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15/05/20

Genova ricorda Edoardo Sanguineti a 10 anni dalla morte


A dieci anni dalla morte di Edoardo Sanguineti, che ricorre lunedi' prossimo 18 maggio, Universita' di Genova, Fondazione Palazzo Ducale e Teatro Nazionale di Genova ricordano la poliedrica figura del grande poeta, drammaturgo, italianista e "librettista" genovese con la rassegna instreaming "Edoardo Sanguineti 2010-2020", ciclo online di letture brevi, recital, video documentali e testimonianze curate da artisti, studiosi ed amici.

Il ciclo in omaggio a Sanguineti proseguira' fino al 10 giugno con brevi testimonianze, pillole video, in linea col multiforme universo intellettuale frequentato da Sanguineti. 

Le trasmissioni in streaming sono in programma il lunedi', il mercoledi' e il venerdi', ogni settimana; si possono seguire in contemporanea sui canali socialdell'Universita' di Genova, di Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura e del Teatro Nazionale di Genova, sul sito di Ett e sul canale Facebook che Banca Carige dedica all'arte e alla cultura. 

Il programma prevede, dunque, oggi, venerdi' 15 maggio Tullio Solenghi ("Genova per me"), lunedi' 18 maggio, Lella Costa ("Ballata della guerra"), mercoledi' 20 maggio, Davide Livermore ("Ballata delle donne"). 

Tra gli altri appuntamenti, lunedi' 25 maggio Raffaele Mellace ("Sanguineti e la musica"), mercoledi' 27 maggio, Gianna Schelotto ("Sonetti per il nipotino Luca"), venerdi' 29 maggio, Luca Bizzarri ("Erotosonetto e Ballate"), mercoledi' 3 giugno, Margherita Rubino ("Sanguineti e i Greci"), mercoledi' 10 giugno Federico Sanguineti ("Mio padre e una poesia"). 

16/11/18

E' la mostra dell'anno: arrivano in Italia i capolavori della Johannesburg Art Gallery, nel segno di Mandela.


Una donna, lady Florence Phillips, e un diamante fecero nascere, tanti anni fa, la Johannesburg ArtGallery, una delle piu' affascinanti gallerie del mondo. 

Oggi la Johannesburg presta i suoi splendidi capolavori a Palazzo Ducale di Genova per ricordare al mondo il centenario della nascita di Nelson Mandela. 


Lady Florence Phillips

La mostra, 'Da Monet a Bacon - Capolavori dellaJohannesburg Art Gallery', si apre al pubblico e chiudera' il 3 marzo 2019.

Come tutti gli allestimenti di Palazzo Ducale, piu' che una mera esposizione 'Da Monet a Bacon' e' un racconto, avvolgente e morbido che prende idealmente avvio dall'Ottocento inglese e da due opere di William Turner e prosegue con il dipinto di Alma-Tadema 'La morte del primogenito' raffinata e malinconica scena ambientata in un oscuro e immaginifico Egitto, e con i lavori di due dei maggiori esponenti dei Preraffaelliti, John Everett Millais e Dante Gabriel Rossetti di cui viene esposto il 'Regina cordium', ritratto di quella Elizabeth Siddal con la quale il pittore visse un'intensa e sfortunata storia d'amore.

La mostra continua con un'ampia sezione dedicata agli esiti della pittura di fine Ottocento e si apre con quei pittori che scelsero un nuovo approccio al vero in pittura con un piccolo 'Paesaggio' di Jean-Baptiste Camille Corot, la scogliera normanna di Etretat di Gustave Courbet e Jean-François Millet.

La generazione impressionista, introdotta da Euge'ne Boudin e Johan Barthold Jongkind, viene rappresentata da Edgar Degas (con le sue 'Due ballerine'), la bellissima 'Primavera' di Claude Monet e 'Sulla riva del fiume a Veneux di Alfred Sisley.

Avanti: ci sono i post-impressionisti Paul Ce'zanne (I Bagnanti), Vincent Van Gogh (Ritratto di un uomo anziano), Pierre Bonnard, Edouard Vuillard e oltre: varcando la soglia del Novecento, s'incontrano le opere di due dei maestri piu' celebrati del secolo: Henri Matisse e Pablo Picasso che aprono alle nuove istanze dell'arte contemporanea con Ossip Zadkine e altri.

Non mancano esponenti della seconda meta' del secolo: Francis Bacon e Henry Moore e i due protagonisti della pop art americana come Andy Warhol, al Ducale con il trittico dedicato a Joseph Beuys.

La mostra viene chiusa dall'arte che si e' sviluppata in Sudafrica nel Novecento: Maggie Laubser, una delle esponenti dell'espressionismo sudafricano, Maude Sumner, Selby Mvusi e George Pemba, pittori dai forti interessi per il sociale che raccontano le tradizioni del Paese e la vita urbana e la realta' dell'Apartheid.

Fonte ANSA

16/10/17

Il Mistero del "Disco di Libarna" - un affascinante rebus svelato dagli scienziati.



E' stato svelato che cosa e' il cosiddetto 'Disco di Libarna', oggetto risalente al I secolo dopo Cristo. 

Il reperto, unico in Europa, conservato al museo di Archeologia ligure, catalogato come peso, e' invece uno strumento astronomico. 

Scoperto anche il suo funzionamento. Il disco era utilizzato per determinare il nord celeste e calcolare le lunazioni. 

Venne ritrovato durante gli scavi di Libarna, antica citta' romana, a Serravalle Scrivia (Alessandria).

Il disco, di pochi centimetri di diametro, presenta due facce differenti, divise in settori e decorate. La faccia principale ha 13 lunette, l'altra 4 settori circolari che rappresentano le stagioni a cui sono legate tre lunazioni e quattro anni solari che, con il quinto della faccia opposta, rappresentano i cinque anni del calendario di Coligny. 

A scoprirne il funzionamento e' stato il professor Guido Cossard, esperto di archeo-astronomia. Il Disco di Libarna sara' presentato al Festival della scienza di Genova il 27 ottobre e il 28 in una conferenza dedicata alla Luna.


"Gli antichi da sempre si sono posti il problema delle lunazioni - spiega Cossard - ma anche quello di determinare il nord per poter costruire le citta' in armonia con il cosmo. Per trovare questa armonia era necessario che l'asse principale della citta', chiamato cardo, fosse parallelo all'asse dell'universo. Ma come si poteva determinare la direzione corretta? A partire dal sesto secolo avanti Cristo, i cinesi utilizzavano uno strumento, il Pi, che consisteva in un disco forato. I miei studi hanno potuto cosi' affermare, che il Disco di Libarna poteva essere un vero strumento utilizzato in astronomia, proprio come il Pi cinese"

Grazie alla collaborazione con l'Osservatorio astronomico del Righi di Genova, chiesta dalla direttrice del museo, e allo studio di Cossard, e' stato stabilito l'utilizzo del disco. 

 "Durante l'allestimento degli spazi museali dedicati alle citta' romane liguri - spiega la direttrice del museo Patrizia Garibaldi - abbiamo posto la nostra attenzione su questo misterioso disco di piombo che era stato catalogato come 'peso'. Ipotesi che non ci convinceva per la forma e le particolari incisioni, che facevano pensare a qualcosa legato all'astronomia". 

Da qui la richiesta di collaborazione all'Osservatorio astronomico del Righi. "La nostra interpretazione sul disco di Libarna - spiega il direttore dell'Ossservatorio Walter Riva - e' che servisse per la sincronizzazione del calendario solare a quello lunare.