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26/12/20

Tre romanzi attesissimi per l'anno che arriva - Franzen, Toibin, Spufford




L'anno che arriva, il 2021, tra i molti titoli in arrivo, porterà anche tre romanzi molto molto attesi.

Il primo, è il nuovo di Jonathan Franzen, dal titolo chilometrico: Crossroads: A Novel: A Key to all Mythologies. 

"Per alcuni", scrive il critico Allan Massie, "Franzen è il più grande romanziere americano dell'epoca, ed è certamente uno che aspira a esserlo. Per altri, il suo lavoro è rovinato dall'autoindulgenza e dalla pretenziosità. Non sono mai giunto a un'opinione stabile su di lui. Forse questo nuovo libro mi aiuterà a prendere una decisione. Forse. È più probabile, temo, che troverò questo romanzo come i suoi predecessori: alcune parti eccellenti, altre tutt'altro. Tuttavia non può essere ignorato".

Il secondo, attesissimo romanzo porta la firma del grande Colm Toibin che ha già scritto un grande romanzo su Henry James (The Master) un romanziere la cui vita più intensa è stata vissuta nella sua immaginazione. Lo stesso si potrebbe dire di Thomas Mann, il soggetto del nuovo romanzo di Toibin intitolato The Magician, anche se l'emigrazione dalla Germania nazista significa che la sua vita esteriore forse fu più turbata di quella di Henry James. Mann è stato uno dei più grandi romanzieri europei del XX secolo e scrivere un romanzo su un grande romanziere è audace: l'autore  vincerà questa sfida? La sfida di "una vita vissuta molto nella sua testa, una vita convenzionalmente alta borghese, la sua superficie appena disturbata dalla sua omosessualità repressa."

Il terzo romanzo è dell'inglese Francis Spufford, fin qui autore di saggi, memoir e antologie e di un romanzo, intitolato On Golden Hill, ambientato principalmente nella New York coloniale, già  selezionato per il Walter Scott Historical Novel Prize ed elogiatissimo dalla critica.

Il nuovo romanzo di Spufford si intitola Light Perpetual è descritto come la storia delle "vite immaginate di cinque persone uccise nel London Blitz", ovvero dei bombardamenti dei nazisti a Londra avvenuti tra il 1940 e il 1941. Non è ancora chiaro se questo significhi che si tratta di una ricostruzione delle vite che avevano vissuto o di una proiezione delle vite che avrebbero potuto avere se fossero sopravvissuti ai bombardamenti. 

notizie tratte da The Scotsman

04/12/14

"Dovete dirmi una cosa di cui avete l'assoluta certezza." James, Tòibin e un gioco su Facebook.


In questi giorni mi è capitato di rileggere un libro uscito una decina d'anni fa e considerato uno dei migliori romanzi dell'ultimo ventennio, The Master, dell'irlandese Colm Tòibin.

Con un prodigio stilistico, Tòibin ricostruisce gli ultimi anni di vita di Henry James, mutuandone l'inconfondibile eleganza che ne fa uno dei più grandi scrittori di sempre.

Struggente è, nel libro, il rapporto tra Henry James e l'affascinante cugina Minny Temple, morta giovane, intelligente e sensibile, eternamente indecisa tra nobili corteggiatori e pretendenti, innamorata della vita, che ispirò a James alcuni dei suoi memorabili personaggi femminili, da Isabelle Archer, protagonista di Ritratto di signora a Daisy Miller. 

Tòibin immagina James che dopo la morte di Minny, la rievoca nei ricordi e nei sogni. La rivive attraverso le frasi che lei diceva o scriveva.

In una di queste lettere indirizzata a James, Minny scrive una frase che ritorna a tormentare il pensiero dello scrittore, al quale, in una pagina di The Master  (115, nella edizione Bompiani 2014), pare di sentire la voce della cugina, sussurrarla di notte, vicino a lui. 

Dovete dirmi una cosa di cui avete l'assoluta certezza. 

James si sente interrogato da questa frase, alla quale non ha voluto o saputo, o potuto rispondere, mentre Minny era in vita.

Per gioco, ho postato questa frase in un social network, senza citare la fonte. Sapevo che coloro che avrebbero letto l'avrebbero presa come un suggerimento a rispondere. 

Ne è venuto fuori un meraviglioso catalogo contemporaneo, con 80 e più commenti, che forniscono un ampio ventaglio di quello che noi oggi crediamo 'certo', o possiamo dire che sia 'certo.'

Eccolo: