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30/03/12

Bambino nel fiume



 Bambino nel fiume


Chi ti separerà dal silenzio immenso
e dal lugubre abbraccio dell'acqua ristagnante
da quello festoso dei gabbiani storditi dal vento
di marzo, dalle onde fuori che ti aspettavano
per celebrare l'unico degno funerale ?

Innaturale fine, Claudio dei tuoi pochi giorni
rifiutati, gettati nel cupo folle disinteresse
di quegli umani che avrebbero dovuto
curarti
vegliarti, proteggerti crescer-ti non abbandonar-ti

non distruggerti, non dimenticarti,
non sradicarti dal conto dei giorni,
dalla pena dei giorni, dal dono dei giorni,
tener-ti non buttar-ti
come se fossi una cosa e non un nome,

una cosa e non due occhi, non un sorriso
e un pianto, non un progetto non tuo, non di
quello che impropriamente si chiamava padre
tuo padre, né forse di Dio.
Tu eri, Claudio

tu sei lo scialo degli uomini
la disperazione
il loro non essere all'altezza di nulla,
il loro dimenticare tutto
il loro disprezzare tutto,

le onde ti accolgono Claudio,
tu che sei più forte di questo
tu che sei solo e solo rinasci
ogni volta dalle bocche di chi non ti nomina
e mai troverai requie nel cuore degli ingiusti.

Risvegliati insieme a Ofelia,
lasciati galleggiare,
prendi il volo muovi le ali
salta dal ponte e vai lontano,
nel chiarore e non voltarti nemmeno a guardare.

Fabrizio Falconi  © - marzo 2012