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30/03/14

Una visita, domenica prossima, ai sotterranei dell'Orologio di Augusto.




Domenica prossima, 6 aprile, alle 10 ho organizzato, insieme all'amica Simona Capodimonti, una visita ai sotterranei della Meridiana di Augusto, a Campo Marzio, a Roma. 
Vi racconteremo e vi faremo vedere qualcosa di molto antico e di molto bello. 
Qui i dettagli: 




VISITA GUIDATA CON PERMESSO SPECIALE
al sito con i resti della Meridiana di Augusto

Nel 2014, in occasione delle celebrazioni del bimillenario dalla morte di Augusto (19 agosto 14 d.C.), visita con permesso speciale alla scoperta dei resti della grandiosa Meridiana di Augusto, con partenza dall'obelisco in piazza Montecitorio e sotterranei di Via San Lorenzo in Lucina, alla scoperta dei grandiosi resti di un monumento unico al mondo.

DOMENICA 6 APRILE, ore 10.00
appuntamento sotto l'obelisco di Piazza Montecitorio



Info e prenotazioni necessarie

18/05/12

Gli obelischi di Roma - 9. Obelisco del Quirinale




Nona puntata nel nostro excursus attraverso la storia dei 13 obelischi egizi presenti a Roma (la città al mondo che può vantarne di più) - qui le precedenti puntate.  E' la volta della magnifica stele posta al centro della Piazza del Quirinale.


9. Obelisco del Quirinale

anno di rierezione: 1786 

altezza m. 14,63 - (con basamento : m. 28,9)

Anepigrafo (cioè senza geroglifici). 

E’ l’obelisco gemello di quello Esquilino

Trasportato da Augusto Imperatore e traslato di fronte al suo mausoleo da Claudio intorno al 10 d.C. Abbattuto dai Goti, e recuperato grazie a Monsignor Francesco Soderini (divenuto proprietario del terreno comprendente il Mausoleo di Augusto) nell’aprile del 1549, continua a giacere dietro la chiesa di San Rocco. 

Poi risotterrato forse dallo stesso Soderini. Dimenticato per altri 150 anni. Recuperato definitivamente il 17 agosto 1781 quando viene ritrovato casualmente ( in tre pezzi ) durante i lavori di scavo per riedificare alcune case poste dietro la chiesa di san Rocco. 

Papa Pio VI ne affida la rierezione a Giovanni Antinori, nella piazza di Montecavallo (attuale piazza del Quirinale), in mezzo ai due colossali Dioscuri (probabilmente copie romane di originali greci,  in realtà raffigurazioni entrambi di Alessandro Magno che doma il cavallo), che fino a quel momento erano allineati. 

Erezione e rotazione dei dioscuri avvengono nel settembre 1786

L’attuale fontana, opera di Raffaele Stern, viene aggiunta nel 1818. 

L’ultima riga dell’iscrizione in onore di PioVI è visibilmente modificata, visto che vi si magnificavano le gesta di PIO VI ("più grande di Alessandro Magno"), che invece moriva in prigionia a Valenza nel 1799, a seguito dei fatti della rivoluzione francese.



10/05/12

Gli obelischi di Roma - 8.Obelisco Minerveo.



Nel nostro excursus attraverso gli Obelischi egizi romani (nell'ordine nel quale furono rieretti)- qui le precedenti puntate - tocca oggi a quello forse più caratteristico, detto anche popolarmente il pulcino, il più piccolo, quello che si trova oggi nella piazza antistante la splendida Basilica di Santa Maria Sopra Minerva.


8. Obelisco minerveo 

anno di rierezione: 1667 
– m. 3,47 - 12.68 (completo di basamento) 

Innalzato dal faraone Uahibre o Hopra (come è chiamato nella Bibbia) o Apries (nei testi greci) o Ouaphre, della XXIV dinastia, successo al fratello Psammetico II nel 588 a.C. nella città di Sais. 

Trasportato da ignoto a Roma per adornare il tempio di Iside e Osiride (pendant di quello trasferito a Urbino). 
Abbattuto in circostanze ignote. Ritrovato nella cosiddetta zona della Minerva Vecchia (nel convento della Minerva dalla parte dell’attuale Via del Seminario, sorto sulle ‘ruine’ di un tempio doppiamente dedicato alla Sapienza, prima l’egiziana Iside e poi la romana Minerva) intorno al 1650, sotto Alessandro VII

Lo stesso papa ne ordina l’erezione affidandone l’opera a due architetti: Gian Lorenzo Bernini come architetto, e il gesuita padre Paglia come direttore dei lavori. 

