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28/12/12

Affidarsi - The Blind Girl, John Everett Millais.





Amo da sempre questo quadro. 

Lo ha dipinto John Everett Millais nel 1854, e si intitola The blind girl, La ragazza cieca.    

E' un'opera misteriosa, che interroga l'osservatore. 

Al centro, una ragazza cieca. I suoi occhi sono dolcemente chiusi. Su di lei è adagiata una giovane fanciulla (una sorella ?) 

Sono seduti entrambe in un campo di grano, d'estate. Intorno a loro la natura è meravigliosa. E sullo sfondo si staglia nel cielo un doppio arcobaleno.

La ragazza cieca non può vedere. Ha deposto l'organetto, e si è disposta - come pensiamo anche dal dettaglio della mano che sfiora l'erba - ad ascoltare quel che non può vedere, e che forse la fanciulla racconta, vede per lei.

In questo quadro c'è molto della nostra vita. E molto, sul senso del visibile e dell'invisibile.   

La ragazza cieca è costretta (per vedere) ad affidarsi a qualcuno.

Come diciamo spesso: affidarsi ciecamente.

Stringersi nel suo abbraccio, fidarsi, fidandosi anche di ciò che non vede. 

E' una cosa difficile, sempre più difficile. Prendiamolo come un augurio per un nuovo anno che viene. 

Fabrizio Falconi

21/01/09

Il cinismo non fa la storia - Obama è presidente.


Che sarebbe il mondo senza speranza ? Purtroppo molte delle speranze umane vanno disilluse, ogni giorno. Purtroppo l'uomo è anche vittima della sua speranza. Ma che sarebbero il mondo e la vita senza speranza ? Ho verificato anche in queste ore, ascoltando molti dei sòloni che ci sono sui giornali, in televisione, mentre giurava in america il 44.mo presidente americano - il primo di colore - Barack Obama - prendere le distanze, distinguere, auspicare, temere, aspettare alla prova, attendersi che sia all'altezza...

Perchè è così difficile lasciarsi andare alla speranza ? Perchè è molto più facile far prevalere dentro di noi sempre e comunque quel sottile cinismo che ci porta a condannare prima che sia, a prevedere l'inevitabile peggio, perchè così è sempre stato e sempre sarà ?

Vi sono secondo me due tipi di motivazioni, per questo atteggiamento, molto diffuso: il primo è il disincanto. Ci sentiamo tutti talmente così disincantati di fronte alla realtà che non possiamo neanche prendere in considerazione una realtà 'incantevole'.
Il secondo è il vero e proprio cinismo: quasi desideriamo il peggio, per poi poter dimostrare al mondo intero che avevamo ragione, e che nessun cambiamento è possibile.

Ma la storia, la storia, non sa che farsene dei nostri distinguo e del nostro cinismo. La storia va avanti, e ogni cambiamento di rotta, nella storia dell'umanità verso il progresso o la civiltà - c'è qualcuno che potrebbe affermare che oggi l'uomo stia messo peggio in fatto di umanità, del medioevo, o dell'antica Roma ? - ogni progresso è stato generato dalla Speranza.

Se non vi fossero stati uomini speranzosi, e popoli speranzosi, prima e dopo di loro - speranzosi di un mondo diverso, di un mondo migliore - l'uomo vivrebbe ancora nelle caverne. Vivrebbe come un animale, senza aver la forza di alzare - di tanto in tanto - gli occhi verso l'Alto.
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