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23/10/23

"Entre sueño y vigilia" (Tra Sonno e Veglia) di Fabrizio Falconi - traduz. spagnola

 





Estoy a un cierto punto del sueñoentre sueño y vigilia
esperándote y puntualmente llegas
para trancar la puerta,
no quieres tenerme y no quieres
dejarme ir, sin decir
y sin callar, como un silbido
de viento detenido por las olas
todo es brillante y espacioso
pero no aparece nada de esperado,
cubro la cabeza con el cojín
empujando el resto de ti
que se queda y me quedo indeciso
si entrar, me quedo en vilo
como un geranio en el balcón
como una vela antes del horizonte,
nadie me advirtió
que habría solamente soñado
habría solamente dormido
habría velado
como solo los insomnes y los muertos
pueden hacer.
*
Sto ad un certo punto del sonnotra sonno e veglia
ad aspettarti e puntualmente arrivi
a sbarrare la porta,
non vuoi tenermi e non vuoi
lasciarmi andare, senza dire
e senza tacere, come un sibilo
di vento trattenuto dalle onde
tutto è lucente e spazioso
ma non appare nulla di atteso,
copro la testa col cuscino
spingendo via il resto di te
che rimane e resto indeciso
se entrare, resto in bilico
come un geranio sul balcone
come una vela prima dell’orizzonte,
nessuno mi ha avvertito
che avrei solamente sognato
avrei solamente dormito
avrei vegliato
come solo gli insonni e i morti
possono fare.

*

Fabrizio Falconi
tratto da Nessun Pensiero Conosce l'AmoreInterno Poesia, 2018Traduzione dall'italiano allo spagnolo Centro Cultural Tina Modotti 



07/09/22

"(in)abisso" - una poesia di Fabrizio Falconi

 



in(abisso) 



generale tempo del senso perso,
ecco i tuoi amici distratti
ecco coloro che se ne sono andati,
i marinai del vento contrario,
ecco i monchi pazzi
ecco le vedove
ecco mio padre che sorride
e quello che un solco venerabile
ha lasciato, eccoli in corteo:
non vedi come conta i denti la ruota
del tempo soppesato da te,
non vedi come si ribella
reclama un nuovo visibile
spavento, uno spavento che finisca
in riso e non si penta e non scolori
mai
nel pianto.


13/01/21

Recensione di "Nessun pensiero conosce l'amore" di Fabrizio Falconi (di Vernalda Di Tanna)




Nessun pensiero conosce lʼamore, Fabrizio Falconi (Interno Poesia, 2018)

Lʼultima raccolta poetica di Fabrizio Falconi, Nessun pensiero conosce lʼamore (Interno Poesia, 2018), si scinde in quattro sezioni (In rotta; I nomi, le cose; Profezia dal colle esoterico; Luce di passaggio). Questa raccolta è una ubbidiente cronaca della storia/ dellʼistante, storia in cui il tempo collassa perché si sono rotti i tre orologi/ si è fermato il tempo/ […] è finita lʼarte di attendere. Lʼattesa si dilata tra il pensiero e l’amore.
Ogni pagina di questo libro profuma di mistero, a cominciare dallʼuso dei latinismi. Lʼautore spinge il lettore a rimuginare su ogni singola parola attraverso versi sinestètici e simbolici (sole nero, pioggia azzurra, sorriso rosso), nei quali risplende una costellazione semantica di natura esoterica. Immagini ricorrenti e dense che riproducono unʼatmosfera incognita sono quelle relative alle salite e alle discese, alle foreste, allʼilluminazione e allʼoscurità, alla morte e ad una rinascita non solo in termini esoterici ma anche filosofici, nietzscheani (NellʼAde dovʼero stato tradotto/ nessuno parlava la mia lingua/ ero perduto nello stato libero incosciente/ mescolato al resto, indefinito e inesistente/ […] ero una scintilla senza attese// poi nacqui// e invano cercavo Proserpina/ in quest’altro Ade dovʼero adesso/ senza poter risalire; Pethos, la dea della persuasione/ mi venne incontro/ sotto l’aspetto irresistibile di una madre/ incoraggiandomi ad essere,/ nel suo abito mi accolse/ e in una forma nuova ero perduto/ di nuovo e per sempre/ imparando che quel dolore dal quale/ ero stato formato, creato/ un giorno sarebbe diventato un’altra nascita/ ancora/ nel ritorno eterno/ di ogni passaggio).
Il filo conduttore, almeno nella prima sezione (In rotta), probabile metafora di un viaggio interiore, iniziatico (la trappola muta della caduta/ verticale che lo aspettava), sotto la guida di Orione, sembra legarsi alla sfera marina (mare, vele, porto, ecc…). Salta allʼocchio il numero tre, in particolare, che ricorre anche ne i tre archi, una poesia che richiama alla memoria in qualche maniera lʼarco di Costantino. Nella sezione Profezia dal colle esoterico, preghiera poesia e profezia coincidono, anche quando il cervello e il cuore sembrano scollegati sia dal punto di vista sentimentale che da quello religioso e razionale.
Cʼè tutto un percorso tra la vita e la morte, nel quale sʼinserisce un ulteriore percorso, quello della rinascita. Ciò che conta di più è proprio la rinascita, non la morte (ma non mi interessa sapere/ quante volte sei morto. mi interessa/ sapere quante volte sei rinato). Il corpo morto è come una cosa che si rompe/ e succede, ma come direbbe Leonard Cohen: in ogni cosa c’è una crepa ed è da lì che entra la luce. Lʼio si dilata nelle cose, sembra disciogliersi tra gli elementi e poi ricomporsi in maniera sempre rinnovata, tende alla luce. In questa direzione, cioè verso la luce ed il biancore, si volge la poesia Nur. Un titolo – che è anche un nome – enigmatico: significa luce e racchiude in sé un concetto chiave del Sufismo; cioè, in termini spirituali, Nur è ciò che unisce lʼessenza alla conoscenza.
Se, però, lʼimmobilità conquista il pensiero, allora nessun pensiero comprende lʼamore/ […] lʼamore si sconta nelle ore insonni/ nel vento muto che agita il dolore/ nello spazio disciolto dove cerchiamo lʼuno e siamo/ molteplici. Il cuore è anarchico, in una sede vacante (un cuore, un cuore soltanto/ conosce tutto, e non c’è verso).
Infine, Fabrizio Falconi ci ricorda cosa sono la fragilità e la resistenza dellʼamore, nonché la loro importanza sia per il sé che per lʼaltro da séperdere se stessi/ è molto più facile/ che perdere chi si ama.
 

26/07/20

Poesia della Domenica: "Alhambra" di Fabrizio Falconi






Alhambra


arriva il culmine in cui sei stanco
hai valicato e sei disceso
in pianura ma le gambe
non ti reggono.

Alhambra vorresti per rinfrescare
le membra, un laccio rosso
per abbandonare i tuoi sensi
non pensarci più
promuovere l'onda
del tuo dissesto
nei passi che restano
all'ombra di te relitto
senza più lamentazioni
risentire il soffio di primavera
almeno una volta
all'ombra
perdere la testa
sotto le fronde
dell'olmo
riposare gli occhi 
senza domande, senza questioni
senza tranelli da scartare
senza pretese assillanti
o margini,
solo il ronzio delle api
che finirà al tramonto
prima della caduta
notturna.






05/01/20

Poesia della Domenica: "Il giorno più freddo dell'anno" di Fabrizio Falconi






il giorno più freddo dell'anno


se almeno non ci fosse
questo freddo rigido come un
ombrello aperto, a non far respirare
a troncare le notti
e l'infinito; per chi parlo ?

questa influenza depositata
nel fondo di caffè delle circostanze
non prevede nulla di buono,
lo sbaglio acclarato è umido
come una foglia d'acero
caduta al mattino
allo specchio non ti riconosci
e nemmeno nei passi
mancanti,  qualcosa o qualcuno
ha detto che ti ha perduto;
il bambino: forse, o forse
quel bambino è la tua salvezza
nei fiori di gennaio
e quando Giove tornerà a risplendere.

c'era un segnale di sconfitta
all'orizzonte, il comandante
nordista non voleva
vederlo,
gli indiani erano pronti per lo scalpo
tutto si sarebbe svolto
secondo piani
e tecniche
di abbandono non avrebbero
funzionato, il danno
sarebbe rimasto come una sveglia
scarica
o un'insegna
per altre battaglie,
combattute da altri.



05/12/19

Interno Poesia a Più Libri Più Liberi 2019




La casa editrice Interno Poesia per la prima volta partecipa a Più Libri Più Liberi, la fiera della piccola e media editoria in programma da mercoledì 4 a domenica 8 dicembre, presso il centro congressi “La Nuvola” di Roma. 

