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09/03/21

Com'era fatto veramente il Mausoleo di Augusto, che riapre finalmente al pubblico dopo 14 anni?



Ci sono voluti quattordici anni - ma i romani in realtà contano un periodo molto più lungo di impossibilità di fruire di uno dei più maestosi monumenti della Roma antica ancora perfettamente esistente - per poter tornare a visitare il grande Mausoleo di Augusto in Campo Marzio. E al di là delle inopportune fanfare politiche - chi apre oggi sfrutta il lavoro precedente, iniziato molti anni fa, la novità ha incontrato una risposta clamorosa da parte dei cittadini quanto mai ansiosi - visto il tragico periodo di lockdown dal quale si proviene - di riappropriarsi di uno dei gioielli della città, con l'esaurimento delle prenotazioni disponibili fino al 30 giugno in sole 24 ore. 

Ma è interessante chiedersi: Com’era fatto, in origine, il Mausoleo di Augusto? 

Il Mausoleo imperiale fu iniziato da Augusto nel 28 a.C. al suo ritorno da Alessandria, dopo aver conquistato l’Egitto. 

Proprio ad Alessandria Augusto aveva avuto modo di vedere la tomba in stile ellenistico fatta costruire da Alessandro Magno, per il quale Augusto nutriva profonda ammirazione.  E la cui ricostruzione si può ammirare in questa grafica del Trecento, in testa all'articolo. 

Il primo a essere stato seppellito nel Mausoleo fu Marco Claudio Marcello, il nipote di Augusto morto nel 23 a.C., insieme alla madre di Augusto, Azia maggiore. Seguirono poi Marco Vipsanio Agrippa, Druso maggiore, Lucio e Gaio Cesare. Augusto vi trovò sepoltura nel 14 d.C., dopo che il suo corpo fu trasportato da Nola, dove era morto. L’ultima a esservi sepolta fu Giulia Domna, dopodiché l’enorme Mausoleo (ottantanove metri di diametro per quarantaquattro di altezza) cadde in rovina e fu destinato nei secoli agli usi più disparati: da roccaforte nel XII secolo a cava di travertino, vigna, giardino, anfiteatro e sala di concerti, fino al 1936, quando iniziarono i lavori di sistemazione della zona. 


02/05/17

Il Mausoleo di Augusto riapre finalmente (forse) nel 2019.




Speriamo non sia il solito annuncio, al quale a Roma siamo rassegnati, più che abituati. E speriamo che stavolta sia la volta buona per rivedere un Monumento tra i più devastati dall'incuria cittadina, e tra i più grandi di Roma: il Mausoleo di Augusto. 

Dopo quasi 70 anni di oblio, il mausoleo di Augusto, capolavoro voluto dal primo imperatore di Roma, riaprira' le sue porte ad aprile 2019

Ad annunciarlo, la sindaca di Roma Capitale, Virginia Raggi, con il presidente della Fondazione Tim, Giuseppe Recchi che ha finanziato con 6 milioni euro il progetto di recupero del monumento, la cui seconda fase di lavori e' partita il 31 marzo scorso. 

E che con altri 2 provvedera' a infrastrutture e servizi per la fruizione, comprese nuovissime tecnologie 3D e i pannelli sulle cancellate che gia' ora raccontano le meraviglie di questo luogo

In tutto 13 mila metri quadri di murature da restaurare, 800 di superfici da impermeabilizzare e 13 mila metri di ponteggi, per un colosso di arte, storia, archeologia e misteri piu' grande persino di Castel Sant'Angelo con i suoi di 87 metri di diametro e 45, presunti, di altezza

E che ora tornera' a essere uno dei monumenti iconici della capitale, con un "rapporto di intelligente collaborazione pubblico-privato - dice la sindaca - che speriamo diventi modello". 

 Anticipata l'apertura da alcune "visite speciali e contingentate - dice il Soprintendente Claudio Parisi Presicce - per mostrare anche gli imponenti lavori in atto", la speranza del vicesindaco Luca Bergamo e' di "far rientrare l'ingresso nel programma di gratuita'" dei musei al vaglio del Comune per i cittadini romani. 

