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16/12/20

Libro del Giorno: "La salvezza del bello" di Byung-Chul Han

 



Meritevole l'editore Nottetempo che sta da diversi anni stampando l'opera di Byung-Chul Han, nato a Seul 60 anni fa, filosofo tedesco-sud coreano con un passato nella metallurgia e brutale critico della Rete e del globo interconnesso, considerato uno dei piú interessanti filosofi contemporanei, docente di Filosofia e Studi Culturali alla Universität der Künste di Berlino. 

Ne La salvezza del bello, edito nel 2015 in Germania (2019 in Italia), Byung-Chul Han si interroga sulla trasformazione dell'idea della bellezza nella società dei consumi digitale, sul cambiamento di percezione e sul significato stesso del bello. 

Nel mondo di oggi, scrive Byung-Chul Han, "nulla ha consistenza e durata.  Di fronte alla radicale contingenza (del mondo digitale, dove tutto è qui e ora ndr.) si risveglia la nostalgia di ciò che vincola a un impegno e che trascende la quotidianità. Oggi ci troviamo in una crisi del bello proprio perché il bello è stato levigato divenendo oggetto del piacere, del like, del piacevole e confortevole.  La salvezza del bello significa la salvezza di ciò che vincola e impegna a una responsabilità." 

Per quanto quindi il titolo possa essere equivocato, Byung-Chul Han non parla della "bellezza che salva", intesa in senso dostoevskijano, ma della responsabilità, oggi fondamentale per tutti, di "salvare il bello", di preservarlo dalla prosaicità dittatoriale della vita per come essa è diventata. 

Dostoevskij infatti aveva detto che solo la bellezza ci salverà. Ma oggi è il bello stesso a dover essere messo in salvo, recuperando l’integralità della sua esperienza che l’epoca digitale fa svanire di giorno in giorno. 

Questo è l’intento del saggio di Byung-Chul Han, che ripercorre momenti essenziali del pensiero europeo sul bello, da Platone a Nietzsche e Adorno, per mostrare con vigorosa persuasività la deriva estrema della nostra esperienza estetica

L’estetizzazione diffusa, la veloce proliferazione di immagini levigate e consegnate al consumo, dove conta solo il mero presente della piú piatta percezione, conducono a una fondamentale anestetizzazione. 

Nulla piú accade e ci riguarda nel profondo, e cosí l’arte stessa diventa, come già aveva avvertito Nietzsche, solo occasione di una momentanea eccitazione. 

Ma l’originaria esperienza del bello è invece una scossa estatica che ci trasforma e si prolunga anche nella vita etica e politica. 

La bellezza non rimanda al sentimento di piacere, ma a un’esperienza di verità

“Tu devi cambiare la tua vita”: il monito che promana dal Torso arcaico di Apollo nell’omonima poesia di Rilke è la parola che il bello ci rivolge attraverso questo libro.


Byung-Chul Han 

20/02/12

La percezione del bello - Lo straordinario esperimento del violinista Joshua Bell alla Metropolitana di Washington. IL VIDEO.




Questo video 'seriale' sta facendo il giro del mondo, lanciato per primo dal Washington Post. E' una storia molto bella e densa di motivi di riflessioni su cosa è e cosa è diventata (o potrebbe diventare) la nostra percezione del bello. Ecco il testo originale.


Questo è impressionante. Vi prego di prendervi un momento per leggere:

Un uomo era seduto in una stazione della metropolitana di Washington DC e iniziò a suonare il violino, era un freddo mattino di gennaio. Suonò sei pezzi di Bach per circa 45 minuti.

Durante questo lasso di tempo, poiché era l'ora di punta, è stato calcolato che 1.100 persone sarebbero passate per la stazione, la maggior parte di loro sull ' intento di andare a lavorare. Passarono tre minuti e un uomo di mezza età notò che c'era un musicista che suonava. 

Rallentò il passo, si fermò per alcuni secondi, e poi si affrettò per riprendere il tempo perso. Un minuto dopo il violinista ricevette il primo dollaro di mancia: una donna lanciò il denaro nella cassettina e, senza neanche fermarsi, continuò a camminare.

Pochi minuti dopo qualcuno si appoggiò al muro per ascoltarlo, ma poi guardò l'orologio e ricominciò a camminare. Chiaramente era in ritardo per il lavoro. Quello che prestò maggior attenzione fu un bambino di 3 anni. Sua madre lo invitava a sbrigarsi, ma il ragazzino si fermò a guardare il violinista. Infine la madre lo trascinò via ma il bambino continuò a camminare girando la testa tutto il tempo. Questo comportamento fu ripetuto da diversi altri bambini. Tutti i genitori, senza eccezione, li forzarono a muoversi. 

Nei 45 minuti che il musicista suonò, solo 6 persone si fermarono e rimasero un po '. Circa 20 gli diedero dei soldi, ma continuarono a camminare normalmente. Tirò su $ 32. Quando finì di suonare e tornò il silenzio, nessuno se ne accorse. Nessuno applaudì, né ci fu alcun riconoscimento.

Nessuno lo sapeva ma il violinista era Joshua Bell, uno dei musicisti più talentuosi del mondo. Aveva appena eseguito uno dei pezzi più complessi mai scritti, su un violino del valore di $ 3.5 milioni di dollari. 

Due giorni prima che suonasse nella metro, Joshua Bell fece il tutto esaurito al teatro di Boston, dove i post in media costavano $ 100. 

Questa è una storia vera. Joshua Bell era in incognito nella stazione della metro, il tutto organizzato dal quotidiano Washington Post come parte di un esperimento sociale sulla percezione, il gusto e le priorità delle persone. La prova era se in un ambiente comune ad un'ora inappropriata: percepiamo la bellezza? Ci fermiamo ad apprezzarla? Riconosciamo il talento in un contesto inaspettato? 

Una delle possibili conclusioni di questa esperienza potrebbe essere:

Se non abbiamo un momento per fermarci ed ascoltare uno dei migliori musicisti al mondo suonare la miglior musica mai scritta, quante altre cose ci stiamo perdendo ?