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19/09/19

Bacon e Freud per la prima volta insieme a Roma in una grande mostra al Chiostro del Bramante

Lucien Freud, Girl with a kitten, 1947, in mostra al Chiostro del Bramante

BACON, FREUD, LA SCUOLA DI LONDRA 
Opere della TATE 26 settembre 2019 – 23 febbraio 2020 al Chiostro del Bramante di Roma

Due giganti della pittura, Francis Bacon e Lucian Freud per la prima volta insieme in una mostra in Italia. Uno dei più affascinanti, ampi e significativi capitoli dell’arte contemporanea mondiale con la Scuola di Londra. Una città straordinaria in un periodo rivoluzionario. Bacon, Freud, l’arte britannica in oltre sette decenni, lo spirito di una città in mostra al Chiostro del Bramante di Roma dall’autunno 2019 fino a febbraio 2020, a cura di Elena Crippa, Curator of Modern and Contemporary British Art, Tate e organizzata in collaborazione con Tate, Londra.

Insieme a Francis Bacon e Lucian Freud, Michael Andrews, Frank Auerbach, Leon Kossoff e Paula Rego, artisti che hanno segnato un’epoca, ispirato generazioni, utilizzato la pittura per raccontare la vita. 

Grazie a un prestito di Tate, la pittura di sei artisti con opere dal 1945 al 2004 rivela, in maniera diretta e sconvolgente, la natura umana fatta di fragilità, energia, opposti, eccessi, evasioni, nessun filtro, verità. Tanti i temi affrontati: gli anni della guerra e del dopoguerra, storie di immigrazione, tensioni, miserie e insieme, desiderio di cambiamento, ricerca e introspezione, ruolo della donna, dibattito culturale e riscatto sociale. Al centro di tutto questo la realtà: ispirazione, soggetto, strumento, fino a essere ossessione. 

Un tema più che mai attuale, in un’epoca, la nostra, di filtri e #nofilter. La scuola di Londra In mostra oltre quarantacinque dipinti, disegni e incisioni di artisti raggruppati nella “School of London”. 

Artisti eterogenei, nati tra l’inizio del Novecento e gli anni Trenta, immigrati in Inghilterra per motivi differenti che hanno trovato in Londra la loro città, il luogo dove studiare, lavorare, vivere. 

Francis Bacon (1909-1992) nasce e cresce in Irlanda e arriva in Inghilterra quindicenne, Lucian Freud (1922-2011) scappa dalla Germania per sfuggire il nazismo, lo stesso succede, pochi anni dopo a Frank Auerbach; Michael Andrews è norvegese e incontra Freud suo professore alla scuola d’arte; Leon Kossoff è nato a Londra da genitori ebrei russi; Paula Rego lascia il Portogallo per studiare pittura nelle scuole inglesi. 

Nell’architettura cinquecentesca progettata da Donato Bramante trovano spazio, con un approccio cronologico e tematico, opere che raccontano individui, luoghi, vita vissuta, per mostrare la totalità dell’esperienza di essere umano. Opere in cui la fragilità e la vitalità della condizione umana viene presentata tramite lo sguardo dell’artista: disegni e dipinti che ritraggono esistenze e luoghi scandagliati nella sua crudezza senza filtri. 

Per l'approfondimento sugli artisti vedi: www.chiostrodelbramante.it/mostra-bacon-freud-approfondimento


20/03/18

La meravigliosa opera di Turner in mostra al Chiostro del Bramante da Giovedì.


Per la prima volta in mostra a Roma una raccolta di opere esclusive dell’artista inglese Joseph Mallord William Turner dal 22 marzo al 26 agosto 2018 al Chiostro del Bramante.

Una collezione unica, espressione del lato intimo e riservato di J.M.W. TURNER (23 aprile 1775 – 19 dicembre 1851), donata interamente all’Inghilterra e conservata presso la Tate Britain di Londra, che con questa mostra segna l’inizio di una importante collaborazione con il Chiostro del Bramante.

Conosciute oggi come ‘Turner Bequest’, molte delle opere esposte provengono dallo studio personale dell’artista e sono state realizzate nel corso degli anni per il suo ‘proprio diletto’ secondo la bella espressione del critico John Ruskin.

