Visualizzazione post con etichetta amazon. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta amazon. Mostra tutti i post

16/05/22

Come nacque veramente il fenomeno "Amazon", che oggi è il maggiore distributore (anche) di libri al mondo ?

 


Amazon.com, Inc. è, come è noto, una società tecnologica multinazionale americana, definita ormai  "una delle forze economiche e culturali più influenti al mondo", ed è uno dei marchi più preziosi del mondo. 

E il suo avvento, in soli 25 anni ha cambiato completamente anche il mondo della distribuzione libraria: il mercato editoriale in Italia, come in ogni parte del mondo, fa ormai i conti con questo colosso che è in grado di distribuire e recapitare in tempi brevi o brevissimi ogni titolo esistente sul mercato. 

Ma come nacque, realmente, Amazon?  La foto qui sopra è ormai storica e fu scattata proprio alle primissime origini. 

Amazon fu fondata da Jeff Bezos dal suo garage a Bellevue, Washington, il 5 luglio 1994. 

La società è stata creata come risultato di quello che Jeff Bezos ha chiamato il suo "quadro di minimizzazione del rimpianto", che descriveva i suoi sforzi per respingere qualsiasi rimpianto per aver partecipato prima al boom del business di Internet durante quel periodo. 

Nel 1994, Bezos lasciò il suo impiego come vicepresidente di DE Shaw & Co. , un'azienda di Wall Street, e si trasferì a Seattle, Washington, dove iniziò a lavorare su un business plan per quella che sarebbe diventata Amazon.com. 

Il 5 luglio 1994, Bezos ha inizialmente incorporato la società nello stato di Washington con il nome Cadabra, Inc. Dopo alcuni mesi, ha cambiato il nome in Amazon.com, Inc, perché un avvocato aveva sentito male il suo nome originale, traducendolo come "cadaver "

All'inizio, l'azienda era gestita dal garage della casa di Bezos sulla 28a nord-est di Bellevue, Washington . 

Bezos scelse il nome sfogliando un dizionario; ha optato per "Amazon" perché era un luogo "esotico e diverso", proprio come aveva immaginato per la sua impresa su Internet. Il Rio delle Amazzoni , ha osservato, era il fiume più grande del mondo e aveva in programma di rendere il suo negozio la più grande libreria del mondo. 

Inoltre, era preferito un nome che iniziasse con "A" perché probabilmente sarebbe stato in cima a un elenco alfabetico

Bezos ha premiato il suo vantaggio iniziale nella costruzione di un marchio e ha detto a un giornalista: "Non c'è niente nel nostro modello che non possa essere copiato nel tempo. Ma sai, McDonald'sè stato copiato. E ha ancora costruito un'enorme azienda multimiliardaria. Molto dipende dal nome del marchio. I marchi sono più importanti online di quanto non lo siano nel mondo fisico.". 

Online bookstore and IPO Dopo aver letto un rapporto sul futuro di Internet che prevedeva una crescita annuale del commercio online del 2.300%, Bezos ha creato un elenco di 20 prodotti che potevano essere commercializzati online. 

Ha poi ristretto l'elenco a quelli che riteneva fossero i cinque prodotti più promettenti, che includevano: compact disc, hardware per computer, software per computer, video e libri. 

Bezos alla fine decise che la sua nuova attività avrebbe venduto libri online, a causa della grande domanda mondiale di letteratura, del basso prezzo unitario dei libri e dell'enorme numero di titoli disponibili in stampa. 

I genitori di Bezos hanno investito quasi $ 250.000 nella start-up. 

Il 16 luglio 1995, Amazon ha aperto come libreria online, vendendo la più grande collezione di libri del mondo a chiunque abbia accesso al World Wide Web

Il primo libro venduto su Amazon.com è stato Fluid Concepts and Creative Analogies : Computer Models of the Fundamental Mechanisms of Thought di Douglas Hofstadter . 

Nei primi due mesi di attività, Amazon ha venduto in tutti i 50 stati e in oltre 45 paesi. 

In due mesi, le vendite di Amazon sono arrivate a $ 20.000 a settimana. 

Era l'inizio di un cammino travolgente, inarrestabile: Nel 1999, la rivista Time ha nominato Bezos Persona dell'anno quando ha riconosciuto il successo dell'azienda nel rendere popolare lo shopping online . 

