Visualizzazione post con etichetta nuovo testamento. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta nuovo testamento. Mostra tutti i post

12/09/18

Il manifesto programmatico di Paolo di Tarso. Dalla Lettera ai Romani.



Sono passati duemila anni, ma questo resta il programma di vita (e quindi anche politico) migliore partorito dalla storia dell'Occidente. Qualcuno dice utopistico. Solo dall'utopia nasce la civiltà.


Vi esorto dunque, fratelli, per la misericordia di Dio, ad offrire i vostri corpi come sacrificio vivente, santo e gradito a Dio; è questo il vostro culto spirituale. Non conformatevi alla mentalità di questo secolo, ma trasformatevi rinnovando la vostra mente, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto.

La carità non sia ipocrita: detestate il male, attaccatevi al bene; 

amatevi gli uni gli altri con affetto fraterno, gareggiate nello stimarvi a vicenda

Non siate pigri nel fare il bene, siate invece ferventi nello spirito; servite il Signore. 

Siate lieti nella speranza, costanti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera

Condividete le necessità dei santi; siate premurosi nell’ospitalità. 

Benedite coloro che vi perseguitano, benedite e non maledite. 

Rallegratevi con quelli che sono nella gioia; piangete con quelli che sono nel pianto. 

Abbiate i medesimi sentimenti gli uni verso gli altri; non nutrite desideri di grandezza; volgetevi piuttosto a ciò che è umile. Non stimatevi sapienti da voi stessi

Non rendete a nessuno male per male. Cercate di compiere il bene davanti a tutti gli uomini. 

Se possibile, per quanto dipende da voi, vivete in pace con tutti.

14/03/16

Spiegare il Nuovo Testamento passeggiando per il Palatino e il Foro Romano - un grande antologico lavoro di Andrea Lonardo.



L'ultima fatica di Andrea Lonardo e del suo meraviglioso sito Gli Scritti, è una guida ragionata (e minuziosissima di dettagli, informazioni, notizie storiche) alla scoperta del Palatino e dei Fori Romani come compendio al racconto biblico del Nuovo Testamento. 

Sul sito dunque, una guida al Palatino ed ai Fori Imperiali di cui riportiamo qui le prime righe

San Paolo entrò probabilmente in Roma da Porta Capena, accompagnato dal gruppo dei cristiani che gli erano andati incontro, oltre che dai soldati romani che lo conducevano nell’urbe

Porta Capena è la porta ormai scomparsa aperta lungo le antiche Mura Serviane: è localizzata dagli archeologi al di sotto dell’attuale piazza di Porta Capena

Prendeva il suo nome dalla città di Capua, perché, attraversandola, si imboccava la strada che portava a quella città.

L’ingresso in Roma venne spostato più a sud già in età romana con la costruzione di Porta Appia - oggi Porta San Sebastiano – appartenente al nuovo recinto delle Mura Aureliane. 

Oggi è Porta San Sebastiano a segnare l’inizio del cammino verso il sud della penisola, quello che si snoda, appunto, sulla via Appia, ma al tempo di Paolo le mura Aureliane non erano ancora state costruite, per cui egli entrò nell’urbe proprio in quel punto che oggi è riconoscibile solamente da un incrocio semaforico. 

Vale la pena fermarsi ad immaginare l’antica porta, mentre Paolo la attraversa. Un buon punto per fermarsi a riflettere su questo evento così importante è la strada bianca, all’interno della zona archeologica del Palatino, che passa al fianco dei resti dell’acquedotto subito dopo essere entrati da via di San Gregorio. 

Paolo giunse a Porta Capena percorrendo la via. Il Colle Palatino è oggi uno dei luoghi più belli di Roma perché su di esso si possono visitare le rovine del palazzo imperiale e godere dei migliori panorami sul centro della città

Il legame fra il colle ed il Palazzo è così forte che proprio l’attuale termine “palazzo” deriva da “Palatino”, il colle sul quale sorgeva appunto il “palatium” per eccellenza, la residenza imperiale. I resti ancora visibili permettono di ricostruire le diverse fasi della residenza che venne eretta dall’imperatore Augusto, negli anni quindi della nascita e della vita nascosta di Gesù. 

