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01/05/21

Scoperta la prima mummia egizia incinta!





Evento di portata archeologica storica in Polonia, dove i ricercatori del Museo nazionale di Varsavia hanno scoperto la prima mummia al mondo di una donna egizia incinta, oggetto di un articolo pubblicato sul Journal of Archeological Science. Si è pensato a lungo che la mummia, portata per la prima volta in Polonia nel 1826, fosse quella di un sacerdote, ma il progetto lanciato nel 2015 su reperti custoditi nel museo della capitale polacca ha rivelato la loro appartenenza ad una donna di alto rango sociale vissuta nel I secolo A.C. e dall'eta' tra i 20 e i 30 anni. 

Tutto è partito dopo una scansione che ha rivelato un piccolo piede. Marzena Marek-Szilke, antropologa e archeologa alla facoltà di Archeologia dell'Universita' di Varsavia, aveva infatti già riassunto le ricerche condotte assieme ai suoi colleghi - con i quali si preparava a presentare i risultati per la loro pubblicazione - quando a un certo punto, come ha dichiarato all'agenzia di informazione polacca PAP, "con mio marito  un archeologo egiziano, abbiamo dato l'ultima occhiata alle immagini e ne abbiamo notato una familiare per genitori di tre bambini nel ventre della donna deceduta: un minuscolo piede". Nel corso della sua ricerca, il team di esperti ha rivelato alcuni indizi interessanti.

Usando la tomografia computerizzata, che permette la mancata rimozione delle bende della mummia, i ricercatori hanno scoperto che il cadavere aveva una struttura scheletrica delicata, e un'analisi piu' dettagliata li ha convinti che il corpo fosse femminile, data l'assenza del pene. Una visualizzazione 3D, poi, ha mostrato chiaramente i capelli lunghi e ricci e il seno mummificato. 

"Qui abbiamo l'unico esempio noto di una donna incinta mummificata e le prime immagini radiologiche del feto", si legge nell'articolo pubblicato sulla rivista scientifica. 

Una delle maggiori domande degli scienziati è perché il feto - il cui sesso non e' stato determinato - sia rimasto al suo posto. Gli organi interni, infatti, erano regolarmente rimossi prima della mummificazione. Wojtek Ejsmond, uno dei tre co-fondatori del Warsaw mummy project, ha detto alla Cnn che i motivi potrebbero essere di natura religiosa o logistica: "Forse pensavano che il nascituro non avesse un'anima o che sarebbe stato piu' sicuro nell'aldila'. O forse era perche' risultava molto difficile rimuovere un bambino in quella fase dal grembo materno senza causare gravi danni". Sulla base della circonferenza del cranio del feto, quest'ultimo potrebbe avere avuto tra le 26 e le 30 settimane al momento della morte della madre, le cui ragioni rimangono sconosciute. 

09/04/21

Egitto straordinaria scoperta: ritrovata la "Città d'oro perduta" risalente a 3.000 anni fa




Un team di egittologi ha riportato alla luce quella che si ritiene essere la piu' grande citta' antica mai rinvenuta in Egitto, rimasta sepolta sotto la sabbia per millenni, una delle scoperte piu' importanti dal dissotterramento della tomba di Tutankhamon, secondo gli esperti

Il famoso egittologo Zahi Hawass ha annunciato la sensazionale scoperta della "citta' d'oro perduta", conosciuta come Aton, vicino a Luxor, sede della Valle dei Re. 

"La missione egiziana guidata da Zahi Hawass ha trovato la citta' che era perduta sotto la sabbia", ha spiegato il team di archeologi

"La citta' ha 3.000 anni, risale al regno di Amenhotep III e continuo' ad essere utilizzata da Tutankhamon e Ay". 

Secondo Betsy Bryan, professore di arte e archeologia egizia presso la Johns Hopkins University, si tratta "della seconda scoperta archeologica piu' importante dalla tomba di Tutankhamon". 

Sono stati riportati alla luce anche oggetti di gioielleria come anelli, vasi di ceramica colorata, amuleti e mattoni di fango recanti i sigilli di Amenhotep III. 

"Molte missioni straniere hanno cercato questa citta' e non l'hanno mai trovata", ha spiegato Hawass, ex ministro delle Antichita' egiziane.

Dopo sette mesi di scavi, sono stati scoperti diversi quartieri della citta', un panificio completo di forni e vasellame, oltre a distretti amministrativi e residenziali.

