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01/03/16

Finalmente si parla di Felicità - Jane Goodall in Italia. (Pescara- OPB Forum)




Segnalo questa iniziativa, il prossimo 8 marzo a Pescara. Finalmente si parla di... felicità. 


La rivoluzione della felicità Progettare futuro: il nuovo patto etico tra cittadino e istituzione

8 Marzo 2016 ore 15.00, Pescara Aurum Fabbrica delle idee

La felicità come valore collettivo, sostenuto dal paradigma dominante della condivisione, ispira sempre più possibili visioni di futuro, nuovi modelli economici e innovative politiche sociali. 

Alla base, l’idea di un nuovo patto etico tra cittadino e istituzioni, volto a garantire il benessere morale della collettività attraverso i valori della costruzione, dell'accoglienza, dell'integrazione e dell’evoluzione virtuosa delle modalità di convivenza umana.

 OPB Forum promuove l’incontro di uomini e donne impegnati a diffondere nel mondo i principi etici e la valorizzazione del merito come fattori primari di sviluppo della società con l’obiettivo di interpretare gli scenari del cambiamento e rintracciare le radici ed i tessuti connettivi per un nuovo sviluppo consapevole e umano.


Si inizia martedì 8 marzo alle 15 con una
LECTIO di Kristina Persson
Il primo Ministro del Futuro al mondo
Membro del Governo svedese, dove detiene le cariche di Ministro per le Strategie future e di Ministro per la Cooperazione nordica, in prima fila nella creazione della macroregione baltica. Ha fondato il think tank indipendente Global Challenge

Interventi
Un'ape si posa su un bottone di rosa: succhia e se ne va... Tutto sommato la felicità è una piccola cosa. TRILUSSA 
Jane Goodall La più celebre etologa vivente

Il dovere di un governo non è garantire la felicità ma ridurre al minimo l’infelicità. U. ECO
Spyros Galinos Sindaco dell’isola greca di Lesbo 

La creatività vuole coraggio. H. MATISSE
Alessandra Mammì L’Espresso - Giornalista e storica d’arte 

Desideriamo il desiderio più che la realizzazione di esso. Z. BAUMAN 
Antonio Boschini Primario di San Patrignano 

OPBF ETHIC AWARD Massimo Pomilio AD Pomilio Blumm POMILIO BLUMM PRIZE Consegna del Premio

DIALOGA E MODERA Luca De Biase Editor di “Nòva 24” Il Sole 24 Ore
QUI TUTTE LE INFO

03/09/15

SaggiaMente. La sofferenza dell'anima.




La mente non è (solo) il cervello.  Gli occidentali ci hanno messo parecchio a giungere a questa conclusione che nel pensiero orientale era già assodata migliaia di anni orsono. 

Non è solo il cervello - l'organo biologicamente preposto al pensare - l'autore dei nostri stati d'animo, delle nostre ansie, delle nostre intuizioni, dei nostri dolori.   La mente si muove oltre i confini strettamente biologici, oltre le semplici connessioni neuronali (cellule neuronali fra l'altro non esistono solo nel cervello, ma anche in altri organi del corpo): si pensa anche quindi con il cuore, si pensa con lo stomaco, si pensa con gli organi genitali, si pensa con l'intestino. 

Si è felici o tristi anche con il cuore, con lo stomaco, con gli organi genitali, con la pelle, con l'intestino. 

Ma c'è qualcosa che trascende ancora il pensiero, la mente, biologicamente intesa come cervello o in modo più esteso come prosecuzione del/nel corpo. 

Questo qualcosa è stato variamente denominato nel corso dei millenni della storia dell'uomo.  Ad esso, a questo quid, ci si è riferito e ci si riferisce, non sapendo cosa sia, nei più diversi modi.  James Hillman, ne Il codice dell'anima, ha meticolosamente e dettagliatamente elencato questi nomi, che seppure con sfumature diverse, indicano questo quid, che non è, è non sembra essere soltanto mente: carattere;  predisposizione; anima; Sè; destino; istinto; talento.

Si tratta di quel nucleo originario della nostra personalità, della nostra individualità.  

Anche nella consapevolezza e nella accettazione e ricerca di questo quid, il pensiero orientale ha trovato strade di comprensione molto tempo prima, anche se dal pensiero greco platonico in poi, anche la tradizione occidentale ha preso le misure di una componente così essenziale della natura umana. 

Per verificare la potenza di questo quid - e anche la sua reale sussistenza - ci sono diverse strade e diversi cammini personali.   La strada più evidente è quella della sofferenza.   Cioran scrive che è proprio la sofferenza che plasma e crea la coscienza.  

Ma un certo tipo di sofferenza, rende evidente la potenza del quid, cioè dell'anima. 

Sono quelle sofferenze che non appartengono a stati mentali o a patologie o processi meramente cerebrali/neuronali.  Quasi tutti hanno sperimentato quel particolare malessere dell'individuo che non dipende da una malattia biologica - si è perfettamente sani nella mente e nel corpo - ma che sembra insinuarsi direttamente nella nostra radice più profonda dell'essere. 

Si può essere molto felici, esteriormente - avere tutto ciò che apparente-mente serve per essere felici, ogni condizione di bisogno appagata - ed essere al contempo interiormente enormemente infelici. 

Nel recinto di esistenze normali, si dibattono inquietudini interiori, vere crisi, mancanze di senso, infelicità diffuse che dipendono da ciò che il nostro quid silenziosamente o rumorosamente richiede, e che se non ascoltato procura danni enormi. 

La sofferenza dell'anima può infatti generare vere malattie della mente e del corpo. O del corpo e della mente, che appaiono così inestricabilmente legati. 

Ma la sofferenza dell'anima è anche un meraviglioso segnale, di cui disponiamo - se riusciamo a dare ascolto ad esso, e spazio, spazio, spazio - per capire cosa la vita ci chiede e cosa noi possiamo dare alla vita.


Fabrizio Falconi - 2015