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26/05/13

50 anni da 'Blowin' In the Wind' di Bob Dylan. Anche un libro la celebra.





Il 27 maggio 1963 usciva negli Stati Uniti The Freewheelin Bob Dylan, secondo Lp di un ragazzo che si avviava a diventare il più' famoso cantautore della sua epoca. Dylan aveva compiuto 22 anni tre giorni prima. 

Il disco si apriva con una canzone destinata a diventare ancora piu' famosa del suo autore, Blowin' In The Wind. 

Al menestrello diDuluth e al mezzo secolo di questa canzone - che divenne simbolo del movimento per i diritti civili dopo che Dylan la esegui' davanti a Martin Luther King durante un'epocale manifestazione di protesta a Washington - e' dedicato 'Quante Strade', inuscita per Arcana. Come sottolinea l'autore del libro, Alberto Crespi - critico dell'Unita' e uno degli autori-conduttori di Hollywood Party, programma quotidiano sul cinema di Radio3 - Blowin' In The Wind in realta' "non era una vera canzone di protesta: era una poesia lirica dai toni biblici, che poneva domande sul destino dell'uomo e sulle vie che deve percorrere nel suo passaggio su questa terra. 

Ma - sottolinea Crespi - proprio perche' le domande erano al tempo stesso cosi' generiche e cosi' epocali, il pezzo divenne subito l'inno del movimento, al pari di classici come We Shall Overcome". 'Quante strade' analizza il significato e l'eredita' di Blowin' In The Wind per raccontare i 50 anni di storia che ha attraversato. 

Un percorso nell'America degli anni '60 anche attraverso interviste inedite a Francesco De Gregori, Francesco Guccini, Furio Colombo, Mariano De Simone, Walter Veltroni, Ernesto Bassignano e Alessandro Portelli. 

Ma si torna anche all'Ottocento americano, da dove la canzone proviene, perche' come scrive Crespi, la melodia e' la stessa di No More Auction Block, una ballata popolare sullo schiavismo che risale ai tempi della Guerra di Secessione, e che Dylan (72 primavere festeggiate il 24 maggio) ben conosceva. 

Quella di Blowin' In the Wind, una canzone semplicissima composta di tre strofe, e' stata una vera avventura: Dylan l'ha eseguita centinaia di volte e le versioni di altri artisti si sono moltiplicate, da Stevie Wonder a Neil Young, da Marlene Dietrich a Duke Ellington, rendendola una delle canzoni piu' 'reinterpretate' nella storia della musica pop. 

Ma nello stesso tempo, la fama di questa canzone si e' intrecciata varie volte alla storia del ventesimo e ventunesimo secolo. Cantata al Live Aid, durante la Guerra del Golfo, comparsa in decine di film, ha fatto innamorare Steve Jobs, ha fatto litigare due Papi. E ha spinto per ben due volte Barack Obama alla Casa Bianca.