Nello Stand G08 sarà disponibile tutto il catalogo e le ultime novità editoriali del 2019

Tanti gli incontri in programma di Interno Poesia: si inizia mercoledì 4 dicembre alle ore 15:30, presso la sala Giove, con la presentazione dell’antologia “Poeti italiani nati negli anni ’80 e ’90” con Giulia Martini, Giulia Bassi, Giovanni Ibello, Demetrio Marra; alle 18:30, invece, nella sala Antares, Franco La Cecla presenta la sua opera prima di poesia “La terra negli occhi” con Giulia Martini; giovedì 5, alle 16:30 presso la sala Nettuno, i poeti romani Claudio Damiani e Gabriella Sica presenteranno, con Arnaldo Colasanti, le raccolte “Endimione” e “Tu io e Montale a cena”; sabato 7, alle 10:30 nella sala Venere, spazio alla presentazione dell’antologia “Mia vita cara. Cento poesie d’amore e silenzio” di Antonia Pozzi con la curatrice dell’opera Elisa Ruotolo e Chiara Valerio

in chiusura della fiera, domenica 8 dicembre alle 17:30, presso la sala Giove, l’attrice Sonia Bergamasco legge le poesie di Emily Dickinson tratte da “La mia lettera al mondo”, con la partecipazione di Andrea Sirotti e Paola Del Zoppo.  



15/11/19

Libro del Giorno: "Bye Bye Blackbird" di Moniza Alvi

Questo nuovo volume della collana Interno Books (Interno Poesia) è doppiamente importante: primo per la meritoria valorizzazione di una poetessa poco conosciuta e ancora poco tradotta nel nostro paese; secondo perché il libro nasce da un esperimento assai interessante, un seminario di traduzione letteraria svolta nel Dipartimento di Lingue dell'Università di Torino per il corso magistrale di Letteratura Inglese (autunno, 2018); quindi questa traduzione di poesie è il frutto della collaborazione di un gruppo di studenti, coordinati da Pietro D'Andrea.

La poesia di Moniza Alvi è altamente lirica e allo stesso tempo occupata dal quotidiano, soprattutto intrisa del tema della trasmigrazione, del migrare - un tema quindi che coinvolge e ha coinvolto Moniza e la sua famiglia, trasferitasi dal Pakistan in Inghilterra e continuamente sospesa tra questi due mondi e continenti lontani - metaforizzato dall'osservazione degli uccelli, che sono i protagonisti assoluti della raccolta, di ogni poesia. 

Ricorrono così i ruoli e le figure del padre e della madre, dei ruoli famigliari e delle mancanze, dei silenzi, delle cadute e dei tentativi di staccarsi e vivere su livelli di consapevolezza più alti.  Fino all'ultima lirica (Meno, molto meno), un addio straziante al padre con la descrizione dei suoi ultimi giorni e momenti, fino al titolo della raccolta Bye Bye Blackbird (Bye Bye sono per l'appunto le ultime parole pronunciate dal padre) che rimandano al celebre evergreen di Miles Davis e di tanti altri. 

Moniza Alvi, nata in Pakistan è cresciuta in Inghilterra. Dopo gli studi a New York e Londra ha insegnato per anni nella scuola secondaria, vincendo numerosi premi in patria e all'estero tra cui il Cholmondeley Award.  Speriamo che questa raccolta sia il preludio favorevole di altre traduzioni in italiano.


Fabrizio Falconi

15/09/19

Poesia della Domenica: "Spada e alloro" di Fabrizio Falconi





spada e alloro


ecco i misteriosi guardiani
del disimpegno, squadernano
cori e corride, abusi bandiere
sconce quadriglie, a un passo
sognano di infrangersi nel nulla
e sono già, il nulla.

non proni e non altrove;
biascichi un talento o una situazione
ti perdi in un mestiere d'acqua
ricordi quel giorno amorale e vecchio
sembra ieri
quando lei era al fianco
nel sole spadaccino di luglio
e le fronde d'alloro dell'Appia
il corpo ti coronavano, come
un busto arcaico, presente e scarno
vinto dalle sale del museo per amore
di realtà e d'incarnazione.



tratto da: Fabrizio Falconi, Nessun Pensiero Conosce l'Amore, Interno Poesia, 2018, p.64

28/05/19

Libro del Giorno: "Elegie al futuro poeta" di Nguyen Chì Trung




Davvero onore al merito al raffinato editore pugliese Interno Poesia per aver portato in Italia la poco conosciuta poesia del vietnamita Nguyen Chì Trung, nato in un villaggio sulla costa del Vietnam del Sud e cresciuto a Saigon, prima di recarsi in Germania nel 1967 per studiare filosofia, matematica e meccanica applicata.  

Elegie al futuro poeta è stata pubblicata per la prima volta ad Hanoi nel 1990, seguita dalla seconda parte pubblicata nel 1994 e dalla terza nel 1996.  Tutte confluite nella opera completa in sette volumi pubblicata in Vietnam nel 2013, con traduzioni in diversi paesi del mondo. 

L'edizione di Interno Poesia è impreziosita da una accurata prefazione di Filomena Ciaravella e da una nota finale di Giulia Basile.  Le poesie sono tradotte dall'inglese dalla stessa Ciaravella in collaborazione con Antonino Caponnetto e - questa è una vera, interessante novità - con gli studenti  del Liceo "De Rogatis Fioritto" di San Nicandro Garganico, in provincia di Foggia. 

Elegie al Futuro Poeta, come scrive nella prefazione Filomena Ciavarella, è “un canto lieve e melanconico, che ci invita ad entrare nel secolo futuro, dove la nostalgia diviene una delicata preghiera all’ignoto. Dolcemente la sua voce accarezza e esorta le anime dei poeti del futuro, innalzando una melodia che riverbera l’Oriente nel tono doloroso e affettuoso dell’elegia. Tesse con le corde della poesia un inno che si eleva nel cielo perduto, come solo un flautista della poesia può fare. Le Elegie sono preghiere profondamente lievi nella forma del Sutra, nascono dal fiume millenario della tradizione dei Veda in India”.

Apparentemente di tono nichilista, la poesia di Trung è invece un puro inno al mistero della vita, con il suo profondo dolore, e con la sua provvisoria, profondissima estasi:

Tu che vieni in un secolo senza Unione
Solo - io vado errando in regioni di sogni
La vita non è un qualche cosa che io possieda tanto
La morte non può voler dire che siamo intagliati nel bambù

Nguyen Chì Trung 
Elegie al Futuro Poeta
Interno Poesia, 2019



19/05/19

Poesia della Domenica - "Elegia al futuro poeta" di Nguyen Chì Trung





Tu che vieni nel secolo futuro
Non portare con te il dolore di mille anni
Io solo dormirò e vivrò con l'ombra
che è apparsa e ora è svanita.

You come into the future century
Don't bring with you the grief of a thousand years
I alone will sleep and live with the shadow
That has appeared and now vanished

Nguyen Chì Trung

Traduzione dal vietnamita in inglese di Nguyen Chì Trung
in collaborazione con Linda Kunhardt
Traduzione dall'inglese in italiano di Filomena Ciavarella
in collaborazione con Antonino Caponnetto
e gli studenti dell'IISS "De Rogatis Fioritto"
di San Nicandro Garganico (FG)

Tratto da:

Nguyen Chì Trung
Elegie al futuro poeta
Interno Poesia, 2018
pp.90
euro13,50 




14/02/19

Poesia del 14 febbraio - "sogno di pellebianca" di Fabrizio Falconi.







sogno di pellebianca


perché hai scelto di salvare me
che ero così stanco
di essere salvato,
il tuo biancore mi ha assalito nel colmo
della notte, mi hai ricoperto
come un lenzuolo
immacolato
la magrezza un vento impossibile
da mandar via con le lacrime
il profumo della tua pelle
… non sono riuscito
a non sussurrarlo
nell’orecchio, perché eravamo solo
io e te nel sogno
un bacio nell’incavo
del collo, una collina dispersa
senza fiumi, un utile dolore
svanito all’alba
accompagna il corpo nel risveglio
con il suo non-esserci
la mancanza la cruna
la cruna dell’ago
il cupo silenzio degli uccelli
la paura di fermare il tempo
che non può più essere
addomesticato.



https://www.amazon.it/Nessun-pensiero-conosce-Fabrizio-Falconi/dp/8885583156







03/02/19

Poesia della Domenica: "Mediterraneo" di Annarita Rendina




Mediterraneo

Il mediterraneo è un tappeto
di schiene riverse e braccia molli.
Il folare delle ciglia non si stacca
dal fondo balenante della pagina
eppure la fisica del suono
si rivela un falso: non arrivano
più in fretta le voci dei naufragati
insabbiate come sono nella loro
comune fossa sottomarina.
Solo un’eco distorta di schiere
senza nome. L’esercito di Scilla
e Cariddi è uno stuolo di diseredati.
Il mare nasconde e ricaccia
tanti detriti umani.
Un intero dizionario del rifiuto
si declina sotto i nostri occhi
al ritmo incessante della risacca,
come una preghiera, il mormorare d’un folle:
il mare, con un rumore di strage.

