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13/10/19

Poesia della Domenica - "Ah! Quante cose perdute" di Pedro Salinas


(X)  Ah! Quante cose perdute
che perdute non erano.
Tutte le serbavi tu.
Minuti grani di tempo,
che portò via un giorno il vento.
Alfabeti nella spuma,
che un giorno il mare travolse.
Io li credevo perduti.
E perdute le nubi
che pretendevo fermare
nel cielo
fissandole con occhiate.
E l’allegria alta
dell’amore, e l’angoscia
di non amare abbastanza,
e l’ansia
di amare, di amarti, di più.
Tutto perduto, tutto
nell’essere stato un tempo,
nel non esistere più.
E allora tu sei venuta
dal buio, radiosa
di giovane pazienza profonda,
agile, perchè non pesava
sui tuoi fianchi snelli,
sulle tue spalle nude,
il passato che tu,
così giovane, portavi per me.
Ti guardavo alla luce dei baci
vergini che mi hai dato,
e tempi e spume
e nubi e amori perduti
furono salvi.
Se da me fuggirono un giorno,
non fu per morire
nel nulla.
In te contiinuavano a vivere.
Ciò che io chiamavo oblio
eri tu.
Pedro Salinas 



06/05/12

La poesia della domenica - "A te si giunge solo attraverso di te" di Pedro Salinas.



A te si giunge solo attraverso di te

A te si giunge solo
attraverso di te. Ti aspetto.

Io certo so dove sono,
la mia città, la strada,
il nome con cui tutti mi chiamano.
Ma non so dove sono stato con te.
Lì mi hai portato tu.

Come
potevo imparare il cammino
se non guardavo altro
che te,
se il cammino erano i tuoi passi,
e il suo termine l'istante che tu ti fermasti?
Cosa ancora poteva esserci oltre a te
offerta, che mi guardavi?

Ma ora,
quale esilio,
che assenza essere dove si è!
Aspetto, passano treni,
il caso, gli sguardi.
Mi condurrebbero forse
dove mai sono stato.
Ma io non voglio i cieli nuovi.
Voglio stare dove sono già stato.
Con te, tornare.
Quale immensa novità
tornare ancora,
ripetere, mai uguale,
quello stupore infinito!

E finchè tu non verrai
io rimarrò alle soglie
dei voli, dei sogni,
delle scie, immobile.
Perchè so che là dove sono stato
nè ali, nè ruote, nè vele
conducono.
Hanno tutte smarrito il cammino.
Perchè so che là dove sono stato
si giunge solo
con te, attraverso di te

Pedro Salinas (Madrid, 27 novembre 1891 – Boston, 4 dicembre 1951)


A ti sólo se llega

A ti sólo se llega
por ti. Te espero.

Yo sí que sé dónde estoy,
mi ciudad, la calle, el nombre
por el que todos me llaman.
Pero no sé dónde estuve
contigo.
Allí me llevaste tú.

¿Como
iba a aprender el camino
si yo no miraba a nada
más que a ti,
si el camino era tu andar,
y el final
fue cuando tú te paraste?
¿Que más podía haber ya
que tú ofrecida, mirándome?

Pero ahora,
¡qué desterrado, qué ausente
es estar donde uno está!
Espero, pasan los trenes,
los azares, las miradas.
Me llevarían adonde
nunca he estado. Pero yo
no quiero los cielos nuevos.
Yo quiero estar donde estuve.
Contigo, volver.
¡Qué novedad tan immensa
eso, volver otra vez,
repetir lo nunca igual
de aquel asombro infinito!

Y mientras no vengas tú
yo me quedaré en la orilla
de los vuelos, de los sueños,
de las estelas, inmovíl.
Porque sé que adonde estuve
ni alas, ni ruedas, ni velas
llevan.
Todas van extraviadas.
Porque sé que adonde estuve
sólo
se va contigo, por ti.