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19/04/19

100 film da salvare alla fine del mondo: 13. "Ladri di Biciclette" di Vittorio De Sica (1948)


Questo blog dedica, ad appuntamenti fissi - ogni lunedì e ogni venerdì - un catalogo personale dei miei 100 film da salvare "alla fine del mondo".  Non saranno ovviamente vere e proprie recensioni, ma un piccolo campionario degli affetti per queste opere che hanno segnato epoche e vite di molti, se non di tutti. 

100 film da salvare alla fine del mondo: 13. "Ladri di Biciclette" di Vittorio De Sica (1948)

André Bazin definì questo film l'espressione più pura del Neorealismo, e anche se oggi sembra difficile poter ri-guardare questo film estraniandolo dal suo contesto storico, bastano semplicemente venti minuti per dimenticare critiche, studi universitari, e dispute, per ritrovare subito la freschezza universale di questa opera miracolosa, che è riuscita e riesca a parlare direttamente al cuore e alla testa di ogni spettatore, di ogni latitudine censo o etnia. 

Ladri di Biciclette nacque come è noto dalla collaborazione tra Cesare Zavattini e lo stesso De Sica, riadattando un romanzo di Luigi Bartolini ed estremizzandone in contenuti in un poderoso affresco sulla povertà, sul lavoro e sulla dignità umana, grazie a quella forma "poetica del pedinamento" nella quale credeva Zavattini, consistente nel rimanere attaccato alla prospettiva dei protagonisti, nel seguire ogni loro istante, espressione del viso, mutamento caratteriale con un utilizzo di campi medi e lunghi e le figure di attori non professionisti sempre al centro della scena, quasi in tempo reale anche quando le quinte sono quelle ricostruite in studio.

La vicenda raccontata è di una semplicità assoluta: ad Antonio Ricci, il protagonista, rubano la bicicletta nel primo giorno di lavoro, che per lui, attacchino di manifesti in strada, è essenziale.  Inizia così la disperata rincorsa di Antonio, accompagnato dal figlio Bruno, alla ricerca del ladro, in una delirante peregrinazione nei diversi quartieri della città.

Quando ormai tutto è perduto, Antonio cede alla tentazione di rubarne una, ma viene subito fermato e aggredito sotto gli occhi del figlio. E saranno proprio le lacrime disperate del figlio Bruno a evitargli il carcere e a restituirlo alla libertà, in una ultima memorabile scena in cui i due fanno ritorno a casa tenendosi per mano mentre su Roma scende la sera.

Un film monumento su cosa significa (e comporta l') essere umani.


Ladri di Biciclette
di Vittorio De Sica
con Lamberto Maggiorani, Enzo Staiola
Italia, 1948
durata: 93 minuti


30/06/16

Ecco finalmente l'Archivio Vittorio De Sica.




L'archivio di uno dei piu' grandi maestri del cinema mondiale, Vittorio De Sica, arriva alla Cineteca di Bologna. A presentarlo sabato 2 luglio sara' la figlia del regista Emi De Sica, che con il marito Sergio Nicolai ha lavorato per decenni alla conservazione del fondo: documenti, lettere e fotografie raccolti dalla prima moglie di Vittorio De Sica, Giuditta Rissone

Emi De Sica sara' alla Cineteca in occasione del festival Il Cinema Ritrovato, appuntamento alle 14.30 in Sala Auditorium.

L'archivio contiene testimonianze rare e inediti di famiglia, dei suoi esordi teatrali e cinematografici, del suo successo come interprete di canzoni popolari napoletane o la corrispondenza con grandi personalita' del cinema e dell'arte come Roberto Rossellini, Ennio Flaiano, Billy Wilder, Jean Cocteau, Giorgio Morandi. 

Poi, rassegne stampa d'epoca, dischi e sceneggiature nate dal sodalizio con Cesare Zavattini, storie come I bambini ci guardano, Sciuscia', Ladri di biciclette, Miracolo a Milano e Umberto D