Un piacere estetico e visivo che conserva ricordi di viaggi, emozioni e frammenti di paesaggi visti durante i suoi soggiorni all’estero.

Era infatti abitudine dell’artista lavorare sei mesi all’aria aperta durante la bella stagione e solo in inverno chiudersi nel suo studio per riportare su tela i ricordi di ciò che aveva visto dal vivo.

Più di 90 opere d’arte, tra schizzi, studi, acquerelli, disegni e una selezione di olii mai giunti insieme in Italia, caratterizzano il percorso espositivo della grande mostra “TURNER. Opere della Tate” dedicata al celebre e rinomato maestro dell’acquerello che con la sua pittura ha influenzato più di una generazione di artisti, quali Claude Monet, Caspar David Friedrich, Vincent Van Gogh, Edgar Degas, Paul Klee, Franz Marc, Wassily Kandinsky, Gustav Klimt, Mark Rothko, James Turrell e Olafur Eliasson.

Natura e romanticismo si fondono nella raffigurazione perfetta del sublime e nella contemplazione di una forza inarrestabile, quasi misteriosa, che andava rievocata per rispondere al bisogno dell’artista di ricercare un linguaggio in constante evoluzione che anticipasse i tempi e le mode artistiche.

Ed è proprio nella capitale inglese, città con più aspettative, grazie a mostre d’arte, spettacoli teatrali e iniziative nel campo delle scienze e della letteratura, che TURNER produce immagini emotivamente intense che divengono il mezzo attraverso il quale l’uomo si sente finalmente libero di sognare.


Divisa in sei sezioni, la mostra invita il visitatore a scoprire cronologicamente l’evoluzione del linguaggio artistico del più grande pittore romantico.

TURNER 
Opere della Tate 
A cura di David Blayney Brown 
2 marzo 2018 / 26 agosto 2018 
Catalogo: Skira Editore 

Informazioni: 06 68809035 – infomostra@chiostrodelbramante.it
Chiostro del Bramante – Via della Pace, Roma
aperto tutti i giorni: lun – ven 10.00 > 20.00 
sab – dom 10.00 > 21.00 (la biglietteria chiude un’ora prima)

VENDITA BIGLIETTI ONLINE: http://bit.ly/turner_tickets BIGLIETTI (audioguida in omaggio) Intero 14,00 € Ridotto 12,00 € *Per maggiori informazioni sull’offerta didattica e sui costi: chiostrodelbramante.it/turner-didattica-laboratori

28/09/15

James Tissot - Una vita tormentata, un grande artista. La Mostra al Chiostro del Bramante.





Ho visto al Chiostro del Bramante, la mostra allestita sul  sul grande pittore francese James Tissot (Nantes, 1836 - Buillon 1902),  un artista ancora poco celebrato. In mostra 80 opere provenienti da musei internazionali quali la Tate di Londra, il Petit Palais e il Museo d’Orsay di Parigi, che raccontano l’intero percorso artistico del pittore e l’influenza che su di lui ebbe l’ambiente parigino e la realtà londinese, dando conto della sua vena sentimentale e mistica, del suo incredibile talento di colorista e del suo interesse per la moda.

Donne bellissime immerse in giardini fioriti, in abiti sontuosi a teatro o nelle sale da ballo, eleganti e dinamiche in viaggio, scortate da corteggiatori o circondate da bambini in festosi pic nic: è questo l' Ottocneto ricco e felice di James Tissot. , 

'James Tissot' e' stata prodotta dal Dart - Chiostro del Bramante in collaborazione con Arthemisia Group e curata da Cyrille Sciama, che ha portato a Roma i capolavori piu' famosi dell'artista, celebrato a Londra come a Parigi, interprete acclamato e conteso del bel mondo internazionale, cantore dell'eta' vittoriana tra rivoluzione industriale e colonialismo, unico nel trasformare la quotidianità agiata e oziosa di dame e nobiluomini in imprese dal gusto eroico, a tratti vagamente esotico, con un occhio soggiogato dagli estetismi del sol levante. 