L’elefante come elemento del basamento viene imposto dallo stesso Alessandro VII, accettato dal Bernini e scolpito da Ettore Ferrata. 

Disputa tra Bernini e Paglia sul sostegno sotto la pancia dell’elefante, coperto dalla gualdrappa ideata dal Bernini, e voluta da Paglia di questa lunghezza. 

L’iscrizione voluta da Alessandro VI è una risposta ironica all’arroganza di Luigi XIV, che per vendicare un supposto complotto del papa contro l’ambasciatore francese a Roma, marchese di Crèqui, aveva umiliato Alessandro VI con la famosa ‘piramide’ nella quale il papa si inchinava al potere francese, vicino Palazzo Farnese, poi abbattuta nel 1668.


(Chi vuole può approfondire queste notizie. 

Quel che a noi interessa in questa sede, è sottolineare come in pieno '600, era questo lo Spirito della Roma Cristiana: collegare simboli dell'antica sapienza egizia ai 'nuovi' emblemi cristiani. 

Il fautore: Athanasius Kircher. In questa opera confluiscono: 

- Un simbolo animale esotico, il simbolo dell'Elefante. il 6 giugno 1655 a Roma era stato condotto un elefante, uno dei primi mai visti. Fu esposta, la povera bestia, a Monte Brianzo, dove le cronache riferiscono che si pagava 'un giulio' per l'ingresso. Era un elefante femmina. Che destò enorme impressione nella popolazione di Roma. Al momento di scegliere un simbolo di sapienza, Alessandro VII scelse l'elefante (sotto consiglio dello stesso Kircher), del quale esisteva finalmente un modello in carne ed ossa. - un reperto egiziano. L'obelisco. Per decifrare i misteriosi segni, subito dopo il ritrovamento, fu chiamato Kircher, l'unico esperto di letteratura arcana, come egli stesso si definiva. Anche in questo caso, Kircher interpretò i geroglifici a modo suo, senza azzeccarne una. Ma, come vedremo meglio Kircher aveva scoperto due cose fondamentali: la stretta relazione tra l'alfabeto copto e i geroglifici (intuizione che servì a Champollion), e il 'meccanismo logico' dei geroglifici, al punto tale che - come vedremo - egli era in grado di 'disegnare' con precisione le parti mancanti degli obelischi che venivano alla luce - azzeccandoci sempre. - i simboli cristiani.  
In questo caso la Croce sulla sommità dell'obelisco. 

Con le famose iscrizioni poste sulla base del monumento: 

VETEREM OBELISCUM | PALLADIS AEGYPTIAE | E TELLURE ERUCTUM | DIVINAE SAPIENTIAE | ALEXANDER VII DEDICAVIT | ANNO SAL: MDCLXVII 

Questo antico Obelisco, monumento della Pallade Egiziana, scavato dalla terra ed eretto nella piazza già di Minerva, e ora della madre di Dio, Alessandro VII dedicò alla divina Sapienza nell'anno della cristiana salvezza 1667. 

SAPIENTIS AEGYPTI | INSCULPTAS OBELISCO FIGURAS | AB ELEPHANTO | BELLURAM FORTISSIMA | GESTARI QUISQUIS HIC VIDES | DOCUMENTUM INTELLIGE | ROBUSTAE MENTIS ESSE | SOLIDAM SAPIENTIAM SUSTINERE 

Chiunque tu sia che vedi nell'obelisco le figure scolpite dal sapiente Egitto sostenute dall'elefante, il più forte degli animali, sappi che è proprio di una robusta mente alimentare una solida sapienza. 

Egitto, esoterismo (la zona della Minerva, da sempre 'pozzo' di significati esoterici, prima egizi, poi legati al culto di minerva), studio delle profondità, magico accordo unitario dei simboli. Kircher era tutto questo.)

01/05/12

Gli Obelischi di Roma - 6. Obelisco Flaminio.



Sesta puntata della serie che dedichiamo ai 13 obelischi romani (qui le puntate precedenti).

E' oggi la volta di uno dei più celebri e dalla più augusta storia.

