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30/10/14

I numeri come archetipi e l'Anima. 7. Il numero 25 e il Quadrato Magico (Conferenza Riva del Garda, L'arte di Essere, 19 ottobre 2014).


7. IL NUMERO 25 E IL QUADRATO MAGICO.


E ora nel nostro viaggio tra i numeri, ne affrontiamo un altro, legato ad uno dei più singolari enigmi dell’antichità.  Il numero 25, che è strettamente legato al cosiddetto ‘Quadrato magico’, o  ‘Quadrato Sator’, o ‘Latercolo pompeiano’ sul quale sono stati versati veri e propri fiumi di inchiostro.
Il Quadrato è conosciuto fin dai tempi dell’antichità, perché esemplari di esso sono stati rinvenuti in luoghi di culto e in luoghi di sepoltura di mezza Europa.
Si tratta di cinque parole, disposte in 25 caselle, leggibili sia da sinistra a destra, che da destra a sinistra, ovvero cinque palindromi, che però, è questa la particolarità, possono essere lette anche verticalmente, dall’alto in basso e dal basso in alto:



Le parole centrali, i due TENET incrociantesi, e palindromi, formano fra l’altro una perfetta croce.
Su questo Quadrato dal significato misterioso – le cinque parole latine formano una frase apparentemente priva di senso – sono fiorite le teorie più bizzarre nel corso dei secoli, e non è ovviamente il caso qui di darne conto. 
Il Quadrato, per alcuni è solo un gioco enigmistico, per altri una formula alchemica, per altri ancora nientemeno che il lasciapassare, la parola d’ordine degli appartenenti all’Ordine dei Templari.
Fra l’altro il Quadrato è stato rinvenuto in diverse versioni. Con, ad esempio la prima parola SATOR, anziché ROTAS.  La difficoltà nella traduzione dipende dal termine AREPO  che non esiste in latino. Qualcuno ha avanzato l’ipotesi che si tratta di un nome proprio. In questo caso la frase suonerebbe più o meno: “ il contadino Arepo conduce l’aratro nei campi.“ 


Questo secondo alcuni studiosi, come Margherita Guarducci, proverebbe l’origine pagana del quadrato: un semplice gioco enigmistico.
Qualcun altro ha sottolineato che leggendo invece il Quadrato in modo bustrofedico, cioè a serpentina, cambiando direzione ad ogni riga, si otterrebbe: Sator opera tenet – tenet opera Sator. Cioè: “ Il Seminatore possiede le Opere, “ ovvero “ Dio è il signore del Creato. “    Significato religioso, ispirato.
Comunque sia il  gioco delle interpretazioni si può continuare all’infinito.
Quel che ci interessa accennare è la svolta avvenuta nel 1936 a Pompei, quando, durante gli scavi,  un esemplare del Quadrato fu rinvenuto su una delle colonne della Palestra Grande.



La scoperta, vero e proprio evento per gli archeologi, ha retrodatato l’invenzione del Quadrato Magico almeno al 79 dopo Cristo, e ha rinforzato una serie di teorie riguardante la controversa presenza dei cristiani a Pompei, nell’anno dell’eruzione.
Questo perché al Quadrato si è attribuito da più parti una sicura rilevanza di simbolo cristiano, legato al culto dei morti  e alla Risurrezione.
Incredibile a credersi infatti, il Quadrato misterioso contiene al suo interno, come una fantastica scatola cinese, un ulteriore piccolo prodigio.
Tutte le parole del Quadrato, messe insieme – anagrammate - formano due Paternoster incrociati con due lettere alle estremità della croce, due A e due O, che rappresenterebbero due Alfa e Omega.



 (Esemplari del Quadrato Magico sono stati ritrovati :
-          a Verona, nell’Oratorio di Santa Maria Maddalena di Campomarzio.
-          In Gran Bretagna su in intonaco di rovine romane risalenti al III sec. a Cirencester ( l’antica Corinium ), dove fu rinvenuta anche una gran quantità di tombe.
-          A Pescarolo, in provincia di Cremona, sul pavimento della bellissima chiesa di S. Giovanni Decollato.
-          A Siena, nel Duomo di S. Maria Assunta.
-          A Fabriano, nella chiesa di S. Maria in plebis flexiae.
-          A Roma, nei locali catacombali sotto la Basilica di Santa Maria Maggiore – il quadrato fu rinvenuto durante gli scavi archeologici del 1960.
-          A Santiago de Compostela, in Spagna.
-          In Austria, nell’attuale Altofen, l’antica Buda.
-           In Ungheria, graffito su una tegola, negli scavi  dell’antica Aquincum, graffito databile al 107, 108 d.c.)