Figlio di un commerciante di stoffe e di una modista disegnatrice di cappelli (dalla quale eredita la passione per i dettagli alla moda), Jacques Joseph Tissot (Nantes, 1836 - Buillon, 1902), si colloca all'interno della corrente del Realismo sviluppatasi in Francia nel 1840, accanto a Courbet, Daumier e Millet.

Al principio, pero' i suoi quadri sono prevalentemente di carattere storico e risentono dell'influenza della scuola olandese. 

Ma presto Tissot cambia soggetto alle sue opere, dedicandosi alla rappresentazione di ambienti e personaggi della Parigi mondana, soprattutto grazie alla capacità di esprimere magistralmente il fascino femminile. 

La sua precisione e' cosi' realistica da far apparire i suoi ritratti come fotografie istantanee: costumi e accessori, resi con dovizia e ricchezza di particolari, rivelano infatti i gusti dell'aristocrazia e sanciscono lo status dei personaggi immortalati nelle tele o nelle splendide grafiche. 

Una tecnica questa che approfondisce soprattutto durante il lungo soggiorno londinese, dopo aver lasciato una Parigi travolta dalla guerra franco-prussiana e quindi dall'assedio della citta' (1870-71).

Importante in quegli anni l'incontro con una bellissima irlandese divorziata, Kathleen Newton, che diventa la sua musa ispiratrice, ritratta in molti celebri dipinti in particolare nella serie della convalescente

Malata di tisi, muore a soli 28 anni, facendo sprofondare Tissot in una profonda disperazione che lo riporta nella capitale francese

Lì torna a immortalare, tra gioia e tedio, la mondanità parigina che si avvicenda in salotti e balli, ma una nuova delusione sentimentale lo segna a tal punto da provocare nel pittore una vera e propria crisi mistica. 

La definitiva conversione al cattolicesimo lo porterà a passare il resto della vita a illustrare la Bibbia e a viaggiare per dieci anni in Medio Oriente e in Palestina. 

INFO E PRENOTAZIONI T +39 06 916 508 451 

BIGLIETTERIA ONLINE http://www.ticket.it/tissot 

ORARIO APERTURA Tutti i giorni dalle 10.00 alle 20.00 Sabato e domenica dalle 10.00 alle 21.00 (la biglietteria chiude un’ora prima) APERTURE STRAORDINARIE 1 novembre 10.00 – 21.00 8 dicembre 10.00 – 20.00 24 dicembre 10.00 – 17.00 25 dicembre 16.00 – 21.00 26 dicembre 10.00 – 21.00 31 dicembre 10.00 – 18.00 1 gennaio 12.00 – 21.00 6 gennaio 10.00 – 21.00 BIGLIETTI - Intero € 13,00 (audioguida inclusa) - Ridotto € 11,00 (audioguida inclusa) 65 anni compiuti (con documento); ragazzi da 11 a 18 anni non compiuti; studenti fino a 26 anni non compiuti (con documento); militari di leva e appartenenti alle forze dell’ordine; portatori di handicap; giornalisti con regolare tessera dell'Ordine Nazionale (professionisti, praticanti, pubblicisti); -



10/09/14

Dal 20 settembre la grande mostra su Escher al Chiostro del Bramante.



Sono andato nei boschi di Baarn,
ho attraversato un ponticello e davanti a me avevo questa scena.
Dovevo assolutamente ricavarne un quadro!”

Con queste parole, Maurits Cornelis Escher allude alla litografia dal titolo Tre mondi, in cui superficie, profondità e riflesso sono poste su un unico piano, quello dell’acqua, che accavalla mondi reali e mondi riflessi fra sogno e geometria, invenzione e percezione visiva, fantasia e rigore.

Con oltre 150 opere, tra cui i suoi capolavori più noti come Mano con sfera riflettente (M.C. Escher Foundation), Giorno e notte (Collezione Giudiceandrea), Altro mondo II (Collezione Giudiceandrea), Casa di scale (relatività) (Collezione Giudiceandrea) s’inaugura a Roma, il prossimo 20 settembra al Chiostro del Bramante, una grande mostra antologica interamente dedicata all’artista, incisore e grafico olandese, che ne contestualizza il linguaggio artistico e racconta l’annodarsi di universi culturali apparentemente inconciliabili i quali, grazie alla sua arte e alla sua spinta creativa, si armonizzano, invece, in una dimensione visiva decisamente unica.

Prodotta da DART Chiostro del Bramante e Arthemisia Group e, in collaborazione con la Fondazione Escher, grazie ai prestiti provenienti dalla Collezione Federico Giudiceandrea, curata da Marco Bussagli, con il patrocinio di Roma Capitale, la mostra ESCHER vuole sottolineare l’attitudine di questo intellettuale - perché il termine artista, nell’accezione con cui siamo abituati ad usarlo, pare in parte inadeguato - a osservare la natura in un altro modo, con un punto di vista diverso, tale da far emergere in filigrana quella bellezza della regolarità geometrica che talora diviene magia e gioco.

Non è un caso che la spinta verso il meraviglioso e l’inconsueto sia nata nella mente e nel cuore di Escher grazie allo stupore che provava per le bellezze del paesaggio italiano, dalla campagna senese al mare di Tropea, dai declivi scoscesi di Castrovalva ai monti antropomorfi di Pentadattilo. Su questi paesaggi si allungava il suo sguardo che scorgeva la regolarità dei volumi, la dimensione inaspettata degli spazi, la profondità storica delle città e dei borghi. Fu la dimestichezza con questi luoghi, così diversi dalla dolcezza orizzontale della sua Olanda, a porsi alla radice di un percorso artistico che s’avventurò negli spiazzi sconfinati della geometria e della cristallografia, divenendo terra fertile per giochi intellettuali dove la fantasia regnava sovrana. 

Quello di Escher, infatti, è uno sguardo che sa cogliere la realtà del reticolo geometrico dietro le cose, per poi farne le premesse compositive per costruire quelle che più tardi prenderanno il nome di «immagini interiori». Così, quando lasciata definitivamente l’Italia Escher giunse a Cordova e all’Alhambra nel 1936, il gioco di tassellature - l’elemento di attrazione dell’apparato decorativo di quei monumenti moreschi - fu causa scatenante di un ulteriore processo creativo che coincise con il riemergere della cultura art nouveau della sua formazione artistica.

Il percorso della mostra vuole seguire letteralmente lo sguardo di Escher, che ha preso le mosse dall’osservazione diretta e puntuale della natura, sull’onda del fascino che esercitò su di lui il paesaggio italiano. 

Così, gli occhi del grande artista si sono posati tanto sulle meraviglie offerte dagli scorci del nostro paese, quanto sulle piccole cose, dai soffioni agli scarabei, dalle foglie alle cavallette, ai ramarri, ai cristalli che egli osservava come straordinarie architetture naturali.

La mostra dedicata a questo grande intellettuale, mago nell’iper suggestione del disegno, racconta attraverso le opere di Escher la compenetrazione di mondi simultanei, il continuo passaggio tra oggetti tridimensionali e bidimensionali, ma anche le ricerche della Gestalt - la corrente sulla psicologia della forma incentrata sui temi della percezione -, le implicazioni matematiche e geometriche della sua arte, le leggi della percezione visiva e l’eco della sua opera nella società del tempo.


Nel percorso della mostra anche opere comparative di Marcel Duchamp, Giorgio de Chirico, Giacomo Balla e Luca Maria Patella. 

02/08/13

Mirabilia Urbis XII - Cripta dei morti di Sant'Ignazio.





Mirabilia Urbis

XII - Cripta dei morti di Sant'Ignazio

Discesa, dimenticanza di secoli
vita segreta, dentro le viscere
del tempio buio
tutti riposano in fila,
riposano i nomi
scritti col nerofumo
un ricordo una prece
un posto nell'Ordine
dei dimenticati.


Testi per la mostra Petrology (dipinti di Justin Bradshaw) - Chiostro del Bramante, 15 novembre/4 dicembre 2005.  Da Fabrizio Falconi, Il respiro di oggi, Terre Sommerse, Roma 2009.

01/08/13

Mirabilia Urbis XI - Sant'Agnese in Agone di Fabrizio Falconi.




Mirabilia Urbis

XI. Sant'Agnese in Agone

Ovunque il vento insegue
la terra in un canto sotterraneo
e terso, la morte attende
il percorso dei vivi è arte
finzione e architettura,
scende i gradini del tempo
umido e oscuro
è il ventre del passato,
su di esso altitudini
hanno lanciato inutili sfide
a rinnovare il cielo.

