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30/10/18

Domenica prossima, 4 novembre, Musei e Fori aperti gratis a Roma. Il dettaglio di tutti i siti visitabili.


Domenica 4 novembre, come ogni prima domenica del mese, e' previsto l'ingresso gratuito in tutti i Musei Civici per i residenti a Roma e nella Citta' Metropolitana, promosso da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali con l'organizzazione di Ze'tema Progetto Cultura. 

 Sara' inoltre aperto al pubblico gratuitamente il percorso di visita nell'area dei Fori Imperiali dalle ore 8.30 alle 16.30, con l'ultimo ingresso alle 15.30. 

L'apertura straordinaria prevede l'ingresso in prossimità della Colonna di Traiano e, dopo il percorso con passerella attraverso i Fori di Traiano e di Cesare, la prosecuzione attraverso il camminamento nel Foro di Nerva, che permette di accedere al Foro Romano mediante la passerella realizzata presso la Curia dalla Soprintendenza di Stato. 

Domenica 4 si potranno visitare gratuitamente le collezioni permanenti dei Musei e le molte mostre in corso. 


Ai Mercati di Traiano la mostra sull'imperatore Traiano in occasione dei 1900 anni dalla sua morte Traiano. Costruire l'Impero, creare l'Europa. 

Da non perdere, al Museo di Roma in Trastevere Lisetta Carmi. La bellezza della verita', un eccezionale percorso fotografico scandito da tre temi molto diversi fra loro: la metropolitana parigina, i travestiti e la Sicilia. 

Inoltre, alla Galleria d'Arte Moderna di via Crispi Roma Citta' Moderna. Da Nathan al Sessantotto, una rassegna unica che ripercorre le correnti artistiche protagoniste del '900 con in primo piano la citta' di Roma;

Chi vive o studia a Roma, puo' acquistare la MIC, la nuova card che, al costo di 5 euro, permette l'ingresso illimitato per 12 mesi nel Sistema dei Musei Civici.

06/10/13

Il Museo Hendrik Christian Andersen a Roma, un piccolo gioiello sconosciuto.




A Roma, anche in una città come Roma, esistono gioielli sconociuti. 

Uno di questi è il il Museo Hendrik Christian Andersen, in Via Pasquale Stanislao Mancini, al numero 20, a pochi metri da Piazza del Popolo. Che oltretutto è - incomprensibilmente - gratuito. 

Una bellissima palazzina Liberty conserva le opere dello scultore e pittore Hendrik Christian Andersen. 

Nato a Bergen in Norvegia nel 1872 da povera famiglia e naturalizzato americano essendo emigrato ancora bambino negli Stati Uniti, a Newport (Rhode Island), il giovane Andersen intraprese il viaggio di formazione in Europa nel 1894 e, dopo Parigi, si stabilì definitivamente a Roma dove visse per oltre quarant'anni. 

Alla sua morte, il 19 dicembre 1940, lasciò in eredità allo Stato italiano il suo studio-abitazione di via Mancini e quanto in essa contenuto: opere, arredi, carte d'archivio, materiale fotografico, libri. 

Ma solo dopo la morte nel 1978 di Lucia Andersen (adottata nel 1919 dalla madre dell'artista e quindi usufruttuaria del lascito), alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna è stata affidata la tutela delle raccolte e dell'edificio. 

La collezione delle opere (oltre duecento sculture di grandi, medie e piccole dimensioni in gesso e bronzo; oltre duecento dipinti; oltre trecento opere grafiche) si segnala per la sua eccezionalità essendo quasi interamente incentrata attorno all'idea utopistica, che ossessionò per tutta la vita Andersen, di una grande "Città mondiale", destinata ad essere la sede internazionale di un perenne laboratorio di idee nel campo delle arti, delle scienze, della filosofia, della religione, della cultura fisica. 

A tale progetto e alla sua diffusione Andersen aveva dedicato nel 1913 insieme all'architetto francese Ernest Hébrard un ponderoso volume (Creation of a World Centre of Communication; consultabile presso il Museo) che, partendo dalle concezioni urbanistiche delle antiche civiltà, doveva indicare l'approdo alla nuova e moderna "Città".

I due grandi atelier al piano terra- la Galleria, sala di rappresentanza ove l’artista mostrava ai visitatori le opere finite, e lo Studio, vero e proprio atelier per l’ideazione delle opere e la modellazione delle forme- accolgono le monumentali statue, i busti-ritratto e i disegni-progetto per il “Centro mondiale di comunicazione”. 

L’appartamento al primo piano, un tempo abitazione dell’artista, costituisce oggi uno spazio espositivo sia per le raccolte permanenti - dipinti, disegni, sculture di piccola dimensione- sia per mostre temporanee dedicate ai rapporti tra l’Italia e gli artisti stranieri dell’Ottocento e del Novecento. 

L’edificio chiamato Villa Helene (dal nome della mamma) viene lasciato in eredità da Hendrik Christian Andersen allo Stato italiano nel 1940, anno della sua morte. 

Corredano il museo splendide foto d'epoca, che ritraggono Andersen con personalità influenti dell'epoca come Tagore e Umberto Nobile.  

Tra le amicizie v'era poi quella, durata molti anni (consistente molto probabilmente in una vera e propria relazione). 

Penso a te nella dorata aria romana, scrive Henry James a Andersen il 2 gennaio del 1912, sto sospeso con te sopra la tua indicibile terrazza sul Tevere- siedo con te in quelle nobili sale.

E un'altra lettera del 2 febbraio del 1902, scritta all'indomani della morte del fratello di Hendrik, rende bene il contenuto del sentimento che James provava per l'amico, molto più giovane di lui:

Il fatto che non posso aiutarti, vederti, parlarti, toccarti, tenerti stretto a lungo o fare nulla per tranquillizzarti e farti sentire la mia profonda partecipazione - questo mi tormenta, carissimo ragazzo, mi fa dolere per te e per me stesso; mi fa stridere i denti e gemere contro l'amarezza di queste cose [...] Un solo pensiero che mi solleva un poco - mi auguro che tu possa pensare all'idea o anche solo alla possibilità. Sono in città per qualche settimana, ma tornerò a Rye il 1 aprile, e prima o poi ti vorrei vedere là, e stringerti e lasciarti posare su di me come fratello e amante, sostenerti, lentamente confortarti o almeno toglierti l'amarezza del dolore - questo io cerco di immaginare, come fosse pensabile, fattibile, non totalmente fuori questione.