In realtà il Quadrato è molto più antico. E oggi quasi tutti gli studiosi sono concordi nel ritenerlo un’espressione ingegnosa della prima comunità cristiana stabilitasi in Italia alla fine del I secolo dopo Cristo.
In realtà ciò che appare evidente è il legame che nel tempo si è instaurato tra il Quadrato, il  rito della sepoltura e il culto dei morti.  Forse l’origine di questo legame, l’aver associato il Quadrato alla sepoltura, deriva proprio da Pompei.
Il simbolo della croce è infatti inserito due volte nel Quadrato. Con i due Paternoster incrociati come abbiamo visto, e con le due parole TENET che si intersecano formando una croce, nella lettera N che secondo alcuni starebbe appunto per NAZARENUS.
Il Quadrato Magico ‘SATOR’ è  fra l’altro inciso sulla lapide di un uomo famoso. Il compositore austriaco Anton von Webern, l’erede di Schomberg, da molti considerato l’inventore della dodecafonia.
( a.v.webern. ( 1883 – 1945 )).
 Anton von Webern ebbe, in vita, una specie di vera e propria ossessione per il Quadrato Magico. Al punto che scrisse anche un’opera musicale ispirata al Quadrato: II CANTATA OPERA 31, che fra l’altro è l’ultima opera del suo catalogo.
Webern, affascinato, ossessionato per tutta la sua vita dalle possibilità geometriche, matematiche della musica, dalla serialità e dagli enigmi, non poteva non trovare nel Quadrato una specie di ‘summa’ del suo credo filosofico, prima che musicale.
Webern, che aveva fatto della razionalità un dogma, anche in musica, finì i suoi giorni in un modo quasi incredibile. Venne ucciso per sbaglio nel 1945 da un soldato americano durante un coprifuoco. Massima irruzione del caso in una vita dominata dal calcolo.
Sulla sua casa a Mittersill figura un Quadrato posto in mezzo alle sue date di nascita e di morte. La stessa cosa sulla sua lapide.



Webern, a proposito del Quadrato scriveva:
“Variazioni sopra un tema. Questa è la forma primordiale che sta alla base di tutto. Due cose che sembrano completamente diverse fra di loro in realtà sono la stessa cosa. E così si genera la più larga coerenza."
“ Due cose che sembrano completamente diverse tra di loro e che in realtà sono la stessa cosa “: non è che Webern si sta riferendo alla croce e al quadrato ? Beh sì. Webern parla proprio del Quadrato magico: una STESSA COSA che contiene due cose completamente diverse: la Croce e il Quadrato.
Il Quadrato, simbolo della razionalità, della geometria, della costruzione, della casa, delle fondamenta.
La Croce, simbolo della spiritualità, dell’idea, dell’innalzamento verso l’alto, verso il trascendente, il divino.
Ma perché il 25 ?? 25 il numero delle caselle del Quadrato ?
Beh, non è affatto sorprendente forse scoprire che il 25 è quello che in matematica si chiama  un NUMERO QUADRATO CENTRATO, e per l’esattezza il QUARTO. Un numero quadrato centrato è infatti un numero poligonale centrato, che rappresenta un quadrato, con un punto al centro e gli altri intorno a raggiera.
I primi numeri quadrati centrati sono: 1,5,13 e 25 e possono essere rappresentati nel seguente modo.

Fabrizio Falconi © - proprietà riservata/riproduzione vietata (7./ segue) 

31/05/11

Hic iacet - Le parole della soglia - 4


Lo dice, in modo ancora più esplicito, in modo ancora più secco, deciso, un altro grande poeta di questo secolo, Edmund Jabès ( Il Cairo 1912- Parigi 1991 ), nel suo ‘Libro dell’Ospitalità’.
Il rifiuto della morte è forse l’affermazione del nome, il suo avvento. Eppure: nominare non vuol dire concedere alla morte un nome ?

- … un nome a quel che è ? A quel che, ormai, è stato.

“ Maestro mio – diceva un saggio – han creduto, dal momento che no erano d’accordo con te, di sotterrare un vivo. Non sapevano che sotterravano un seme. “

…Posso rivelare il mio nome soltanto a colui che non mi conosce.



Colui che conosce il mio nome lo rivela a me.