Testi per la mostra Petrology (dipinti di Justin Bradshaw) - Chiostro del Bramante, 15 novembre/4 dicembre 2005.  Da Fabrizio Falconi, Il respiro di oggi, Terre Sommerse, Roma 2009.

31/07/13

Mirabilia Urbis X. - Chiesa del Gesù - di Fabrizio Falconi.




Mirabilia Urbis

X - Chiesa del Gesù 

Andavi alla ricerca del sepolcro di Kircher
tra fantasmi d'oro e di lapislazzuli
muri di marmo e ombre di santi
in ascesi, sospesi.
C'era un vento di candele e d'agosto
dietro la coltre di pietra abbandonata,
ti muovevi come un cane perplesso
incapace di obbedire all'istinto
incantato e spaventato
dal troppo che c'era.


Testi per la mostra Petrology (dipinti di Justin Bradshaw) - Chiostro del Bramante, 15 novembre/4 dicembre 2005.  Da Fabrizio Falconi, Il respiro di oggi, Terre Sommerse, Roma 2009.


30/07/13

Mirabilia Urbis IX. - Necropoli Vaticana







Mirabilia Urbis

IX. Necropoli Vaticana

Cammino senza cielo
pozzo senz'acqua
di mattoni allineati
e tentativi di costruzioni
indagini preghiere
gocce e pioggia
da dove,
teca di vetro, fisso
un nome, incisioni
di porpora e d'oro
rumori, grida
di bambini dopo duemila anni:
vengono a portare vita, 
a profanare di vita
il luogo del mistero.



Testi per la mostra Petrology (dipinti di Justin Bradshaw) - Chiostro del Bramante, 15 novembre/4 dicembre 2005.  Da Fabrizio Falconi, Il respiro di oggi, Terre Sommerse, Roma 2009.


29/07/13

Mirabilia Urbis VIII - Santuario della Mentorella




Mirabilia Urbis

VIII. Santuario della Mentorella

Significava certo qualcosa
quel tuo essere sepolto
ai piedi della Vergine, il cuore
la parte preminente,
la meridiana
foro anima o fessura
dell'altra vita,
dove in un solo colpo appare
nascita, morte, ritorno.
Stabat Mater, al riconoscente
soglio si arrestò
la parabola di Athanasius Kircher
sipario di roccia, fenditura,
antro, grotta, buio:
da questa Vertigine, il senso
spiega le ali sul vuoto della vita.


Testi per la mostra Petrology (dipinti di Justin Bradshaw) - Chiostro del Bramante, 15 novembre/4 dicembre 2005.  Da Fabrizio Falconi, Il respiro di oggi, Terre Sommerse, Roma 2009.


28/07/13

Mirabilia Urbis VII - Case romane al Celio.




Mirabilia Urbis

VII. Case romane al Celio

E' fantasma o attesa
vuoto o pieno
ogni frutto ogni pietra,
il mondo non è che 
un giorno soltanto
dietro l'altro, processione
di scopo e di ritorno:
eternità.
Su per il clivo passavo
la stessa strada
le stesse migliaia di persone
oranti o nude 
in viaggio, in cammino.


Testi per la mostra Petrology (dipinti di Justin Bradshaw) - Chiostro del Bramante, 15 novembre/4 dicembre 2005.  Da Fabrizio Falconi, Il respiro di oggi, Terre Sommerse, Roma 2009.


(Alle Case Romane al Celio si tiene ogni settimana l'unico aperitivo archeologico a Roma. Per info vedi qui: http://www.aperitivoarcheologico.it

13/07/13

Mirabilia Urbis VI. Mitreo di Via dei Cerchi - di Fabrizio Falconi.




Mirabilia Urbis

VI. Mitreo di Via dei Cerchi

Avanzano e non nutrono dubbi
sulla natura dei sacrifici millenari
                - anche oggi in superficie eccone
una quantità minore -
Cautes e Cautopates, con le fiaccole. 
Io mi ricordo, mia anima
occhi belli, fremito di labbra
io mi ricordo di te
di tutto quello che ci siamo detti.
Tutto quanto
il resto è nel cielo rosa e azzurro
lasciato dietro, più vivo che allora.