Amenhotep III eredito' un impero che si estendeva dall'Eufrate al Sudan, sostengono gli archeologi, e mori' intorno al 1354 a.C. Governo' per quasi quattro decenni, un regno noto per la sua opulenza e la grandiosita' dei suoi monumenti, tra cui i Colossi di Memnon, due enormi statue di pietra vicino a Luxor che rappresentano lui e la moglie. 

"Gli strati archeologici sono rimasti intatti per migliaia di anni, lasciati dagli antichi residenti come se fosse ieri", ha affermato ancora il team. La citta' "ci fornira' uno sguardo raro sulla vita degli antichi egizi nel momento in cui l'impero era al suo massimo splendore", ha affermato ancora Bryan. Il team si e' infine ha detto ottimista sul fatto che ulteriori importanti reperti sarebbero emersi, notando di aver scoperto gruppi di tombe raggiunte attraverso scale scavate nella roccia", una costruzione simile a quelle trovate nella Valle dei Re. 

"La missione prevede di scoprire tombe incontaminate piene di tesori", ha concluso il team di archeologi.

03/02/21

Scoperte in Egitto Mummie dalla lingua d'oro !




"Foglie d'oro a forma di lingua" piazzate nella bocca di mummie di epoca greco-romana "in un uno speciale rituale per assicurare" ai defunti "la capacita' di parlare nell'Aldila' davanti al tribunale d Osiride", dio egizio della morte e dell'Oltretomba, sono state rinvenute in scavi condotti a ovest di Alessandria. 

Lo riferisce un post su Facebook pubblicato dal ministero delle Antichita' egiziano.

La scoperta e' stata fatta da "una missione egitto-dominicana dell'Universita' di Santo Domingo guidata da Kathleen Martinez", premette il post precisando che gli scavi sono stati condotti presso il "tempio di Taposiris Magna". 

Sono state rinvenute 16 tombe scavate nella roccia, "popolari in era greco-romana", con all'interno "un certo numero di mummie in cattivo stato di conservazione". 

 Taposiris Magna, come noto, e' una citta' fondata dal faraone Tolomeo II Filadelfo tra il 280 e il 270 a.C e il cui nome significa "grande tomba di Osiride", che Plutarco identifica con un tempio egizio della citta'. 


12/11/18

Egitto: riemergono dai millenni rare mummie di Scarabeo e una necropoli di gatti.




Rare mummie di scarabei, assieme a decine di gatti venerati come divinita' e loro simulacri bronzei, sono stati rinvenuti da una missione archeologica egiziana a sud del Cairo, in necropoli di animali che custodivano anche un sarcofago di cobra e due di coccodrilli

E' quanto emerge da un post su Facebook del ministero delle Antichita' egiziano che dà conto di una presentazione di queste scoperte avvenuta oggi. 

Si tratta fra l'altro delle "prime mummie di scarabei ad essere state dissotterrate nella necropoli di Menfi", annuncia la nota, segnalando anche - senza fornire le dimensioni - "due grandi mummie di scarabei" rinvenute in "sarcofago rettangolare di calcare", avvolte nel lino e "in un ottimo stato di conservazione".


A Saqqara la missione ha scoperto tre tombe del Nuovo Regno usate come "necropoli di gatti", precisa fra l'alto il ministero. 

Sono state dissotterrate "decine di mummie di gatto assieme con cento statue lignee dorate" raffiguranti questi felini adorati dagli antichi egizi: e' stata trovata anche una statuetta in bronzo dedicata a Bastet, la divinita' con sembianze di gatto. 

Sono venute alla luce pure dorate statuette lignee di un leone, di una mucca e un falcone, emerge fra l'altro ancora dalla nota. 

24/10/18

Svelato il mistero ? La mummia egizia con tatuaggi di 3.000 anni fa era una strega.



A due anni dall'annuncio della sua scoperta, fatta a Luxor, e' stata confermata l'identita' della mummia egizia coperta di tatuaggi singolari: era una maga vissuta fra il 1300 e il 1070 avanti Cristo e morta quando aveva fra 25 e 34 anni. 

Lo ha annunciato il segretario generale del Consiglio Supremo delle Antichita' Egiziane, Mustafa el Waziri

Secondo gli esperti i resti rappresentano il primo esempio di complessi tatuaggi a scopi religiosi nell'antico Egitto

L'ipotesi dell'identita' della mummia era stata avanzata nel 2016 dai ricercatori che l'avevano studiata, sotto la guida di Anne Austin dell'universita' americana di Stanford

Decorata con circa 30 tatuaggi, la mummia, scoperta nel sito di Deir El-Madina, aveva subito destato grande curiosita', ma senza mani, gambe, testa e bacino, non era stato facile ricostruire eta' e identita' del corpo. 

