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26/02/18

Palazzo Mattei di Giove, una perla nel cuore del centro storico di Roma.




E' un vero e proprio gioiello nel cuore del centro storico di Roma. Vi si accede da due ingressi, in via dei Funari, al civico 31 e da via Michelangelo Caetani al civico 32.  

Il Palazzo Mattei di Giove  faceva parte della cosiddetta Isola dei Mattei, il complesso di case e palazzi incastonati tra il Ghetto e l'attuale Via delle Botteghe Oscure che ospitavano le residenze di una delle famiglie più blasonate di Roma, i Mattei, nei loro differenti rami. 

Questo palazzo - a 3 piani e attico - che oggi ospita il Centro Studi Americani, la Discoteca di Stato e la Biblioteca di storia moderna e contemporanea, era di proprietà di Asdrubale di Alessandro Mattei, duca di Giove e quindi del ramo detto dei Mattei di Giove. 

La facoltosa famiglia decise di commissionarne l'opera nientemeno che a Carlo Maderno, che lo edificò tra il 1598 e il 1611, divenendo così l'ultimo dei 5 palazzi dei Mattei in questa zona. 

E' davvero suggestivo entrarvi oggi, sembrando di penetrare all'interno di una complessa quinta teatrale, con i 2 androni ornati di antichi rilievi e 2 cortili di cui il secondo con una meravigliosa fontana e altri oggetti di scavo.

Fontana adornata da mascherone grottesco che versa l'acqua in un sarcofago strigilato con protomi leonine simmetriche, Palazzo Mattei di Giove, Roma

Gli scaloni del Palazzo sono incredibilmente suggestivi, ornati da sculture e vasi antichi e con finissimi stucchi nelle volte; nelle Logge poi busti di imperatori romani risalenti al secolo XVI secolo, mentre le sale sono affrescate dai più grandi maestri dell'epoca: Dominichino, Lanfranco, Pietro da Cortona, Albani, Pomarancio, Antonio Carracci.

Inizialmente previsto come Palazzo isolato, nel 1613 fu realizzato invece il braccio che avrebbe unito il Palazzo Mattei di Giove a quello di Alessandro Mattei, oggi Palazzo Caetani.


Il Palazzo è ancora oggi una specie di piccolo grande museo, basti pensare al Sarcofago di Marte e Rea Silvia e al Sarcofago Mattei, due tra i più belli e i meglio conservati dell'Antica Roma, che facevano parte della immensa collezione di marmi antichi dei Mattei. 

Il Palazzo rimase di proprietà dei Mattei di Giove fino all'inizio del 1800, quando la linea maschile della famiglia si estinse.  L'eredità andò alla figlia di Giuseppe Mattei, Marianna, che sposò Carlo Teodoro Antici di Recanati, fratello di Adelaide, la madre di Giacomo Leopardi, il quale soggiornò ospite in questo palazzo tra il novembre 1822 e l'aprile 1823. 

In effetti anche oggi il vetusto Palazzo mantiene un'atmosfera Leopardiana, colmo di memorie e di immagini melanconiche, in certi punti spettrali. 

E' forse anche per questo che - dopo che il Palazzo fu acquistato dallo Stato Italiano nel 1938 - esso servì anche da set ad uno dei primi e più celebri sceneggiati Mistery della Rai degli anni '60, Il segno del comando. Qui infatti vennero ambientate diverse scene: quelle della dimora di uno dei protagonisti, il Principe Anchisi.

Fabrizio Falconi
- riproduzione riservata 2018
foto di proprietà dell'autore. 


16/02/18

I Giardini di Palazzo Colonna: un angolo segreto di Roma (che oggi si può visitare).



Per molti secoli è rimasto un gioiello visibile soltanto per pochi: i principi che lo abitavano, la loro servitù e i prestigiosi ospiti che venivano da ogni parte d'Europa. 

I Giardini del Palazzo Colonna sono però ancora oggi una delle meraviglie di Roma e meriterebbero di essere conosciuti e visitati da tutti. Si può fare ogni sabato mattina o prenotando una visita qui

Per chi non lo sa, Palazzo Colonna è forse il più grandioso palazzo nobiliare di Roma, ancora oggi abitato dagli eredi della famiglia romana (nome risalente al XII secolo), la cui costruzione iniziò nel XIV secolo ai piedi del colle del Quirinale. 

Entrando dall'ingresso di Via della Pilotta, si scopre un regno verde incontaminato, incastonato dal meraviglioso Palazzo che ospita fra l'altro importantissime opere d'arte - da Bronzino a Guido Reni, da Guercino a Carracci a Tintoretto). 


I Giardini si presentano nella loro magnificenza, dai caratteristici Ponti che salgono in cima al Quirinale, ai terrazzamenti, alle scalinate, alla piazza ellittica, ai boschetti di cipresso, agli allori, le magnolie, gli agrumi e i fastosi resti archeologici, da quello che fu Il Tempio di Serapide dell'Antica Roma; alla scenofrafica cascata di giochi d'acqua ornata da statue, al ninfeo rocaille, alla galleria in pietra peperino che allude alla impresa di Marcantonio Colonna nella Battaglia di Lepanto. 





Completano la visita, la tappa alla Galleria del Piano Nobile del Palazzo (lunga ben 70 metri), e agli altri saloni del palazzo, con le specchiere affrescate da Mario de' Fiori (cui è intitolata una via del Centro, nei pressi), al Salone della Cappella, gli arazzi di Artemisia e molti altri capolavori mai visti, compresi gli appartamenti che furono di proprietà della principessa Isabelle che qui riceveva la regina Elisabetta, e poi la Sala del Vanvitelli, la Sala delle Feste, la Sala della Fontana (foto sotto), la sala del Dughet e la Sala del Mascherone. 

Uno scrigno unico al mondo.

Fabrizio Falconi -
2018 riproduzione riservata