6. Obelisco Flaminio 

Rieretto nel 1589 
altezza:  m.23,91 
Estesi geroglifici 

Cavato dai monti di Assuan dal faraone Seti I (1304 a.c., secondo faraone della XIXa dinastia ). Impresa portata poi a termine da Ramesse II (suo figlio), che lo erige a Heliopolis. 

Dopo aver conquistato l’Egitto, Augusto imperatore lo fa trasportare a Roma nel 10 a.C. collocandolo nella spina centrale del Circo Massimo (conservandone la dedica al Sole – soli donum dedit), ornandone la cima con un globo dorato.

Abbattuto dai Goti condotti da Re Totila nel 547 d.C. 

Ricordato come memoria nei Mirabilia, e nel libro di Fulvio (1527). Sisto V decide lo scavo nel febbraio 1587, portato a termine da Matteo da Castello. 

Recuperato quindi in situ nel Circo Massimo in pezzi e scantonato nei lati (operazione effettuata dagli stessi Goti per renderne impossibile la riedificazione). 

Eretto da Domenico Fontana nell’attuale Piazza del Popolo e consacrato il 25 marzo 1589.



17/04/12

Gli Obelischi di Roma - 4. Obelisco Esquilino.




Nel nostro excursus attraverso la storia dei 13 obelischi egiziani attualmente esistenti a Roma (la città al mondo che ne ha di più - qui le precedenti puntate), è oggi la volta del quarto in ordine di ri-erezione dopo le devastazioni dei Goti. 

E' un altro monolite davanti al quale passiamo di fronte quasi ogni giorno e del quale i più ignorano la plurimillenaria storia. 

Riportiamo qui, la scheda come abbiamo fatto con gli altri.

4. Obelisco Esquilino 


rieretto nel 1587 


altezza: -  m. 14.73  (m. 25.53 compreso il basamento). 


Anepigrafo (non ci sono geroglifici) 


Non ci sono notizie sul faraone e sulla dinastia egizia sotto il quale fu edificato. 


Acquisito da Augusto per ornare l’ingresso del proprio Mausoleo (oggi Piazza Augusto Imperatore) a Roma,  e lì sistemato da Claudio nel 10 a.C. circa. 


Riscoperto nel 1519 e provvisoriamente trasferito all’inizio di Via di Ripetta in quattro pezzi. 


Inizialmente destinato a Piazza del Popolo (progetto del 1519). 


Eretto sotto Sisto V da Domenico Fontana nel 1587 all’Esquilino sul retro della Basilica di Santa Maria Maggiore (probabilmente perché lì sorgeva uno degli ingressi principali della Villa Montalto, di proprietà della famiglia di Felice Peretti-Sisto V).



10/04/12

Gli obelischi di Roma - 2. Obelisco Capitolino.


Ecco la seconda puntata della nostra serie dedicata agli obelischi romani (qui la prima puntata). 

Procedendo nell'ordine temporale di ri-erezione dei 13 obelischi egizi autentici presenti a Roma, dopo la devastazione seguìta alla caduta dell'impero romano, tocca ora al secondo.

2. Obelisco capitolino, oggi situato nella villa Mattei – Celimontana.

fu rieretto nel 1407, che è anche l'anno al quale risalgono le prime notizie certe relative a questo obelisco. 

La stele è costituita di due pezzi, l'uno sormontante l'altro: quello inferiore, liscio e senza geroglifici, quello superiore, più breve (altezza: 2,68 m. ) e con geroglifici riconducibili a Ramesses II (1290- 1233 a.C.).

La provenienza è incerta: secondo alcuni autori era forse pendant di quello macuteo nell’Iseo Campense

Ri-eretto a seguito dei moti popolari romani del 1404 come simbolo libertario sul Campidoglio - esattamente sul lato destro del convento aracoelitano, dalla parte della piazza, in posizione sopraelevata -  fu rimosso e disteso a terra alla fine del 1537 sotto Paolo III Farnese nell’ambito dei lavori di risistemazione del Campidoglio. 

Nel 1582 fu donato dalle autorità capitoline al nobile Ciriaco Mattei che ne aveva fatto richiesta per abbellire il circo nella sua villa (attuale Celimontana dove si trova tuttora e dove è finalmente ammirabile nella sua elegante struttura, dopo anni di incuria).