Annarita Rendina 
tratta da Nasse, Interno Poesia, 2018

29/01/19

Quattro voci, quattro poeti, quattro libri: Sabato prossimo 2 febbraio alla Libreria di Via Giulia 111.


Alla Libreria di Via Giulia quattro voci di Interno PoesiaSabato 2 febbraio 2019 alle ore 18 alla Libreria di via Giulia 111 Roma “Quattro Voci – quattro poeti, quattro libri” il primo incontro e reading romano con quattro autori della collana libri di Interno Poesia: Fabrizio Falconi con “Nessun pensiero conosce l’amore”, Antonella Palermo con “La città bucata”, Annarita Rendina con “Nasse” e Michela Zanarella con “Le parole accanto”. 

Stili di scrittura diversi, ma la poesia a fare da protagonista assoluta. 

Alcune letture saranno affidate alla voce degli attori Giuseppe Lorin e Chiara Pavoni. 

Fabrizio Falconi (Roma, 1959) è sposato, con tre figli. Scrittore e giornalista è autore di romanzi (“Il giorno più bello per incontrarti”, Fazi, 2000; “Cieli come questo”, Fazi, 2002; “Per dirmi che sei fuoco”, Gaffi, 2012) e saggi (“Dieci Luoghi dell’Anima”, Cantagalli, 2009; “I Fantasmi di Roma”, Newton, 2010; “Le rovine e l’ombra”, Castelvecchi, 2017; “Cercare Dio”, Castelvecchi, 2018). In poesia ha esordito con “L’ombra del ritorno” (Campanotto, 1996) finalista al Premio Sandro Penna e segnalato al Premio Montale, a cui hanno fatto seguito “Sub Specie Aeternitatis” (Aletti, 2004), “Poesie 1996-2007” (Campanotto, 2007) e “Il respiro di oggi” (Terre Sommerse, 2010). Sue poesie sono apparse su varie riviste italiane, e sul numero monografico dedicato dalla rivista “Tri-Quarterly” (n. 127/2007) alla poesia contemporanea italiana, tradotte da David Lummus e Robert Pogue Harrison. 

Antonella Palermo è nata a Campobasso nel 1973. Giornalista, vive e lavora a Roma come conduttrice radiofonica, occupandosi prevalentemente di approfondimenti dell’attualità. Ha esordito in poesia nel 2012 con la raccolta “Le stesse parole” (LietoColle), prefazione di Davide Rondoni. 

Annarita Rendina è nata a Napoli nel 1988 e vive a Monte di Procida, piccolo comune del litorale flegreo. Ha conseguito la laurea specialistica in Filologia Moderna. Il suo saggio Il Fantomas di Cortazár. La dis-attesa del supereroe è presente nel volume Le Attese. Opificio di letteratura reale/2 (a cura di E. Abignente ed E. Canzaniello, Ad Est dell’Equatore, Napoli, 2016). Si è occupata per anni di immigrazione e ha insegnato italiano come lingua seconda per un’associazione di volontariato e per l’Istituto Italiano di Cultura di Dublino. È docente di materie letterarie presso il liceo Seneca di Bacoli. “Nasse” è la sua opera prima. 

Michela Zanarella è nata a Cittadella (PD) nel 1980. Dal 2007 vive e lavora a Roma. Ha pubblicato le seguenti raccolte di poesia: “Credo” (2006), “Risvegli” (2008), “Vita, infinito, paradisi” (2009), “Sensualità” (2011), “Meditazioni al femminile” (2012), “L’estetica dell’oltre” (2013), “Le identità del cielo” (2013). In Romania è uscita in edizione bilingue la raccolta “Imensele coincidente” (2015). È inclusa nell’antologia “Diramazioni urbane” (2016), a cura di Anna Maria Curci. Autrice di libri di narrativa e testi per il teatro, è redattrice di “Periodico italiano” e “Laici.it”. Le sue poesie sono state tradotte in inglese, francese, arabo, spagnolo, rumeno, serbo, greco, portoghese, hindi e giapponese. Ha ottenuto il “Creativity Prize” al “Premio Internazionale Naji Naaman’s 2016”. È ambasciatrice per la cultura e rappresenta l’Italia in Libano per la “Fondazione Naji Naaman”. Socio corrispondente dell’Accademia Cosentina, fondata nel 1511 da Aulo Giano Parrasio.