 Prima di visitare le rovine vale la pena dare uno sguardo globale alla cronologia del periodo imperiale, per poterla comparare con gli eventi neotestamentari: questo aiuterà a situare poi gli eventi della vita di Gesù e degli apostoli nel contesto degli eventi politici del tempo, in relazione alle rovine che via via si visiteranno – soffermarsi sui resti di alcuni edifici permette di soffermarsi anche visivamente nella scuola e nella catechesi sulle origini e sui primi secoli del cristianesimo

 I primi cinque imperatori appartennero ad un’unica dinastia, quella giulio-claudia. In realtà già Giulio Cesare governò da solo e con lui venne ad essere utilizzato il termine “imperator” in un senso nuovo, mentre prima con esso si indicava la figura di un generale delle truppe. 

07/04/12

Pasqua: l'evento della resurrezione.



Su cosa è basata la fede di coloro che si dicono cristiani ?

Viviamo in tempi non semplici per le religioni in generale e per il cristianesimo e il cattolicesimo in particolare che al di là delle interpretazioni dei numeri e delle nuove conversioni  nei paesi dell'Asia o dell'Africa - sono costrette dalla rapida evoluzione dei tempi e dei costumi, a ri-pensare seriamente le proprie origini: su cosa è realmente radicata la propria fede. Su quale principio si appoggia, su 'cosa' si crede esattamente, come mette in luce anche la pregevole inchiesta sull'ultimo numero di Sette, il supplemento del Corriere della Sera.  

Il fondamento del Cristianesimo - che è una religione personificata, cioè una religione che crede sostanzialmente in una persona e cioè Gesù Cristo, che è figlio di Dio- e non solo e semplicemente in un insieme di precetti morali -  è la resurrezione dell'uomo Gesù.

Resurrezione che per i credenti cristiani non è affatto un evento simbolico o astratto, ma del tutto concreto, cioè storicamente avvenuto.  Questo fondamento paradossale è però il cardine sul quale si edifica l'intera costruzione della fede cristiana e senza del quale la fede cristiana non ha senso alcuno. 

Su questo insisteva, fino a rischiare di essere noioso, Paolo di Tarso.

Il quale nella Prima lettera ai Corinzi, fornisce un dettaglio di cronaca, sul quale spesso anche i cristiani tendono a sorvolare. 

Ma che invece è bene non dimenticare, anche perchè la Prima Lettera ai Corinzi è stata scritta intorno al periodo di Pasqua del 57 d.C. 

Si tratta quindi di uno dei più antichi (o del più antico in assoluto )scritti neo-testamentari - precedente alla stessa redazione dei Vangeli - e redatto a breve distanza dai fatti raccontati, cioè ad appena venticinque anni dalla morte di Gesù Cristo.  

Quando dunque molte delle persone che 'avevano visto' , dovevano essere ancora in vita. 

Ecco infatti quel che scrive Paolo:

Vi ho trasmesso dunque, anzitutto. quello che anch'io ho ricevuto: che cioè Cristo morì per i nostri peccati secondo le Scritture, fu sepolto ed è risuscitato il terzo giorno secondo le Scritture, e che apparve a Cefa e quindi ai dodici. In seguito apparve a più di cinquecento fratelli in una sola volta: la maggior parte di essi vive ancora, mentre alcuni sono morti. Inoltre apparve a Giacomo, e quindi a tutti gli apostoli. Ultimo fra tutti apparve anche a me come a un aborto (1Cor 15,3-8). 

 Molto si è discusso e si continuerà a discutere sul senso di queste misteriosissime parole (specie le ultime). Ma su di esse, non bisognerebbe smettere di ragionare, quando si parla di Cristianesimo.

23/02/12

L'affidabilità storica dei Vangeli.


Capita spesso, in discussioni o convivi, di incappare nel vecchio argomento della attendibilità - vera o presunta - dei Vangeli cristiani, della loro potenzialità 'documentale'.  E siccome mi accorgo della dilagante ignoranza in materia - di nozioni storiche, collegata alla perdita di radici millenarie  - vorrei qui riproporre un prezioso résumé che traggo dal sito camcris e che allinea le informazioni storiche relative ai testi più famosi dell'antichità classica.   

Credo che sia utile leggere e conservare. 

L'affidabilità storica del Nuovo Testamento

Come per la maggior parte dei testi antichi, non possediamo gli scritti originali del Nuovo Testamento. Ciò che abbiamo a disposizione sono delle copie dei documenti originali. Queste sono state ricopiate e tradotte nelle varie lingue. Naturalmente la stessa cosa vale per gli altri documenti dell'antichità.


La tabella comparativa che segue - tradotta e adattata dal libro di J. McDowell, "Evidenza che richiede un verdetto" - ci mostra dove si situa il Nuovo Testamento (la tabella è incompleta).




