re troppo ansiosi di conclud re. Vanno trovati soprannomi diversi per i vari partner. «Decido di passare la giornata con Quella Che Piange», scrive un assistente legale di 26 anni del l’East Village. Nel condurre le transazioni non bisogna avere troppi scrupoli. «Ho per le mani un super-appiccicoso», scrive una produttrice televisiva. «Mi ha chiesto di uscire di nuovo domenica prossima. Non rispondo» .

La gente che manda il diario delle sue vicende erotiche a una rivista non rappresenta cer­to l’americano medio, ma l’impiego della tecnologia negli approcci sessuali è ormai consuetudine per un gran numero di giovani americani, e riflette una tappa interessante dell’evoluzione sociale del paese.

Una volta — ai tempi di «Happy Days» — il corteggiamento era governato da una serie di regole e cautele. Gli incontri tra i potenziali partner avvenivano di solito nel contesto delle grandi istituzioni sociali: il quartiere, la scuola, il luogo di lavoro, la famiglia. C’erano dei riti sociali accettati — darsi appuntamento, uscire insieme, rimandare il sesso — il cui scopo era guidare i giovani lungo il percorso che andava dalla fase dell’interesse momentaneo a quella dell’impegno duraturo. Negli ultimi decenni questi riti sociali, incompatibili con l’epoca post-femminista, sono divenuti obsoleti e si è andanti alla ricerca di regole di corteggiamento più aperte.

Ci si aspetterebbe che in questa materia una società dinamica sia in grado di aggiornarsi, ma la tecnologia ha reso la cosa molto difficile. Le norme di comportamento implicano ostacoli e restrizioni, che vengono però dissolti dagli strumenti tecnologici, in particolare da cellulari e sms

Ora i corteggiatori si mettono in contatto in un ambito istantaneo e fluido, separato dalle grandi istituzioni sociali e dagli impegni che esse richiedono. Le persone si trovano così a dover fare i conti solo con se stesse. Diventano liberi battitori in un’arena competitiva segnata da relazioni ambigue. La vita sociale somiglia sempre più all’economia, dove si è immersi in una miriade di occasioni, domande e offerte, in un universo di partner potenziali.

La possibilità di raggiungere rapidamente molte persone sembra incoraggiare la segmen­tazione: si cerca di allacciare contemporaneamente relazioni di diverso tipo di con persone diverse. Sembra poi incoraggiare un atteggiamento di provvisorietà. Se si hanno sempre molte opzioni a disposizione diventa naturale adottare la mentalità di chi confronta i prezzi della merce.

Sembra anche incentivare un’atmosfera di generale disincanto. Lungo i secoli i sistemi basati su principi morali, dalla cavalleria medievale agli inni all’amore di Bruce Springsteen, funzionavano tutti più o meno allo stesso modo. Legavano gli interessi egoistici contingenti a significati trascendenti, spirituali. L’amore diventa così una nobile causa, un atto di sacrificio e di impegno disinteressato.

Gli sms e la mentalità utilitaria tendono a distruggere la poesia e l’immaginazione. Per reggere ai brutali contraccolpi del mercato occorre dotarsi di ironico distacco. Nel mondo odierno la scelta di un’automobile è un atto più sacro della scelta di un partner. Questo non significa che i giovani di oggi siano peggiori o più superficiali di quelli del passato. Significa che sono meno aiutati. Una volta la gente viveva all’interno di un’esistenza strutturata, che si occupava di foggiare le emozioni, guidare le pulsioni dal provvisorio al permanente e collegare le esigenze quotidiane a cose più elevate. La saggezza accumulata dalla comunità portava le coppie a trovare un impegno duraturo. Oggi ci sono meno norme che vadano in questa direzione. La tecnologia attuale sembra minare l’instaurarsi del senso di reciproca e stabile affidabilità su cui si costruisce la fiducia.

Copyright New York Times Syndicate
(Traduzione di Maria Sepa)
David Brooks 5 novembre 2009