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03/07/20

La Nuova Mostra di Justin Bradshaw a Sutri a Palazzo Doebbing, fino al 17 gennaio



A Sutri, nel bellissimo Palazzo Doebbing, la nuova mostra di Justin Bradshaw, nell'ambito di Incontro a Sutri - da Giotto a Pasolini, l'allestimento curato da Vittorio Sgarbi dal 26 giugno al 17 gennaio 2021

Dal catalogo, il testo di Fabio Galadini:

La narrazione pittorica di Bradshaw evoca il sofisticato manierismo italiano e il realismo fiammingo. 

La tecnica sorprendente conquistata in anni di capillare ricerca, conduce l’artista ad una padronanza assoluta della gestione del colore e della luce, attualizzando la tecnica della velatura ad olio su supporti metallici (rame e zinco). 


Questa magistrale dimestichezza della “pittura a velo” consente a Bradshaw di esplorare le forme del realismo in chiave contemporanea, declinando la narrazione verso un iperrealismo che può tranquillamente confrontarsi con i maggiori maestri contemporanei di questa corrente, da Paul Cadden a Ralph Goings. 

E proprio guardando Goings, il realismo di Bradshaw traduce l’intima narrazione del vissuto indecifrabile “degli altri” in una dimensione pop, in una condizione in cui gli oggetti, i corpi, assumono valenza per quello che sono, non si allontana da esse, narra la loro condizione fuori da un ipotetico vissuto individuale. 


Esse appaiono, e ciò che ci restituiscono è solo il loro esserci in una dimensione epica senza nasconderne l’inadeguatezza. 

Qui gli oggetti e i personaggi ritratti mostrano la loro essenza. Essi sono senza storia e funzione, sono “i tubetti di colore consumati e le chiavi, rimaste appese in casa inutilizzate, per serrature che forse non ci sono più”. 

F. Galadini 


 In mostra: 

PETALA AUREA Petali d’oro. Lamine di ambito bizantino e longobardo dalla Fondazione Luigi Rovati 
• GIOTTO Il grande Crocifisso dalla Collezione Sgarbossa 
 PIER PAOLO PASOLINI Fotografie degli ultimi sguardi del grande intellettuale 
• TADEUSZ KANTOR Dipinti e disegni dalla Collezione Dario e Stefania Piga che testimoniano l’immortale genialità di Kantor con le sue metafore visive e teatrali 
• CESARE INZERILLO La nuova scultura “Ora d’aria, 2020” per riflettere sulla fragilità umana in epoca di Corona Virus 
• LA DISTRAZIONE DEL MONDO Dipinti dalla Fondazione Franz Ludwig Catel di Roma 
• SCARTI, GIOCHI E RIMANDI Le sculture di Livio Scarpella 
 JUSTIN BRADSHAW Ritratti e nature morte eseguiti a olio su rame 
• KORAI Le sculture in gesso e resina di Alessio Deli 
• LE STORIE DI CARAVAGGIO L’appassionante vita di Michelangelo Merisi dipinta da Guido Venanzoni in una serie di grandi teleri 
• COME ALLO SPECCHIO Fotografie di Chiara Caselli 
• METAFORICA NATURALITÀ Sculture di Mirna Manni • LUOGHI REALI dipinti di Massimo Rossetti.



18/02/18

Poesia della Domenica - "Come stenti a Rio de Janeiro" (da "Trio di fine millennio") di Fabrizio Falconi






VIII.

Come stenti a Rio de Janeiro,
come magici rilenti
abbandonati spenti venti sempiterni,
accaldati venti dell’entroterra arroventato

tra le macerie polverose dell’Impero
crollate sfere disfatte, spezzate,
come il cavallo sfinito bloccato
dalla canicola secca della Camargue,

come tutta questa pesantezza,
scrematura acida dell’universo
inutile biancastra
disegno d’arguzia affatto divina.

Guado atteso, intermezzo
di storia e d’avventura
russare di sogni così forte
da svegliarsi e morirne,

passa e ripassa il nostro sbaglio
sulle federe, sui cuscini
sul rumore distante dei disastri
disattesi dolorosi di strada,

sormontato dalla nausea grigia
di gabbiani, faticosamente sospinti
da venti affievoliti, distratti
stupidi venti calanti.


Fabrizio Falconi 


Traduzione dall'italiano in inglese di David Lummus

VIII.

Like privations in Rio de Janiero,
like magic stagnations
abandoned, extinguished winds, everlasting,
overheated winds of the hinterlands, red-hot

among the dusty ruins of the Empire
collapsed, undone spheres, in pieces,
like the horse, exhausted and stalled
in the dry dog-days of the Camargue,

like all this heaviness,
acid skim of the universe
useless, off-white
design of a wit entirely divine.

Ford eagerly awaited, interval
of history and adventure
snoring with dreams loudly enough
to awaken and die from it,

Back and forth goes our mistake
on the pillowcases, on the cushions,
on the noises in the distance of the disregarded
distressing disasters in the street,

overcome by the grey nausea
of seagulls, laboriously driven
by feeble winds, distracted
stupid dying winds.

We yearn for landings
and we know nothing
of tenderness and tides,
of the pallor of childhood,

of the silhouette lost
among the hands of the crowd,
passing swiftly by, bloodless,
on the verge of death.

06/05/16

"Drammi quotidiani", la nuova mostra di Justin Bradshaw alla Sala Margana.

Vaso, di J. Bradshaw



Alla Sala Margana, a Roma, in Piazza Margana, è stata inaugurata ieri la mostra Drammi quotidiani, con le nuove opere di Justin Bradshaw. 

La mostra durerà fino a domenica 8 maggio con l'orario 11-19 


Qui sotto un estratto dal testo di Maria Laura Perilli per la recente mostra 'Correlazioni' alla Galleria Triphe di Cortona, pertinente anche alle opere presentati in questa mostra:

"La luce è lo strumento principale di Justin Bradshaw; i riferimenti sono prettamente Caravaggeschi e l’uso che ne fa esalta, specie nella Santa Teresa, la plasticità del panneggio rendendola impalpabile, leggero, assonante con lo stato di estasi del personaggio. L’alone di luminosità pervade la spazialità dei suoi dipinti creando un’aurea di mistero e spiritualità. La tecnica utilizzata è quella dell’olio su rame; é tecnica antica, sviluppatasi durante il periodo manierista e scelta in particolare da artisti fiamminghi e tedeschi per piccoli e raffinati dipinti. L’intento di realizzare il piccolo, il minuto, è ripreso in toto da Bradshaw; non tralasciando la particolarità del dettaglio non scade mai in una sterile descrizione. L’impianto verista è sempre superato da quella atmosfera mistica che l’artista inglese riesce ad imprimere nei suoi lavori."











L'antro della Sibilla, di J.Bradshaw in mostra a Piazza Margana

28/10/15

Toro - dalla mostra "Zodiac" di Justin Bradshaw e Fabrizio Falconi.




tratto dalla mostra Zodiac (Tuscania, ex Chiesa di Santa Croce, 2007), dipinti di Justin Bradshaw,testi di Fabrizio Falconi da Il canto dei segni.


Toro

Un giorno, forse, potrei essere felice. E fedele, allo spirito di questo mio proponimento. Il ciclo della vita, e il vento, mi sostiene. Spighe di grano ancora verdi, spazi immensi, li attraverso come se fossi un aratro, leggero e incisivo, senza sbavature. Colore di terra, bruno di solchi. 
La luce sale, ed è come il suono di una campana, fecondo. Giungerà il tempo della pienezza: ma io sono ancora elaborazione, concetto, riflessione. Paura. 
Nessuno può vincere la paura di vivere. Ma si vince solo vivendo. Ed ogni passo E’ quello giusto, ogni secondo scandisce il suo fremito, il suo spazio di tempo nel cielo. E’ mattino, è ora, è adesso. 
Mi tocco le braccia, carezzo i piedi, riposo, riprendo. Direttrice nord, sud. Est-ovest. Sono pure astrazioni. Io sento, felicemente, fedeltà alla vita, ed ogni mancanza, ogni paura, è un passo lasciato sulla strada.

in testa: bozzetto preparatorio per Toro, Justin Bradshaw, da Zodiac.

09/01/15

La presentazione alla Torretta de 'Il respiro di oggi' (15 luglio 2009).




Questa foto è stata scattata mercoledì 15 Luglio del 2009, alle ore 21, alla Torretta di Ponte Milvio.

Quella fu una bella serata.  Con letture e good vibrations

Tra le foto di Piero Leonardi (Butterflies),  esposte nelle sale (Piero aveva realizzato anche la foto della copertina del volume), fu presentato Il respiro di oggi, edito da Terre Sommerse, nel quale avevo riunito nuove poesie, alcune già tradotte in America, e le raccolte Zodiac e Petrology realizzate - per le rispettive mostre a Tuscania, e al Chiostro del Bramante in Roma - insieme a Justin Bradshaw.

nella foto in testa: Giulia Alberico, Fabrizio Falconi, Ugo Barbara



26/05/14

"Interni in un interno" di Justin Bradshaw, dall'8 giugno alla Cappella Gandini di Padova.




Padova -  Interni in un interno (Interiors in an Interior) è la mostra dell'artista inglese Justin Bradshaw con cui la Cappella Gandini inaugura la sua attività espositiva e culturale.

La serie di dodici quadri di Bradshaw raffigura interni di importanti edifici veneti, per la maggior parte religiosi, che attivano un intenso movimento dialettico con l'apparato decorativo astratto-concettuale di Jack Sal.

Ma la resa quasi fotografica delle vedute suggerisce, agli occhi dell'osservatore, un ulteriore piano interattivo, poiché pone a confronto lo spazio della Cappella con la memoria della grande architettura veneta.

L'opera pionieristica di Jack Sal, portata a compimento nella seconda metà degli anni Ottanta, sintetizza alcuni dei principali elementi del linguaggio concettuale e minimalista dell'artista americano. Iano.

In tal senso, l'impegno rivolto da Sal alla progettazione dell'opera prima ancora che alla sua realizzazione rende il pubblico non mero osservatore della stessa, ma partecipe della sua esecuzione e corresponsabile del suo impatto.

Di grande interesse si profila la reciprocità tra la natura atemporale dell'opera di Sal – concepita e realizzata appositamente per il luogo – e il carattere rarefatto e metastorico dei piccoli oli di Bradshaw.

L'immediatezza descrittiva con cui l'artista inglese ricostruisce le grandi navate delle chiese venete, con un piglio impressionista che giunge quasi alle soglie dell'iperrealismo, è al contempo evocazione di sapore romantico, riflessione sull'idea di opera d'arte totale e analisi del processo stesso dell'esser-ci, sia da parte di un artista che di un osservatore.

La relazione con la storia della Cappella e con l'opera permanente di Jack Sal non incrina Justin Bradshaw ma, anzi, ne esalta la capacità – già espressa in altri cicli, come quelli dedicati alla mitologia o alla Roma classica, medievale e rinascimentale – di ricercare la verità e il senso del mondo circostante in modo coerente con l'imperativo di ambire al sublime.  


Justin Bradshaw è nato a Londra nel 1971.

Diplomato al City and East London Art College, fin dagliesordi dimostra una particolare propensione per le tecniche dell'acquerello e dell'olio su supporti eterogenei, come rame, zinco e legno. Stabilitosi in Italia dal 1994, al 2000 risale Pittore di Luce, prima mostra personale con testo in catalogo di Maurizio Fagiolo dell'Arco. 

Partecipa a numerose collettive, tra cui La Via Crucis, un progetto multimediale svoltosi nel 2006 a Melbourne e Codice 01 al Chiostro del Bramante di Roma (2008). Tra le sue personali più recenti, spicca nel 2013 Rome Sketchbook, nella Sala delle Sibille del Chiostro del Bramante. I suoi lavori fanno parte di importanti collezioni private. Vive e lavora a Civita Castellana (VT) Info: http://paintings.jbradshaw.it

per info e contatti: www.cappellagandini.org


INTERNI IN UN INTERNO Justin Bradshaw alla Cappella Gandini, 2014 a cura di Luigi Attardi ed Edoardo Trisciuzzi

8 – 29 giugno 2014 
Orari: Venerdì ore 16-19 – Sabato e Domenica ore 10-19 
Cappella Gandini, denominata “Santa Maria della Maternità” Via Due Palazzi 2, Padova. 

25/04/14

Ariete - dalla esposizione "Zodiac" di Justin Bradshaw e Fabrizio Falconi.





tratto dalla mostra Zodiac (Tuscania, ex Chiesa di Santa Croce, 2007), dipinti di Justin Bradshaw,testi di Fabrizio Falconi da Il canto dei segni.