Testi per la mostra Petrology (dipinti di Justin Bradshaw) - Chiostro del Bramante, 15 novembre/4 dicembre 2005.  Da Fabrizio Falconi, Il respiro di oggi, Terre Sommerse, Roma 2009.

Sul Mitreo di Via dei Cerchi qui. 


11/07/13

10/07/13

Mirabilia Urbis - III. Tempio di Saturno di Fabrizio Falconi







Mirabilia Urbis

III. Tempio di Saturno

Giorni contrari agli déi questi
rimane un canto di altezza
che Giuliano approvò dal suo orgoglio,
sotto l'ombra del monte, casa
di Saturno, ancora una fila
magnifica e bianca
resiste, non crolla.




Testi per la mostra Petrology (dipinti di Justin Bradshaw) - Chiostro del Bramante, 15 novembre/4 dicembre 2005.  Da Fabrizio Falconi, Il respiro di oggi, Terre Sommerse, Roma 2009.

sul Tempio di Saturno qui

09/07/13

Mirabilia Urbis - II. Lapis Niger di Fabrizio Falconi





Mirabilia Urbis

II. Lapis Niger

Inosservato oggi quel nero
tra basalto, selce
e pavonazzetto
qui ritorno all'heròon
dell'agorà, Secondo Centro
ancor più mirabile perché oscuro:
creazione e poi morte.
Il fondatore dischiude le porte
segrete dell'abisso: non qui
non ora, eppure sotto la pietra negra
tutto ha avuto inizio
Faustolo, Osto Ostilio, Orazio Coclite
o semplicemente deus ex inferi, Vulcano
con il sacro timore
tutto ha avuto inizio.



Testi per la mostra Petrology (dipinti di Justin Bradshaw) - Chiostro del Bramante, 15 novembre/4 dicembre 2005.  Da Fabrizio Falconi, Il respiro di oggi, Terre Sommerse, Roma 2009.


Sul Lapis Niger 

08/07/13

Mirabilia Urbis. I. Umbilicus Urbis - di Fabrizio Falconi




Mirabilia Urbis

I. Umbilicus Urbis 

Genio del mondo fragile
pozzo al centro del centro
del Centro.
Occasione propizia per la discesa
ai regni di Vulcanus, Dite o Proserpina.
Romolo ti ha segnato
come fossi soltanto pietra
e non geometria, numero, frattale.
Mundus.
I piedi vanno in tondo,
accarezzano l'orlo
del pozzo del mondo.


Testi per la mostra Petrology (dipinti di Justin Bradshaw) - Chiostro del Bramante, 15 novembre/4 dicembre 2005.  Da Fabrizio Falconi, Il respiro di oggi, Terre Sommerse, Roma 2009.


Sull'Umbilicus Urbis

10/03/12

Petrology - I dipinti di Justin Bradshaw nella mostra del 2005 (con Fabrizio Falconi)


PETROLOGY
dipinti di Justin Bradshaw
con poesie di Fabrizio Falconi
introduzione al catalogo
di Fabio Galadini
Sala delle Capriate
Roma
16 Novembre - 4 Dicembre 2005

Uno dei lavori più stimolanti che mi è capitato di fare è stato per la mostra Petrology, realizzata insieme a Justin Bradshaw, artista inglese che vive ed opera da molti anni in Italia. 

Ritengo la tecnica e la cura nell'arte - intesa anche come pensiero - di Bradshaw una continua fonte di stimolo.  Dopo questa Mostra, inaugurata al Chiostro del Bramante di Roma, nel 2005 il cui catalogo è consultabile qui, la nostra collaborazione è proseguita con l'allestimento di Zodiac,  alla Chiesa di Santa Croce di Tuscania, nel 2007. 

Ora, Justin ed io abbiamo in cantiere un nuovo progetto che presto vedrà la luce. Si tratta della realizzazione di un'opera - dipinti tratti dai nuovi studi di Bradshaw sul Giardino e miei testi, Trio di fine Millennio (parzialmente inedito) - fruibile e scaricabile direttamente on line, nell'applicazione Kindle/Amazon.  Ne riparleremo presto.