I disegni su spalle, collo, schiena e braccia che raffigurano fiori di loto e babbuini seduti, simboli magici di guarigione e protezione contro le malattia, e la moltitudine di occhi di Horus, simboli di protezione contro il male, avevano fatto ipotizzare ai ricercatori che fosse il corpo di una sacerdotessa o una sorta di maga. 


Gli stessi ricercatori avevano calcolato anche l'eta' della donna al momento della morte, in base alla crescita e alla densita' ossea. 

"Da qualsiasi angolazione guardi questa donna, vedi un paio di occhi divini che ti guardano", aveva rilevato Austin. 

Tuttavia c'era un problema con l'ipotesi degli studiosi: finora si pensava che nell'Antico Egitto alle donne non fosse permesso di agire come figure religiose e lo studio aveva acceso un grande dibattito fra gli esperti. Il Supremo Consiglio delle Antichita' vi ha quindi messo fine riconoscendo ufficialmente che i resti della mummia scoperta a Luxor appartengono davvero a una figura che ha avuto un ruolo di significato religioso nella storia dell'antico Egitto.

25/11/17

L'incredibile mistero della Piramide di Cheope: "Nelle stelle la mappa verso il trono".


E' scritta nelle stelle, la soluzione al mistero della cavita' della piramide di Cheope appena scoperta grazie alla 'radiografia' ai raggi cosmici: al suo interno potrebbe custodire il trono di 'ferro' del faraone, ovvero il sedile del corredo funerario realizzato con il ferro portato sulla Terra dai meteoriti.

A sostenere questa ipotesi, basata sullo studio degli antichi testi delle piramidi, e' l'archeoastronomo Giulio Magli del Politecnico di Milano, che con un articolo pubblicato sul sito ArXiv suggerisce di tentare una nuova esplorazione nella tomba con l'ausilio di mini 'Indiana Jones' robotici

L'idea, alquanto suggestiva, ha preso corpo dopo il clamore suscitato nei giorni scorsi dalla scoperta della cavita' della piramide, annunciata su Nature dall'equipe del progetto ScanPyramids. 

"Valutando la statica della struttura, e' chiaro che questa camera non poteva avere una funzione di scarico del peso, come invece avevano suggerito alcuni egittologi", spiega Magli all'ANSA. La radiografia fatta con i muoni, particelle prodotte dallo scontro dei raggi cosmici con l'atmosfera, "ha evidenziato che la cavita' si trova lungo l'asse Nord-Sud della piramide, e questo ha un particolare significato simbolico. 


Secondo gli antichi testi - ricorda l'archeoastronomo - l'anima del faraone defunto avrebbe preso il suo posto fra le stelle che non muoiono mai (quelle circumpolari delle costellazioni dell'Orsa e del Drago) dopo aver attraversato le porte del cielo

Due porticine sono state gia' identificate nella piramide: quella del condotto Sud (un quadrato di appena 20 centimetri per lato) non porta a nulla, mentre quella del condotto Nord e' ancora inesplorata. È probabile che comunichi con la nuova camera, dove si potrebbe trovare il trono su cui il faraone avrebbe dovuto sedersi fra le stelle"

 Anche la madre di Cheope, la regina Hetepheres I, si era fatta realizzare un trono, "una sedia bassa, fatta di legno di cedro ricoperto di lamine d'oro", spiega Magli. "E' dunque probabile che anche il trono del figlio sia una piccola sedia di legno, adornata pero' con lamine di ferro". Puo' lasciar sgomenti l'idea che un elemento cosi' importante del corredo funerario fosse fatto di un metallo cosi' semplice: in effetti non si trattava di ferro comune, ma di ferro venuto 'del cielo'.


 "Al tempo di Cheope non c'era alcun tipo di attivita' estrattiva del ferro, dunque - precisa l'esperto - l'unico che gli egizi conoscevano era quello portato sulla Terra dai meteoriti: lo fondevano per produrre piccoli oggetti rituali. 

Anche la lama del pugnale di Tutankhamon era fatta di ferro meteoritico, come ha dimostrato un recente studio internazionale a cui ha partecipato il Politecnico di Milano"

 Per scoprire se questo trono del cielo e' davvero nascosto nel cuore della piramide, "bisognerebbe usare dei piccoli robot esploratori, capaci di addentrarsi in cunicoli grandi pochi centimetri. E' una vita che aspettiamo, ma la decisione - conclude Magli - spetta solo alle autorita' egiziane".

03/11/17

Scoperta una nuova misteriosa cavità nel cuore della Piramide di Cheope !