Ariete


Voglio andare a Sud. In luoghi dove la luce è oro. Fantasmi, cercate la fine, il pertugio del buio, il Ritorno. Sono sveglia, oramai, e non vinta. Eccomi. Ho il nome del vento, e di una porta che si chiude, e si riapre. Mi guardo intorno, la notte è colma di pensieri scuri. Ma sorride il giorno che è già dentro di me. Devo, leggera, muovermi. Devo osare, spostare. Avanzando, essere testarda, e soprattutto non avere paura. Voglio andare lontano, voglio andare a Sud. Essere un'altra me stessa, quello che sono veramente. Sulla strada consolare del mare. Sull’arteria sinuosa del cielo. Questa sono io. Alla fine di tutto, io. Dello stesso colore, cielo e mare, ed un pensiero freddo che ancora mi attraversa. Sono pietra, e sono artefice. Mi risveglio. 


Fabrizio Falconi © - proprietà riservata/riproduzione vietata. 
in testa: Ariete, Justin Bradshaw da Zodiac.

11/02/14

Bilancia - di Fabrizio Falconi (da 'Il respiro di oggi') .







Riparto. Tornano indenni a placarsi i rumori di fondo del mondo. Nel viaggio di ritorno non li ascolterò. E’ così: sono ancora in bilico: metà quel che sono, ed ero, metà quel che sarò. La mia condizione è quella del camminante, e più sento di essere arrivata, più ho bisogno di ricominciare.
Ho provato a fermare il canto con la paura. Illudendomi. Non posso fare altro che unire gli opposti, braccia e gambe. Sul punto più estremo del sentiero, torno indietro. Simmetricamente, percorrerò rinnovandolo con i miei passi, l’antro che mi ha portato fin qui.
Cantano i giunchi, le mille voci delle paludi, alla cantilena della luna mi affiderò, sicura di non perdermi.
Ho già fatto molto. Ho provato, ho creduto. E non è stata che la metà del tutto, che ancora mi attende.



in testa: Bilancia, opera di Justin Bradshaw.

Il ciclo Il Canto dei segni è stato concepito per la mostra Zodiac, realizzata da Justin Bradshaw, a Tuscania, ottobre 2003. 




ZODIAC

Il progetto rappresenta una ricerca e una personale elaborazione della simbologia dei segni dello zodiaco. 
Questa ricerca prende spunto là dove inizia il concetto del cerchio zodiacale e di gran parte delle costellazioni; lungo la valle dell’Eufrate abitato dal popolo dei Sumeri.
I disegni a china sono studi che esplorano i significati di ogni segno ricavato da poesie e sculture sumeriche, per arrivare ad un ciclo di vita che passa da un segno all’altro, come il sole e gli altri pianeti passano attraverso le costellazioni, da Ariete a Toro, da Toro a Gemelli, e così via.
Le immagini delle costellazioni sono state viste come figure femminili; è la dea madre che sottopone il suo corpo alle varie peripezie del viaggio ciclico. 
Ogni posa è basata sulla posizione delle stelle all’interno di ogni costellazione, come si vede nei disegni da studio. 
Nello stesso tempo ogni posa è anche un momento nella vita della dea: si abbandona alla morte in Scorpione, siede, smarrita, nel limbo in Sagittario, arriva in fondo agli Inferi in Capricorno, comincia a risvegliarsi in Aquario, continuando in Pesci per ritrovarsi viva in Ariete. In Toro, ancora debole, subisce l’attacco passionale del dio, selvaggio come un toro, in Gemelli si rispecchia, riunisce anima e corpo, in Cancro si unisce in matrimonio con il dio (in tempi antichi si festeggiava un rituale matrimonio sacro a giugno, mese che corrispondeva al segno del Cancro, indicata anche dal nome romano del mese, ‘Iunius’, da ‘iunire’ (unire)), in Leone, ormai forte, è lei che domina la preda. Infine, in Vergine è madre, partorisce, e precede la crisi ‘post-parto’ di Bilancia.
(nota di Justin Bradshaw)

Justin Bradshaw, nato a Londra nel 1971, vive in Italia dal 1994, prima a Roma e ora a Civita Castellana in provincia di Viterbo. Le sue prime due mostre personali sono state organizzate dai fratelli Sestieri nel 2000 e nel 2002 a piazza Margana, con cataloghi e introduzioni di Maurizio Fagiolo dell’Arco e di Marco Fabio Apolloni. Nel 2003 ha esposto alla Galleria Croma, via del Governo Vecchio 118, Roma. Sono seguite una mostra a Tuscania nell’Ottobre 2004 nell’ex chiesa di Santa Croce, accompagnato dalle poesie di Fabrizio Falconi, e due mostre-serate a Roma; la prima nella bottega di Marco Ancona e Giuseppe Sedita a via dei Falegnami 72 nel Giugno del 2004, e la seconda nella hall dell’Hotel Due Torri di Cinzia Pighini nel marzo del 2005.

02/08/13

Mirabilia Urbis XII - Cripta dei morti di Sant'Ignazio.





Mirabilia Urbis

XII - Cripta dei morti di Sant'Ignazio

Discesa, dimenticanza di secoli
vita segreta, dentro le viscere
del tempio buio
tutti riposano in fila,
riposano i nomi
scritti col nerofumo
un ricordo una prece
un posto nell'Ordine
dei dimenticati.


Testi per la mostra Petrology (dipinti di Justin Bradshaw) - Chiostro del Bramante, 15 novembre/4 dicembre 2005.  Da Fabrizio Falconi, Il respiro di oggi, Terre Sommerse, Roma 2009.

01/08/13

Mirabilia Urbis XI - Sant'Agnese in Agone di Fabrizio Falconi.




Mirabilia Urbis

XI. Sant'Agnese in Agone

Ovunque il vento insegue
la terra in un canto sotterraneo
e terso, la morte attende
il percorso dei vivi è arte
finzione e architettura,
scende i gradini del tempo
umido e oscuro
è il ventre del passato,
su di esso altitudini
hanno lanciato inutili sfide
a rinnovare il cielo.

Testi per la mostra Petrology (dipinti di Justin Bradshaw) - Chiostro del Bramante, 15 novembre/4 dicembre 2005.  Da Fabrizio Falconi, Il respiro di oggi, Terre Sommerse, Roma 2009.

31/07/13

Mirabilia Urbis X. - Chiesa del Gesù - di Fabrizio Falconi.




Mirabilia Urbis

X - Chiesa del Gesù 

Andavi alla ricerca del sepolcro di Kircher
tra fantasmi d'oro e di lapislazzuli
muri di marmo e ombre di santi
in ascesi, sospesi.
C'era un vento di candele e d'agosto
dietro la coltre di pietra abbandonata,
ti muovevi come un cane perplesso
incapace di obbedire all'istinto
incantato e spaventato
dal troppo che c'era.


Testi per la mostra Petrology (dipinti di Justin Bradshaw) - Chiostro del Bramante, 15 novembre/4 dicembre 2005.  Da Fabrizio Falconi, Il respiro di oggi, Terre Sommerse, Roma 2009.


29/07/13

Mirabilia Urbis VIII - Santuario della Mentorella




Mirabilia Urbis

VIII. Santuario della Mentorella

Significava certo qualcosa
quel tuo essere sepolto
ai piedi della Vergine, il cuore
la parte preminente,
la meridiana
foro anima o fessura
dell'altra vita,
dove in un solo colpo appare
nascita, morte, ritorno.
Stabat Mater, al riconoscente
soglio si arrestò
la parabola di Athanasius Kircher
sipario di roccia, fenditura,
antro, grotta, buio:
da questa Vertigine, il senso
spiega le ali sul vuoto della vita.


Testi per la mostra Petrology (dipinti di Justin Bradshaw) - Chiostro del Bramante, 15 novembre/4 dicembre 2005.  Da Fabrizio Falconi, Il respiro di oggi, Terre Sommerse, Roma 2009.


28/07/13

Mirabilia Urbis VII - Case romane al Celio.




Mirabilia Urbis

VII. Case romane al Celio

E' fantasma o attesa
vuoto o pieno
ogni frutto ogni pietra,
il mondo non è che 
un giorno soltanto
dietro l'altro, processione
di scopo e di ritorno:
eternità.
Su per il clivo passavo
la stessa strada
le stesse migliaia di persone
oranti o nude 
in viaggio, in cammino.


Testi per la mostra Petrology (dipinti di Justin Bradshaw) - Chiostro del Bramante, 15 novembre/4 dicembre 2005.  Da Fabrizio Falconi, Il respiro di oggi, Terre Sommerse, Roma 2009.


