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22/03/12

Tonino Guerra, Andrej Tarkovskij e la Russia.



Nel giorno della scomparsa di Tonino Guerra, ricordiamo con questo articolo il suo forte legame con la cultura e con il popolo russo, che sfociò nella collaborazione con il grande Andrej Tarkovskij (insieme nella foto qui sopra).

''Per me venire a Mosca e' un po' come tornare a casa'': lo diceva spesso Tonino Guerra, che a volte si sentiva piu' amato e apprezzato nel Paese di Tolstoj che in patria, come conferma l'eccezionale risalto dato dai media locali alla notizia della sua scomparsa.

Meta' della sua anima era russa, grazie alla moglie Eleonora Iablockina, chiamata affettuosamente Nora, conosciuta nel 1975 in casa di amici durante il festival del cinema di Mosca. E' stata lei a fargli conoscere e ad amare il Paese, diventando anche traduttrice di molte sue opere in russo.

Ma Tonino Guerra ha lasciato qui un segno profondo diventando una delle icone piu' popolari della cultura italiana. A partire dal cinema, dove ha lavorato con l'''esule'' ed amico AndreiTarkovskji (che nel '77 gli fece da testimone di nozze insieme a Michelangelo Antonioni): prima per il documentario Rai 'Tempo di viaggio', poi per il film 'Nostalgia' (1983), entrambi girati in Italia. Ma lo sceneggiatore ha collaborato anche con altri registi russi, come Vladimir Naumov ('La festa bianca', 'Orologio senza frecce'), Andrei Khrzhanovski ('Il cane e il suo generale', 'Il Leone con la barba bianca', 'Lungo viaggio' e 'Ninna nanna per un grillo', questi ultimi con disegni di Fellini) e con il Leone d'oro Alexandr Sokurov per il suo documentario 'Elegia di Mosca' dedicato a Tarkovskji.

La frequentazione dell'Urss da parte di Tonino Guerra e' comunque antica: fu lui a farla scoprire a Vittorio De Sica nel film 'I Girasoli' (1970), in parte ambientato a Mosca. Antica e' anche l'amicizia con Iuri Liubimov, 94 anni, patriarca del teatro sovietico e russo, fondatore del teatro d'avanguardia Taganka, dove i due si conobbero negli anni Settanta e dove sino allo scorso dicembre Liubimov ha continuato a mettere in scena il poema di Tonino Guerra 'Miod' (Miele).


(Andrej Tarkovskij, Michelangelo Antonioni, Tonino Guerra) 



''Un artista arrivato dall'epoca del Rinascimento, un uomo di talento poliedrico'', ha detto all'ANSA il regista, che ha proposto un minuto di silenzio durante una prova al teatro Vakhtankov dei 'Demoni' di Dostoievskij. ''Era un mago, trasformava qualsiasi cosa in una poesia, un racconto, una parabola'', ricorda parlando con l'ANSA il direttore del Museo del Cinema di Mosca Naum Kleiman, che lo conosceva dagli anni Sessanta.

''Portava la gioia dentro di se' e la regalava agli altri, quando stavi con lui ti sentivi felice, era un piccolo sole che emanava luce''. Luce propria, non solo quella riflessa che gli derivava dall'aver lavorato con alcuni tra i piu' grandi registi della storia, a partire da Fellini. La Russia ha reso omaggio al suo genio in tanti modi: con mostre, recital, traduzioni delle sue opere, premi, lauree honoris causa (anche al mitico Vgik, l'istituto superiore di cinematografia russa).

Nel 2000 l'allora presidente Putin, in occasione dei suoi 80 anni, gli conferi' l'Ordine dell'Amicizia, una delle piu' alte onorificenze russe, ''per il suo alto contributo al rafforzamento dell'amicizia e allo sviluppo dei rapporti culturali tra Italia e Russia''.

Tre anni dopo la citta' di San Pietroburgo, dove esiste una galleria dedicata a Tonino Guerra, lo nomino' suo ambasciatore culturale e per i suoi 90 anni organizzo' dieci giorni di festeggiamenti solenni. ''Tanto affetto e tanta attenzione mi commuovono. Non so se me lo merito e non so nemmeno fino a che punto la Russia e' degna dell'amore che ho per lei'', aveva umilmente osservato.


(Tarkovskij e Guerra sul set di Nostalghia)