La piramide di Cheope non smette di stupire: al suo interno e' stata individuata una nuova misteriosa cavita', lunga almeno 30 metri, posta al di sopra della Grande Galleria. 

Lo annunciano su Nature i ricercatori del progetto internazionale ScanPyramids, che da due anni stanno scrutando nel 'cuore' della piu' grande e antica delle tre piramidi della piana di Giza, vicino il Cairo, usando tecniche di rilevamento non invasive basate sulla fisica delle particelle

Lo studio ha impiegato una tecnica in particolare, chiamata muografia, che permette di 'leggere' il cammino di particelle subatomiche (muoni) prodotte dall'interazione dei raggi cosmici provenienti dallo spazio con l'atmosfera terrestre

I muoni seguono traiettorie differenti quando si muovono nell'aria rispetto a quando attraversano le pietre, e dunque sono in grado di svelare la presenza di cavita'. 


Nella grande piramide di Cheope questo e' accaduto gia' due volte. La rilevazione di una prima anomalia aveva portato ad annunciare nell'ottobre 2016 la scoperta di un corridoio localizzato vicino alla parete nord. 

Ora una seconda anomalia, individuata nel marzo 2016 e studiata per un anno con diversi tipi di muografia, ha permesso di individuare questa nuova cavita': simile per dimensioni alla Grande Galleria, potrebbe essere composta da una o piu' strutture e potrebbe avere una disposizione orizzontale o leggermente inclinata. La sua funzione resta ancora un mistero. 

11/03/17

Trovata una statua gigante di Ramsete II al Cairo tra la spazzatura: "una scoperta eccezionale".



Gli archeologi egiziani hanno rinvenuto una statua gigante, lunga otto metri, in un quartiere popolare del Cairo che si ritiene raffigurasse il Faraone Ramses. 

Lo riferisce al Ahram. Accanto alla statua gigante anche un'altra di circa un metro di Seti II. Il ritrovamente e' avvenuto in un'area nei pressi di un tempio di Ramses II dove sorgeva l'antica Heliopolis.

Le due statue regali risalgono alla XIX dinastia, ha precisato in una nota il ministero delle Antichita' egiziano riferendo che la scoperta e' stata fatta da una missione archeologica tedesco-egiziana nel distretto di Matareya. 

La statua che dovrebbe raffigurare Ramses II e' "spezzata in grandi pezzi" ed e' fatta di "quarzite", scrive il sito Egypt Independent riferendosi a un tipo di roccia composta quasi esclusivamente da quarzo granulare. 

Sono emerse solo "parte della testa, con un orecchio e un occhio" e della corona, aggiunge citando il capo del Dipartimento antichita' egiziane del dicastero, Mahmud Afifi. 

La statua di Seti II, di cui sono stati rinvenuti circa 80 centimetri, e' "a grandezza naturale".

La scoperta "e' una delle piu' importanti" fra quelle "recenti", scrive ancora il sito sintetizzando dichiarazioni del capo della missione egiziana, il professor Ayman al-Ashmawy, in occasione dell'annuncio fatto ieri. 

Il tempio di Ramses "e' uno dei piu' grandi dell'antico Egitto visto che raggiungeva il doppio delle dimensioni del tempio di Karnak a Luxor", viene aggiunto. 

"Ovviamente e' una scoperta sensazionale, ma le notizie sono ancora scarse, aspettiamo di saperne di piu'"

L'egittologo Christian Greco, direttore del museo egizio di Torino, non nasconde l'emozione per il ritrovamento al Cairo della colossale statua di Ramses II, "conosco molto bene Dietrich Rowe, l'archeologo tedesco che sta scavando li' nella missione tedesco-egiziana, e anche uno dei nostri curatori e' li' con lui. Heliopolis e' uno dei siti piu' importanti dell'antico Egitto, li' ha scavato anche l'egittologo italiano Ernesto Schiaparelli (al quale il Museo Egizio dedica una mostra che si inaugura oggi a Torino ndr). 

E' un sito pero' anche molto difficile da scavare perche' si trova in una zona molto abitata de Il Cairo, vicina all'aeroporto". 

 Nelle foto e nel video diffuse sul ritrovamento si precisa che le due statue sono emerse nel distretto di Souq al-Khamis, nell'area di  al-Matareya nelle vicinanze del tempio di Ramses II. 

L'eccezionalita' della scoperta viene sottolineata anche dall'egittologo Khaled Nabil Osman : "era il luogo culturale piu' importante dell'Egitto, anche la Bibbia ne parla", ha detto all'Associated Press, "la cattiva notizia e' che ora l'intera zona dovra' essere ripulita, le fognature e il mercato dovranno essere spostati"


Secondo Osman, osservando la grande testa emersa dal terreno e' molto probabile che si tratti proprio di Ramses II, anche se al momento non sono state ritrovate iscrizioni che ne confermino l'identita'. 