(Alle Case Romane al Celio si tiene ogni settimana l'unico aperitivo archeologico a Roma. Per info vedi qui: http://www.aperitivoarcheologico.it

13/07/13

Mirabilia Urbis VI. Mitreo di Via dei Cerchi - di Fabrizio Falconi.




Mirabilia Urbis

VI. Mitreo di Via dei Cerchi

Avanzano e non nutrono dubbi
sulla natura dei sacrifici millenari
                - anche oggi in superficie eccone
una quantità minore -
Cautes e Cautopates, con le fiaccole. 
Io mi ricordo, mia anima
occhi belli, fremito di labbra
io mi ricordo di te
di tutto quello che ci siamo detti.
Tutto quanto
il resto è nel cielo rosa e azzurro
lasciato dietro, più vivo che allora.


Testi per la mostra Petrology (dipinti di Justin Bradshaw) - Chiostro del Bramante, 15 novembre/4 dicembre 2005.  Da Fabrizio Falconi, Il respiro di oggi, Terre Sommerse, Roma 2009.

Sul Mitreo di Via dei Cerchi qui. 


11/07/13

10/07/13

Mirabilia Urbis - III. Tempio di Saturno di Fabrizio Falconi







Mirabilia Urbis

III. Tempio di Saturno

Giorni contrari agli déi questi
rimane un canto di altezza
che Giuliano approvò dal suo orgoglio,
sotto l'ombra del monte, casa
di Saturno, ancora una fila
magnifica e bianca
resiste, non crolla.




Testi per la mostra Petrology (dipinti di Justin Bradshaw) - Chiostro del Bramante, 15 novembre/4 dicembre 2005.  Da Fabrizio Falconi, Il respiro di oggi, Terre Sommerse, Roma 2009.

sul Tempio di Saturno qui

09/07/13

Mirabilia Urbis - II. Lapis Niger di Fabrizio Falconi





Mirabilia Urbis

II. Lapis Niger

Inosservato oggi quel nero
tra basalto, selce
e pavonazzetto
qui ritorno all'heròon
dell'agorà, Secondo Centro
ancor più mirabile perché oscuro:
creazione e poi morte.
Il fondatore dischiude le porte
segrete dell'abisso: non qui
non ora, eppure sotto la pietra negra
tutto ha avuto inizio
Faustolo, Osto Ostilio, Orazio Coclite
o semplicemente deus ex inferi, Vulcano
con il sacro timore
tutto ha avuto inizio.



Testi per la mostra Petrology (dipinti di Justin Bradshaw) - Chiostro del Bramante, 15 novembre/4 dicembre 2005.  Da Fabrizio Falconi, Il respiro di oggi, Terre Sommerse, Roma 2009.


Sul Lapis Niger 

08/07/13

Mirabilia Urbis. I. Umbilicus Urbis - di Fabrizio Falconi




Mirabilia Urbis

I. Umbilicus Urbis 

Genio del mondo fragile
pozzo al centro del centro
del Centro.
Occasione propizia per la discesa
ai regni di Vulcanus, Dite o Proserpina.
Romolo ti ha segnato
come fossi soltanto pietra
e non geometria, numero, frattale.
Mundus.
I piedi vanno in tondo,
accarezzano l'orlo
del pozzo del mondo.


Testi per la mostra Petrology (dipinti di Justin Bradshaw) - Chiostro del Bramante, 15 novembre/4 dicembre 2005.  Da Fabrizio Falconi, Il respiro di oggi, Terre Sommerse, Roma 2009.


Sull'Umbilicus Urbis

23/01/13

New ! - Trio for the End of the Millennium on Kindle - Amazon E-book. By Fabrizio Falconi & Justin Bradshaw.



Trio for the End of the Millennium was written in it's original version in the summer of 1989 in the south of France, during the celebrations for the second centenary of the 1789 Revolution.

The original inspiration was born from the experience of that voyage. 

Three cantos of this poem were published separately: these were I, V, and VIII, and included in the collection L’ombra del ritorno (Campanotto, Udine 1996) and later in Poesie 1996-2007 (Campanotto, Udine 2007). 

The reason that so much time has passed between the time of writing and that of the integral publication of this poem (with the present edition) is due to a constant reworking of the text over different periods, up to the definitive edition of January-February 2012. 

The poem by Fabrizio Falconi is here published together with the series of paintings The Garden by Justin Bradshaw, co-author of this publication.


Translated  by David Lummus.