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29/07/17

"Breve storia della pioggia." - un tempistico libretto di Alain Corbin.


In giorni come questi, funestati da una siccità preoccupante e dal caldo sahariano, è curioso imbattersi in questo libricino pubblicato dalla bolognese EDB.

Si tratta di un brevissimo saggio - meno di 50 pagine - pubblicato da Alain Corbin, sociologo della Sorbonne e studioso di storia sociale e storia delle rappresentazioni, con il titolo Sous la pluie, in La pluie, le soleil e le vent. Une histoire de la sensibilité au temps qu'il fait uscito in Francia nel 2013. 

Questo testo è dunque da intendersi come la parte - una parte - di un saggio più complesso sulla storia della sensibilità al clima, cioè al tempo che fa, nella storia umana. 

Estratto quindi dal suo contesto originario - si immagina per fini commerciali vista l'attualità dell'argomento - il saggio di Corbin risulta tronco e senza approfondimenti.  Si tratta di un breve e superficiale excursus su come sia cambiata la sensibilità al clima - e in particolare alle precipitazioni, alla pioggia - nel corso della recente storia umana. In particolare - secondo Corbin - è proprio dalla fine XVIII secolo che si intensifica quella sensibilità ai fenomeni meteorologici e quindi anche alla pioggia. 

E se Stendhal detestava completamente la pioggia, per Thoreau e per Witman la pioggia è invece qualcosa da magnificare, anzi, il vero Poema della Terra. Quel che rende tutte le cose lucenti, come all'interno di una distesa infinita e pacifica. 

Corbin poi non si sofferma solo sulle reazioni individuali, ma anche sulle implicazioni politiche della pioggia. Citando l'esempio di Luigi Filippo che il 12 giugno del 1831, passando in rassegna le truppe, rifiuta il mantello passatogli dai servitori per accettare platealmente che la pioggia cada su di lui come sui suoi soldati, inaugurando così - grazie alla pioggia - quel senso di comunità - ai fini di propaganda - che si è protratto fino ai giorni nostri con il presidente Hollande. 

Un breve capitolo è dedicato anche alla pioggia in tempo di guerra, vero flagello per le truppe nei diversi fronti, e infine uno - fin troppo sintetico - è occupato da una riflessione sulle invocazioni religiose, sulla relazione tra pioggia ed eventi atmosferici e credo religiosi, che Corbin analizza soltanto con esempi del recente cattolicesimo della seconda metà dell'Ottocento e della prima del Novecento. 

Corredano il libro tre illustrazioni con il celebre Rue de Paris, temps de pluie di Gustave Caillebotte del 1877, un curioso Van Gogh, copia di un originale di Utagawa Hiroshige, e infine un grande quadro di Charles Thévenin che raffigura proprio lo storico episodio di Luigi Filippo.