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30/12/22

La Morte della Critica e la dittatura degli algoritmi


La morte della critica è, come è noto, la fine dell'espressione artistica. La causa di gran parte della pappa contemporanea è causata proprio da questa incapacità ormai sistemica di fare critica.
Al posto della critica, comandano gli algoritmi. Che sono molto più comodi e non hanno il problema di dover studiare, analizzare, aiutare a comprendere, discernere, conoscere.
Sotto lo slogan dittatoriale che "uno vale uno", a decidere se un film vale la pena di essere visto o un libro di essere letto, comandano adesso - anzi imperano - gli "aggregatori". Il sito Rotten Tomatoes (nome che è già un programma), ne è un esempio.
Se una volta era importante leggere la recensione di QUEL critico perché ti fidavi di lui, perché sapeva quel che diceva, e conoscevi la sua storia, la sua sensibilità, le sue fonti, oggi, siti come Rotten Tomatoes, i famosi "aggregatori", per dare un giudizio - numerico, ovviamente - su qualunque opera dell'ingegno, prendono TUTTE le critiche uscite su siti, blog, ecc... ne realizzano singoli voti numerici, ne fanno la media, li sommano a loro volta con quelli del pubblico - i famosi recensori su Amazon che scrivono nei commenti alla Recherche: "no, ve lo sconsiglio, troppo palloso..." e tirano fuori un numerone finale - da uno a cinque - che fa legge su tutto e purtroppo, anche sul destino di quell'opera, imponendone la diffusione o l'oblio su ogni fronte.
Il tutto è piuttosto triste.

Fabrizio Falconi - 2022

17/05/18

E' morto Leone Piccioni, grande critico letterario e tra i maggiori esperti di Ungaretti.




E' morto ieri sera a Roma il critico Leone Piccioni, tra i maggiori interpreti e studiosi della poesia di Giuseppe Ungaretti, di cui ha curato anche il prezioso Album per i Meridiani Mondadori. 

Aveva da poco compiuto 93 anni. A dare la notizia i figli Giovanni e Gloria. Figlio del politico Attilio e fratello del musicista Piero era nato a Torino nel 1925.

Dopo la giovinezza a Pistoia aveva studiato a Firenze con Giuseppe De Robertis e a Roma proprio con Ungaretti. 

Libero docente di letteratura italiana moderna e contemporanea, instancabile autore di studi e saggi critici sulla letteratura del 1800 e 1900, ha scritto anche numerosi saggi e libri di viaggio. 

Dal 1946 e' entrato in Rai dove e' stato fino agli anni '90 arrivando a ricoprire dal 1969 la carica di vice direttore generale. 

E' stato anche una delle firme storiche de Il Tempo, redattore de L'Approdo letterario e curatore della omonima trasmissione, direttore del settimanale La discussione. I funerali si terranno oggi alle 15.30 nel duomo di Pienza, citta' a cui era molto legato e gli aveva conferito la cittadinanza onoraria.