Il tempio di Ramses II, viene ricordato, era enorme, tra i piu' grandi d'Egitto, grande il doppio rispetto ai templi di Karnak e Luxor. Venne distrutto in epoca greco romana. Gli obelischi e le statue del tempio vennero trasferiti ad Alessandria e in Europa. 

In epoca islamica molte pietre del tempio vennero usate per la costruzione di palazzi de Il Cairo.

Se si riuscira' a ricostruirla, la statua gigante di Ramses II appena rinvenuta al Cairo sara' esposta al "Grande museo egizio" che dovrebbe essere inaugurato l'anno prossimo nella capitale egiziana. 

Lo riferisce il sito Daily News Egypt sottolineando che il ministero delle Antichita' ha negato che il simulacro del faraone alto otto metri sia stato danneggiato da una scavatrice durante i lavori di recupero. 

 La foto della testa della statua nella pala meccanica ha "causato un putiferio", sintetizza il sito segnalando critiche al mancato uso di tecniche piu' sofisticate per spostare l'enorme reperto. 


Il capo delle Antichita' egiziane del dicastero, in una dichiarazione pubblicata giovedi' sera, ha sottolineato che solo la testa e' stata spostata usando la scavatrice sotto la supervisione di archeologi anche tedeschi e sono state usate travi di legno e sughero per evitare danni. 

La nota cita il capo della missione archeologica tedesca, Dietrich Raue, per sostenere che la statua non e' stata rotta durante lo spostamento, riferisce il sito, ricordando che monumenti faraonici subirono molti danni in epoca greco-romana. 

fonte: ANSA-Ap

06/04/12

Gli obelischi di Roma - 1 Obelisco Macuteo




Chi ama Roma e le sue meraviglie dimentica forse troppo spesso che i più antichi manufatti umani esistenti nella città Eterna, non appartengono all'epoca Romana, bensì precedono questa epoca di parecchi secoli, e in qualche caso anche di più di un millennio. 

Roma è infatti la città al mondo a possedere il maggior numero di Obelischi Egizi autentici, e cioè ben 13. 

La grandissima parte di questi obelischi furono trasportati dall'altra sponda del Mediterraneo - dove avevano già alle spalle una storia plurisecolare - dalle navi romane, al termine di incredibili viaggi che comportavano difficoltà tecniche impensabili, per noi moderni.

E' importante ricordare infatti che per i Romani gli Obelischi mantenevano intatto il loro valore simbolico soltanto se perfettamente integri (al punto che al primo accenno di crepatura, durante il trasporto, essi venivano immediatamente abbandonati).  

Dunque queste operazioni di trasporto si avvalevano di tecniche ingegneristiche assolutamente straordinarie. Per averne un'idea basta leggere le cronache del trasporto di un obelisco moderno - quello detto di Mussolini al Foro Italico, fatto discendere via fiume (Tevere) dalle cave di Carrara, durante il Ventennio - per rendersi conto di quali e quante difficoltà bisognava affrontare, anche in tempi tecnologicamente  molto più avanzati.

In questa rassegna per il nostro blog, elencheremo i 13 obelischi romani nell'ordine esatto in cui furono ri-eretti, dopo le devastazioni che seguirono alla caduta dell'Impero Romano in seguito alle quali tutti - con l'unica eccezione dell'Obelisco Vaticano - furono abbattuti.

Cominciamo col cosiddetto Obelisco Macuteo, quello che oggi si trova di fronte al Pantheon. 

1. Obelisco macuteo ( oggi in piazza della Rotonda al Pantheon ) 
rieretto nell'anno1404.
Dimensioni:  – altezza dal piedistallo m.6,34.

Fu originariamente eretto dal faraone Ramesses II (1290-1223 a.c. ) a Heliopolis, oggi periferia de Il Cairo.

Presenta estesi Geroglifici. 

Proveniente dalla zona del Collegio Romano, dove sorgeva il tempio Iseum et serapeum, dedicato alle divinità dell'Antico Egitto, e abbattuto in seguito all'invasione di Roma da parte dei Goti, fu ri-eretto a seguito dei moti del 1404 nell’odierna Piazza san Macuto come simbolo libertario ( Schola Bruti ). 

Spostato sotto Clemente XI in Piazza del Pantheon ad ornamento della fontana del Della Porta del 1575, nell'anno 1711.