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22/04/19

100 film da salvare alla fine del mondo: 14. "Papà è in viaggio d'affari" (Otac na službenom putu) di Emir Kusturica (1985)



Questo blog dedica, ad appuntamenti fissi - ogni lunedì e ogni venerdì - un catalogo personale dei miei 100 film da salvare "alla fine del mondo".  Non saranno ovviamente vere e proprie recensioni, ma un piccolo campionario degli affetti per queste opere che hanno segnato epoche e vite di molti, se non di tutti. 

100 film da salvare alla fine del mondo: 14. "Papà è in viaggio d'affari" (Otac na službenom putu) di Emir Kusturica (1985)

Sulla scia della grandiosa tradizione del Bildungsroman mitteleuropeo e slavo, Papà è in viaggio d'affari, diretto da Emir Kusturica - e suo secondo lungometraggio dopo il travolgente esordio di Ti ricordi di Dolly Bell? (1981) - è uno struggente romanzo di formazione ambientato nella Jugoslavia di Tito, nel cosiddetto periodo dell'Informbiro (1948-1955), ovvero gli anni che vanno dalla rottura tra Tito e Stalin fino al riappacificamento tra Jugoslavia e Russia sotto Chruščëv.

Quel periodo fu caratterizzato dalla repressione di chi continuava a dimostrare lealtà o simpatia per l'Unione Sovietica; i sospetti venivano deportati principalmente nel campo di lavoro di Goli Otok.

Racconta le vicenda di Mesa, un brav'uomo come tanti, sposato e padre di due bambini, che un giorno si lascia sfuggire una battuta a sfondo politico, cosa che spinge la sua amante, gelosa, a riferire la cosa al fratello di lui, funzionario governativo, che lo fa condannare ai lavori forzati. 

A casa rimane la moglie, Sena, che manda avanti la famiglia e racconta al più piccolo dei suoi figli che papà è partito per un lungo viaggio d'affari. 

Da qui, la storia è completamente vista dalla prospettiva e dagli occhi del figlio minore, Malik - uno straordinario attore bambino, Moreno De Bartoli, che oggi ha 44 anni. Il tempo passa: dopo la ribellione di Tito, Mesa viene riabilitato e si trasferisce in una nuova città, dove il suo secondogenito si innamora della figlia di un dottore russo

Ancora più avanti nel tempo, Mesa gusterà la sua vendetta, violentando l'ex amante che, nel frattempo, ha sposato suo fratello. 

Papà... è in viaggio d'affari è dunque un film politico e un film intimista e familiare allo stesso tempo.  In un prodigio di scelta stilistica che rivela in ogni scena il talento visionario di Kusturica. 

Come dichiarò il regista all'epoca, "Otok non mi interessa dal punto di vista fattuale, per me è importante analizzare, con questo film, le conseguenze sulla psiche del ragazzino Malik. Si tratta di un melodramma che illustra la vita di quelli che vivono sullo sfondo".

Insomma, la storia vista dagli occhi di un bambino, con tutta la poesia - ma anche l'allegria e la nostalgia - di cui è capace lo spirito di Kusturica.

Uscito nel 1985 Papà è in viaggio d'affari vinse la Palma d'oro come miglior film al 38º Festival di Cannes e fu nominato all'Oscar al miglior film straniero. 

Nel libro autobiografico Dove sono in questa storia, Kusturica ha raccontato le difficoltà che hanno preceduto la realizzazione del film a causa del delicato tema storico. Venivano richieste continue modifiche alla sceneggiatura e il regista, esasperato, pensò di andare a realizzarlo a Belgrado, a quei tempi più aperta di Sarajevo. Il film poté essere realizzato soltanto grazie all'interessamento personale di Cvijetin Mijatović, ex presidente della Jugoslavia.

Fabrizio Falconi

Papà... è in viaggio d'affari
(Otac na službenom putu)
di Emir Kusturica, 1985
Jugoslavia
con Moreno De Bartoli, MalikMiki Manojlović, Mirjana Karanović