Autore - opera
Periodo di redazione
Copia più antica disponibile
Intervallo (anni)
Numero di copie
Giulio Cesare
100 - 44 a.C.
900 d.C.
1.000
10
Tito Livio
59 a.C. - d.C. 17
20
Platone
427 - 347 a.C.
900 d.C.
1.200
7
Cornelio Tacito (Annali)
56 - 115 d.C.
1100 d.C.
1.000
< 20
   (opere minori)
56 - 115 d.C.
1000 d.C.
900
1
Plinio il Giovane (Storia)
61 - 113 d.C.
850 d.C.
750
7
Tucidide (Storia)
460 - 400 a.C.
900 d.C.
1.300
8
Svetonio (De Vita Caesarum)
75 - 160 d.C.
950 d.C.
800
8
Erodoto (Storia)
480 - 425 a.C.
900 d.C.
1.300
8
Orazio
 65 - 8 a.C. 
900
Sofocle
496 - 406 a.C.
1000 d.C.
1.400
193
Lucrezio
95 - 55 a.C.
1.100
2
Catullo
84 - 54 a.C.
1550 d.C.
1.600
3
Euripide
480 - 406 a.C.
1100 d.C.
1.500
9
Demostene
383 - 322 a.C.
1100 d.C.
1.300
* 200
Aristotele
384 - 322 a.C.
1100 d.C.
1.400
** 49
Aristofane
450 - 385 a.C.
900 d.C.
1.200
10
Omero (Iliade)
1100 a.C.
400 a.C.
700
643
il Nuovo Testamento
40 - 100 d.C.
125 d.C.
25
> 24.000
* tutti dalla stessa copia
** di qualsiasi opera

Il numero di manoscritti del Nuovo Testamento (ben 24.000) è di gran lunga superiore a quello di qualsiasi altra opera antica. Osservando questa tabella risulta anche chiaro che moltissimi documenti antichi sono stati copiati e ricopiati per secoli prima di giungere alla copia più antica in nostro possesso. Il manoscritto più antico del Nuovo Testamento, ha un intervallo di soli 25 anni dall'originale.

In conclusione, basandoci sul numero di documenti disponibili e sull'intervallo fra l'originale e la copia più antica, risulta chiaro che il Nuovo Testamento è storicamente molto più attendibile degli scritti di qualsiasi altro autore sopra menzionato.

Ma oltre all'evidenza che proviene dai manoscritti, abbiamo anche le citazioni in testi e lettere dei padri della Chiesa. Essi citano brani del Nuovo Testamento. Questa fonte esterna garantisce ulteriore sostegno all'affidabilità storica del Nuovo Testamento.




Autore
Periodo
(dopo Cristo)
Citazioni
Vangeli
Atti
Lettere di Paolo
Lettere generali
Apocalisse
Totale
Giustino martire
100 - 165
268
10
43
6
3 (+266 allusioni)
330
Ireneo
 150 - 200
1.038
194
499
23
65
1.819
Clemente d'Alessandria
150 - 212
1.017
44
1.127
207
11
2.406
Origene
185 - 253
9.231
349
7.778
399
165
17.922
Tertulliano
160 - 220
3.822
502
2.609
120
205
7.258
Ippolito
170 - 235
734
42
387
27
188
1.378
Eusebio di Cesarea
 260 - 340
3.258
211
1.592
88
27
5.176
Totali
19.368
1.352
14.035
870
664
36.289

In tutto il Nuovo Testamento, fra i 24.000 manoscritti ci sono solo circa 40 righe di testo (400 parole) che presentano delle variazioni, peraltro minime. Paragonato all'Iliade di Omero, con 643 copie disponibili, le linee varianti sono più di 700. In percentuale questo significa che il testo dell'Iliade è alterato al 5%, mentre il testo del NT è alterato in misura dello 0,5%. Le variazioni o gli errori del NT consistono essenzialmente in duplicazioni o errori d'ortografia e non incidono minimamente su alcuna dottrina fondamentale. Nessun altro libro al mondo presenta tali garanzie di qualità.

Queste non sono le uniche informazioni sulla validità storica del Nuovo Testamento. Ci sono molti altri documenti che confermano la validità dei testi biblici.

Negli ultimi 100 anni l'archeologia ha scoperto numerosissimi riferimenti a città, luoghi, popoli e nazioni descritti nella Bibbia.