03/03/16

Finalmente al via i lavori per il Mausoleo di Augusto.





Sei milioni per il Mausoleo diAugusto, ovvero per il completamento dei lavori di impiantistica, l'allestimento espositivo, la copertura, e il "percorso anulare su passerella"

Il progetto preliminare e' stato approvato dal commissario Francesco Paolo Tronca per poterlo "includere successivamente nell'elenco annuale del programma triennale dei lavori pubblici 2016-2018". 

La delibera a cui Tronca ha dato l'ok con i poteri della giunta e' stata approvata il 25 febbraio e pubblicata oggi sul sito del Comune. Nello stesso giorno e' arrivato l'ok del Campidoglio anche al progetto preliminare del restauro del Teatro Valle da 3 milioni; 1,5 per il restauro strutturale e 1,5 per quello architettonico. (fonte ANSA)

Della zona del Campo Marzio a Roma, dove sorgevano nell'antichità i tre grandi monumenti Augustei: L'horologium (o meridiana solare), l'Ara Pacis e l'enorme Mausoleo a lui dedicato ho parlato qui, in Misteri e segreti dei Rioni e dei Quartieri di Roma. 


I resti della grandiosa Meridiana di Augusto nelle cantine dei palazzi di San Lorenzo in Lucina.
Nel 1457 il cardinale allora titolare della Chiesa di San Lorenzo in Lucina, Filippo Calandrino, fu involontariamente protagonista di una delle scoperte più stupefacenti della storia archeologica di Roma. Durante i lavori di ristrutturazione delle fondamenta del palazzo Fiano-Almagià, (sulla piazza di San Lorenzo in Lucina, sulla sinistra della Chiesa) e di erezione della cappella dei Santi Filippo e Giacomo (l’attuale sacrestia della Chiesa), infatti, venne in luce, ad otto metri di profondità rispetto al piano stradale attuale, un intero settore dell’horologium fatto costruire dall’imperatore Augusto nel 10 a.C. : una delle più grandiose opere della Roma Antica, che originariamente misurava ben centosessanta metri per settantacinque.

Di questo meraviglioso e ancora in parte misterioso prodigio, si erano persi nei secoli, le tracce. Quella zona, infatti, sulla quale si erano sedimentate le sabbie melmose portate da numerose inondazioni del Tevere, si era poi densamente popolato in epoca medievale. La scoperta, compiuta dai picconatori del Cardinale Calandrino suscitarono l’enorme entusiasmo degli antiquari, tra cui Pomponio Leto, il quale ne lasciò memoria nei suoi appunti.

14/06/12

Gli Obelischi di Roma - 11.Obelisco campense o solare in piazza Montecitorio



Eccoci giunti alla undicesima puntata del nostro studio dedicato ai 13 obelischi originali egizi esistenti a Roma (qui le precedenti puntate). E' la volta del magnifico Obelisco Campense o Solare, che si staglia attualmente in Piazza Montecitorio proprio di fronte alla facciata dell'attuale Palazzo che ospita la Camera dei Deputati. 

Ecco la scheda: 

11. Obelisco campense o solare, in piazza Montecitorio. 

anno di rierezione: 1792 

altezza:  m. 21,791 (m. 33,27 con basamento) 
Geroglifici: solo nella parte anteriore

Cavato dalle montagne di Assuan, eretto dal faraone Psammetico II (595 – 589 a.C.) a Eliopoli. Sottratto, insieme a quello Flaminio, da Augusto Imperatore nel 10 a.C. per celebrare la conquista dell’Egitto. Trasportato lungo il Nilo ad Alessandria, e via mare fino a Roma. 

