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14/06/12

Gli Obelischi di Roma - 11.Obelisco campense o solare in piazza Montecitorio



Eccoci giunti alla undicesima puntata del nostro studio dedicato ai 13 obelischi originali egizi esistenti a Roma (qui le precedenti puntate). E' la volta del magnifico Obelisco Campense o Solare, che si staglia attualmente in Piazza Montecitorio proprio di fronte alla facciata dell'attuale Palazzo che ospita la Camera dei Deputati. 

Ecco la scheda: 

11. Obelisco campense o solare, in piazza Montecitorio. 

anno di rierezione: 1792 

altezza:  m. 21,791 (m. 33,27 con basamento) 
Geroglifici: solo nella parte anteriore

Cavato dalle montagne di Assuan, eretto dal faraone Psammetico II (595 – 589 a.C.) a Eliopoli. Sottratto, insieme a quello Flaminio, da Augusto Imperatore nel 10 a.C. per celebrare la conquista dell’Egitto. Trasportato lungo il Nilo ad Alessandria, e via mare fino a Roma. 

Eretto da Augusto sul suo basamento originale, che vi pose l’iscrizione – come anche su quello flaminio – Soli donum dedit e il globo bronzeo soprastante (forato) con funzioni astronomiche, nel luogo di Piazza del Parlamento (alle spalle della Camera dei Deputati)  dove attualmente lo ricorda una iscrizione – al civico n. 3 - e dove all’epoca esisteva una meridiana a terra marmorea (Solarium, ricordato anche da Plinio, tutt’ora visibile in frammenti nelle fondamenta di alcuni edifici tra Piazza San Lorenzo in Lucina e Piazza del Parlamento), al centro di una zona – il Campomarzio – dove esistevano già altri importantissimi edifici augustei – l’Ara pacis e il Mausoleo di Augusto. 

La tradizione ne attribuisce la distruzione ai normanni che invasero Roma guidati da Roberto il Guiscardo nel 1084 (unico sopravvissuto quindi, insieme a quello vaticano, alla distruzione dei Goti avvenuta nel VI secolo d.C.). 

D’Onofrio invece ne sostiene la distruzione da parte dei Goti guidati da Totila (547 d.C.), in maniera convincente a causa del fatto che una sola facciata ha conservato i geroglifici (quella interrata, all’epoca dell’invasione dei normanni)


Recuperato nel 1748 in cinque pezzi con grande fatica da Prospero Lambertini nelle cantine delle casupole medievali nell’attuale zona della Piazza del Parlamento, grazie alle macchine create dall’analfabeta Nicola Zabaglia. 

Rimasto per 40 anni in attesa nell’attuale Piazza Montecitorio, viene innalzato da Giovanni Antinori nel 1792 di fronte all’allora Palazzo dei Tribunali (oggi Camera dei Deputati), con estesi rappezzamenti ricavati dalla distruzione della Colonna Antonina. 

Il globo bronzeo con gli stemmi araldici di Pio VI, forato, è un’invenzione di astronomi settecenteschi, sulla base delle ipotesi antiche di un globo analogo, da non confondere con la palla Sansonis, attualmente conservata nel Museo di Palazzo dei Conservatori.






Fabrizio Falconi