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24/01/17

24 gennaio del 1984: 33 anni fa entrava in commercio il primo Mac Intosh - la geniale intuizione di Steve Jobs.



E' una foto storica realizzata nell'inverno del 1984. 

Il 24 gennaio di quell'anno - di cui oggi ricorre il 33mo anniversario - entra in commercio il primo computer della serie Mac Intosh della Apple.

Il nome - che diventerà un must nella storia della informatica e più in generale del progresso umano - viene scelto da Jobs da una particolare specie di  mela scoperta nel 1811 dall'agricoltore scozzese-canadese John Mc Intosh nel lontano 1811 nell'Ontario. 

La specie di frutto prese il suo nome, Red Mc Intosh. 

E questo fu il nome dunque scelto da Jobs per la commercializzazione del rivoluzionario modello di computer che in breve tempo entrò nelle case di milioni di persone, aggiornato sempre fino alle più incredibili versioni odierne. 




04/03/14

Human Dystopia - La profezia di Wall-E


                 

La profezia si è già avverata.

Sotto forma di innocuo cartone (meraviglioso, spettacolare), Wall-E, rilasciato nel 2008, la Pixar, in collaborazione con la Disney, ci ha raccontato tutto della nostra distopia, ovvero della nostra utopia umana al contrario. 

Il pianeta è sommerso dai rifiuti, come profetizzato da Wall-E soltanto 6 anni fa. E come profetizzato da Wall-E una grande parte degli uomini di questo pianeta (che il film immaginava già in fuga, a bordo di una moderna Arca, in viaggio nell'Universo alla ricerca di un altro pianeta abitabile), vive ormai con uno schermo incollato agli occhi. 

Non era esattamente il sogno - o l'utopia - che avevamo immaginato.  Ritenevamo che l'uomo, l'essere umano, nel suo cammino evolutivo - che immaginavamo infinito - avrebbe continuato a riempire di sé, cioè di umano, il mondo. 

Qualcuno vagheggiava un ritorno dell'uomo alle origini, alle sue propensioni, alla sua natura. 
Lì, si diceva, c'è il nostro nucleo vero, quello che ci salverà. 

Ma invece la téchne, la tecnica si è impadronita di tutto e anche dei nostri occhi e dunque anche della nostra anima. Se è vero quello che ritenevano i padri, e cioè che tutto quello che passa attraverso gli occhi viene o va direttamente alla nostra anima. 

Saremo davvero come questi pupazzoni ovoidali di Wall-E, incapaci di concepire e concentrarsi su qualcosa che diverga dalla inquadratura, dalla cornice di un supporto ? Per quanto minimo esso sia, anche un paio di occhiali, la nostra visuale si restringe, si sta restringendo, si restringerà sempre di più. 

E ci accorgeremo di un mondo più grande (il nostro ambiente sociale, terrestre e cosmico, dal quale pro-veniamo, dal quale siamo pro-venuti) solo quando un folle automa verrà a sbriciolare l'algido schermo che ci illude di vedere.


Fabrizio Falconi ©