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11/01/12

"Considerazioni su di me e tutto il resto": il libro-memoria di Martin Scorsese.



Ho letto in questi giorni Conversazioni su di me e tutto il resto, il volume biografico su Martin Scorsese, appena uscito nell'edizione italiana da Bompiani.

E' un lungo libro-intervista  (purtroppo funestato da una pessima traduzione e ancor peggiore edizione con una esagerata quantità di errori e refusi di stampa)  realizzato dal giornalista e film-maker Richard Schickel, una vera e propria miniera per gli appassionati di cinema.  Che serve a inquadrare e a mettere in luce la complessa personalità di uno dei più grandi autori di cinema di sempre. 

La cosa per me più interessante del libro è stata - a parte la quantità di retroscena creativi e aneddoti di lavorazione, da Mean Streets a Toro Scatenato, da Fuori Orario a Gangs of New York - scoprire come ancora una volta il grande talento artistico - in questo caso quello di un creatore di fiction, di narrativa per immagini - si accompagni ad una consapevolezza profonda di sé, dei propri mezzi e bisogni espressivi, e dei propri limiti. 

Stupisce di Scorsese la fragilità emotiva - propria di molti artisti - ma anche la straordinaria umiltà, che stride con la vanagloria esibita da molti mezzi figuri che popolano la scena internazionale, i quali nelle loro rispettive carriere hanno realizzato un centesimo di ciò che ha prodotto la fertile vena del regista newyorchese. 

Scorsese è addirittura spietato nel valutare alcuni suoi film del passato. Inflessibile nel giudicare New York, New York, considerato da molti un capolavoro, perentorio nel giudicare perfino Toro Scatenato, che non inserisce tra i suoi preferiti, e che pure è ormai universalmente riconosciuto come una pietra miliare del cinema degli ultimi quarant'anni.  

I suoi giudizi, nell'intervista di Schickel (il quale fra l'altro tende lui sì a mettersi al centro dell'attenzione, a prendersi un indebito ruolo da protagonista nel corso dell'intervista) ribadiscono qual è la qualità principale per la crescita artistica: l'umiltà, insieme alla capacità di auto-valutazione. La durezza verso se stessi (la mancanza di auto-indulgenza) è l'unica condizione per continuare a sperimentare, a ricercare - con il rischio di fallire ogni volta - a capire cosa è giusto, cosa è necessario, cosa è vero.

Una grande lezione che è utile ascoltare e meditare e che spiega il senso di una vera ricerca creativa. 



Video in testa: SCORSESE from Sergio Ramirez on Vimeo.