Eretto da Augusto sul suo basamento originale, che vi pose l’iscrizione – come anche su quello flaminio – Soli donum dedit e il globo bronzeo soprastante (forato) con funzioni astronomiche, nel luogo di Piazza del Parlamento (alle spalle della Camera dei Deputati)  dove attualmente lo ricorda una iscrizione – al civico n. 3 - e dove all’epoca esisteva una meridiana a terra marmorea (Solarium, ricordato anche da Plinio, tutt’ora visibile in frammenti nelle fondamenta di alcuni edifici tra Piazza San Lorenzo in Lucina e Piazza del Parlamento), al centro di una zona – il Campomarzio – dove esistevano già altri importantissimi edifici augustei – l’Ara pacis e il Mausoleo di Augusto. 

La tradizione ne attribuisce la distruzione ai normanni che invasero Roma guidati da Roberto il Guiscardo nel 1084 (unico sopravvissuto quindi, insieme a quello vaticano, alla distruzione dei Goti avvenuta nel VI secolo d.C.). 

D’Onofrio invece ne sostiene la distruzione da parte dei Goti guidati da Totila (547 d.C.), in maniera convincente a causa del fatto che una sola facciata ha conservato i geroglifici (quella interrata, all’epoca dell’invasione dei normanni)


Recuperato nel 1748 in cinque pezzi con grande fatica da Prospero Lambertini nelle cantine delle casupole medievali nell’attuale zona della Piazza del Parlamento, grazie alle macchine create dall’analfabeta Nicola Zabaglia. 

Rimasto per 40 anni in attesa nell’attuale Piazza Montecitorio, viene innalzato da Giovanni Antinori nel 1792 di fronte all’allora Palazzo dei Tribunali (oggi Camera dei Deputati), con estesi rappezzamenti ricavati dalla distruzione della Colonna Antonina. 

Il globo bronzeo con gli stemmi araldici di Pio VI, forato, è un’invenzione di astronomi settecenteschi, sulla base delle ipotesi antiche di un globo analogo, da non confondere con la palla Sansonis, attualmente conservata nel Museo di Palazzo dei Conservatori.






Fabrizio Falconi

18/05/12

Gli obelischi di Roma - 9. Obelisco del Quirinale




Nona puntata nel nostro excursus attraverso la storia dei 13 obelischi egizi presenti a Roma (la città al mondo che può vantarne di più) - qui le precedenti puntate.  E' la volta della magnifica stele posta al centro della Piazza del Quirinale.


9. Obelisco del Quirinale

anno di rierezione: 1786 

altezza m. 14,63 - (con basamento : m. 28,9)

Anepigrafo (cioè senza geroglifici). 

E’ l’obelisco gemello di quello Esquilino

Trasportato da Augusto Imperatore e traslato di fronte al suo mausoleo da Claudio intorno al 10 d.C. Abbattuto dai Goti, e recuperato grazie a Monsignor Francesco Soderini (divenuto proprietario del terreno comprendente il Mausoleo di Augusto) nell’aprile del 1549, continua a giacere dietro la chiesa di San Rocco. 

Poi risotterrato forse dallo stesso Soderini. Dimenticato per altri 150 anni. Recuperato definitivamente il 17 agosto 1781 quando viene ritrovato casualmente ( in tre pezzi ) durante i lavori di scavo per riedificare alcune case poste dietro la chiesa di san Rocco. 

Papa Pio VI ne affida la rierezione a Giovanni Antinori, nella piazza di Montecavallo (attuale piazza del Quirinale), in mezzo ai due colossali Dioscuri (probabilmente copie romane di originali greci,  in realtà raffigurazioni entrambi di Alessandro Magno che doma il cavallo), che fino a quel momento erano allineati. 

Erezione e rotazione dei dioscuri avvengono nel settembre 1786

L’attuale fontana, opera di Raffaele Stern, viene aggiunta nel 1818. 

L’ultima riga dell’iscrizione in onore di PioVI è visibilmente modificata, visto che vi si magnificavano le gesta di PIO VI ("più grande di Alessandro Magno"), che invece moriva in prigionia a Valenza nel 1799, a seguito dei fatti della rivoluzione francese.