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05/09/19

Baudelaire: "Il vero eroe si diverte da solo" (Il mio cuore messo a nudo)




Credere nel progresso è una dottrina da pigri, una dottrina da Belgi . E' l'individuo che conta sui suoi vicini per sbrigare le proprie faccende. 

Non può esservi progresso (vero, cioè morale) se non nell'individuo e mediante l'individuo.

Ma il mondo è fatto di gente che non può pensare se non in comune con gli altri, in bande. Come le Società belghe.

C'è anche gente che può divertirsi soltanto intruppata.  Il vero eroe si diverte da solo. 







27/03/19

Libro del Giorno: "Anime estreme" di Manuela Maddamma.



E' un libro da non perdere questo, scritto da Manuela Maddamma, esperta di storia delle dottrine esoteriche e mistiche nell'Europa moderna e contemporanea, nel 2009, raccolta di una serie di ponderosi e informatissimi mini saggi scritti per Il Foglio

Nonostante questo, il libro ha una unità stilistica e sostanziale altissima: il fil rouge strettissimo,  è quello delle grandi anime che hanno attraversato l'Ottocento e il Novecento con i loro tormenti, le loro estreme sperimentazioni, le piene e dissonanti contraddizioni, le spine caratteriali, i florilegi linguistici, i voli scriteriati oltre i limiti del buon senso e delle convenzioni, senza i quali non avrebbero concepito il lascito letterario lasciato ai posteri. 

Biografie quasi sempre segnate dall'isolamento, dalla sofferenza, dall'autolesionismo, dalla deriva alcolica, dagli abusi, dagli amori sanguinari e sbagliati o impossibili, dall'eresia praticata come stile di vita e incarnata dentro biografie complesse, che ancora oggi turbano e affascinano allo stesso tempo. 

Si alternano nei quadri disegnati da Maddamma con incredibile lucidità ed economia della materia letteraria - Cristina Campo con il suo senso profondamente religioso dello scrivere e dell'esistere, una religiosità, come scrive l'autrice, spiritualmente carnale, e il suo progressivo e radicale isolamento sollecitato anche dalle fragili condizioni della sua salute; August Strindberg, con la sua eterna inquietudine, gli interessi per l'alchimia e per le ricerche iperchimiche e per la realtà inconoscibile dei fantasmi; Charles Baudelaire, con il suo ingombrante demone, la follia incombente, il carcere dell'anima, l'attrazione verso l'abisso; Sibilla Aleramo, con il suo sfrenato narcisismo, i suoi mille uomini, la fuga da un figlio abbandonato; Vladimir Nabokov, con la sua esplorazione della sessualità proibita, in Lolita, che è anch'esso una storia di fantasmi, visto che questo è il protagonista Humbert Humbert per la ninfetta protagonista, con la sua pelle di pesca e i suoi riccioli castani; e poi anche  Virgina Woolf, Anne Sexton, Amelia Rosselli e Sarah Kane, quattro grandi poetesse accomunate da una irrequietezza simile, da una incapacità di venire a patti col mondo, e da un destino tragico; Elsa Morante e il suo ultimo meraviglioso e dolentissimo romanzo, Aracoeli, confessione viscerale di una mancanza bidirezionale, tra madre e figlio letterari e madre e figlio-non-nato della realtà (dell'autrice); PierPaolo Pasolini e il suo canto del cigno letterario, quel torbido prolisso Petrolio nel quale rifluì tutto il nero magma che animava lo spirito del poeta, la sua donchisciottesca battaglia contro il mondo; e altro ancora. 

La vicenda umana di questi fuori-posto è interessante perché è in parte anche nostra.  Ciascuno di noi, come indicò C. G. Jung, è chiamato, nella sua vita, ad attraversare il minaccioso territorio dell'Ombra, attento a non farsene risucchiare, scandagliandolo, cercando di illuminarlo e di farne emergere cospicue porzioni. 

Se è questo lo scopo per il quale si viene al mondo, come sosteneva il grande psicologo di Kesswil, bisogna essere riconoscenti a questi uomini e a queste donne, che hanno affrontato il viaggio estremo in questi territori, lasciando i loro segnavia, le loro fiaccole accese, i loro avamposti nel corso di quell'esaltante cammino dell'uomo verso la conoscenza, anche quella più oscura. 


Manuela Maddamma
Anime estreme 
Vallecchi Editore, 2009
p.144

05/11/18

Venduta all'asta a 234 mila euro una lettera di suicidio di Baudelaire.


Una lettera di gioventu' del poeta francese Charles Baudelaire, con la quale annunciava la sua intenzione di suicidarsi, e' stata venduta a 234mila euro all'asta presso la casa Osenat.

La missiva, datata 1845, e' indirizzata a Jeanne Duval, la "musa" del poeta. La sua stima preliminare andava tra 60 e 80mila euro.

Faceva parte di una collezione privata francese. "Quando la signorina Jeanne Lemer vi consegnera' questa lettera, io saro' morto (...) Mi uccido perche' non posso piu' vivere, perche' la pena di addormentarmi e quella di risvegliarmi mi sono insopportabili", scrive il poeta nel messaggio.



Baudelaire, allora 24enne, diede un seguito alla minaccia, accoltellandosi, senza tuttavia subire gravi conseguenze.

Vivra' ancora altri 22 anni. 

Altri testi del poeta dei "Fiori del male" sono in vendita.

Inoltre andranno all'asta missive di Barbey d'Aurevilly, Delacroix, Hugo, Manet indirizzate al poeta. 

Fonte Afp - Askanews 

06/11/16

La poesia della domenica: "Le arie che incantano e che fanno la bellezza."




Le arie che incantano e che fanno la bellezza sono:

L'aria smaliziata,
L'aria annoiata,
L'aria svaporata,
L'aria impudente,
L'aria di dominio,
L'aria di volontà,
L'aria cattiva,
L'aria malata,
L'aria fredda,
L'aria di guardare di dentro,
L'aria da gatta, infantilismo, noncuranza e malizia mescolati insieme.

In certi stati quasi soprannaturali dell'anima, la profondità della vita si rivela tutta intera nello spettacolo, per quanto comune sia, che si ha sotto gli occhi. Esso ne diventa il simbolo.