Dal 19 giugno 2000, il logo di Amazon presenta una freccia curva che va dalla A alla Z, a indicare che l'azienda trasporta ogni prodotto dalla A alla Z, con la freccia a forma di sorriso. 

Secondo le fonti, Amazon non si aspettava di realizzare un profitto per quattro o cinque anni. Questa crescita relativamente lenta ha indotto gli azionisti a lamentarsi del fatto che la società non stava raggiungendo la redditività abbastanza velocemente da giustificare il proprio investimento o addirittura sopravvivere a lungo termine. 

Nel 2001, lo scoppio della bolla delle dot-com ha distrutto molte e-company nel processo, ma Amazon è sopravvissuta e ha superato il crash tecnologico per diventare un grande attore nelle vendite online

Nel 2011, Amazon aveva 30.000 dipendenti a tempo pieno negli Stati Uniti e alla fine del 2016 aveva 180.000 dipendenti.

La potenza di una idea, nel sistema della tecnologia digitale neo-capitalistica. 


01/03/21

Il film di Werner Herzog e l'incredibile (vera) fotografia di Churchill, Lawrence D'Arabia e Gertrude Bell Giza che oggi ha 100 anni

 


C'è una meravigliosa, famosa foto, ancora incredibilmente nitida, scattata su una vecchia lastra a nitrato d'argento, nel lontano 1921 nella quale, al centro, si vedono tre persone a cavallo dei loro dromedari, sullo sfondo della piana di Giza, con la Sfinge in primo piano.

Il cavaliere più a sinistra del terzetto centrale è l'inconfondibile Winston Churchill, quello più a destra è il famoso T. E. Lawrence, ovvero Lawrence d’Arabia, in abiti occidentali. In mezzo, c’è una signora: Gertrude Bell, personaggio leggendario: prima donna a laurearsi a Oxford, rossa di capelli, elegantissima, divenuta nei primi anni del secolo la "Regina del deserto", colei che conobbe come nessun  occidentale aveva mai fatto prima, la vita, la cultura, le abitudini, i sovrani delle innumerevoli tribù dell'immane deserto che si dipana tra l'Iraq, la Persia, il Medio Oriente e la penisola Arabica, all'indomani del crollo dell'Impero Ottomano che aveva regnato in quelle regioni sconfinate per cinque secoli. 

La fotografia risale al 1921, quando Churchill era responsabile degli affari coloniali inglesi e aveva convocato una conferenza al Cairo per riorganizzare la presenza del suo paese in quelle regioni.

Gertrude fu l'unica donna a parteciparvi, anche perché era colei che conosceva meglio di tutti la materia di cui si trattava.

Oggi gli storici cominciano a capire che nel gestire la rivolta araba di quegli anni, Gertrude ebbe un ruolo forse persino superiore a quello dell'ormai mitico Lawrence d’Arabia. 

A Gertrude Bell che morì a Baghdad cinque anni dopo questa fotografia, nel 1926, quando aveva 58 anni e che a Baghdad è tuttora sepolta, Werner Herzog ha dedicato un film nel 2015 - piuttosto maltrattato dalla critica - con le meravigliosi ambientazioni dei luoghi originali dove si svolsero i fatti, intitolato Queen of the Desert, con un super cast comprendente Nicole Kidman (nei panni di Gertrude), James Franco, Robert Pattinson, Damian Lewis. Attualmente visibile su Amazon Video. Che termina proprio con la ricostruzione di questa immagine reale e di come fu scattata in quel lontano giorno di 100 anni fa. 


Fabrizio Falconi

Robert Pattinson, Nicole Kidman e Werner Herzog sul set di Queen of the Desert, 2015



23/02/21

Un brano di "Porpora e Nero" di Fabrizio Falconi - Il ritrovamento della quarta e ultima traccia



Da Porpora e Nero:

“Ho letto l’articolo di Heckscher che ha allegato alla traduzione, è molto affascinante. Se veramente Bernini per l’elefante ha preso ispirazione dall’Hypnerotomachia Pamphili di Francesco Colonna, vorrebbe dire che sia lui che Kircher si stavano occupando dei simboli dei Rosacroce”. 
Per l’occasione si era scomodato anche Meister. Laura lo aveva seduto di fianco, nel sedile posteriore dell’ammiraglia scura che li stava portando a destinazione.
“Sì è una ipotesi interessante”, rispose freddamente Laura senza staccare gli occhi dalla strada.
“È il testo che chiamano Poliphilo?”
“Proprio quello”.
“È molto famoso, ho consultato una copia tempo fa. È un testo pieno di suggestioni. Ma non avevo mai pensato all’episodio di Poliphilo che si addormenta in una valle e sogna un elefante con un obelisco sul dorso. È impressionante la somiglianza con quello di Bernini”.
“Sì, ma non sapremo mai come siano andate le cose”.
“Bonnard cosa dice?” chiese Meister toccando la spalla all’autista per fargli segno di accostare. Laura fissava le sue mani, che sembravano quelle di un adolescente, allungate e prive di peli.
“Non so, credo che propenda per l’ipotesi romana. L’ipotesi che Bernini sia stato influenzato dal vero elefante regalato dal re del Portogallo, inviato quasi un secolo prima in regalo a Leone X”.
“Sì, Annone, l’elefante bianco”.
Laura si sentiva inquieta per la presenza di Meister, e anche se egli continuava a mostrargli il suo lato erudito e socievole, sperava che la mattinata insieme finisse quanto prima.
“La sapienza dell’istinto e della natura che sorregge quella degli uomini”, continuò Meister con fervore. La macchina si era fermata davanti all’albergo Bologna, ed erano ormai a pochi passi dalla Minerva.
“Aspetti un secondo. I nostri uomini stanno bonificando la zona”.
Laura lo guardò interdetta:
“Bonificando?”.
“Sì, stavolta non ci faremo sorprendere. Abbiamo creato una specie di cordone, a protezione di eventuali intrusi. Non vogliamo tra i piedi nessuno”.
Dopo una breve attesa, comparve vicino al finestrino il faccione di Montenegro. Sollevò il pollice nell’aria e si allontanò a piedi in direzione della piazza. Meister fece cenno a Laura di scendere
e insieme si incamminarono verso l’obelisco della Minerva.
La piazza era semideserta, alle otto del mattino. Uno spazzatore automatico puliva la strada all’angolo di fronte al lussuoso albergo. La luce fredda dell’inverno conferiva un aspetto metafisico al piccolo obelisco eretto davanti alla immensa bianca facciata della Chiesa della Minerva.
Avvicinandosi, Laura notò un paio di persone vestite di scuro agli angoli opposti della piazza, che dovevano essere gli scagnozzi di Meister. Montenegro si era fermato sui gradini della chiesa, guardandosi intorno. 
“Facciamo presto”, intimò Meister nervoso. 
Lasciò che fosse Laura, per prima a salire sui tre gradini
del piedistallo. Sorreggendosi con una mano alla base, Laura scrutò al di sotto della gualdrappa che ricadeva di fianco all’elefante. 
Allungò una mano tra le zampe dell’animale scolpito, prima da una parte poi dall’altra mentre Meister la osservava in silenzio. Finalmente sentì tra le dita quello che cercava: un foglietto ripiegato in quattro. Laura fece un cenno a Meister, estrasse la mano e subito la infilò nella tasca del cappotto
come lui le aveva chiesto di fare. Partì un cenno a Montenegro. Il quale a sua volta lo ripeté ai due uomini di guardia agli estremi della piazza. Tutti rimasero al loro posto, mentre Laura e Meister tornarono verso la macchina. 
Quando l’autista mise in moto e guidò lungo via Santa Caterina da Siena e il Collegio Romano, Meister chiese a Laura di consegnargli il biglietto, e lo aprì ansiosamente sotto i suoi occhi: stavolta c’era una fotografia in bianco e nero: la riproduzione di un geroglifico egizio e al di sotto una piccola scritta, nella stessa calligrafia dei biglietti precedenti:



Prima monas
Considera la mano sinistra

Meister rimase ad osservare l'immagine a lungo, poi alzò lo sguardo trionfante su Laura: “Non abbiamo lavorato invano!”

11/10/19

Lasciarsi. Da "Cieli come questo" di Fabrizio Falconi





Il venerdì seguente Giorgio partì per il congresso nazionale del sindacato, in programma per tre giorni a Torino.
Isabella si organizzò. Annunciò a Lorenzo che dovevano assolutamente vedersi, quella sera stessa.
“ Brutte notizie ? “
Lei non rispose. E non disse niente nemmeno quando lo passò  a prendere con la macchina in una piazza del centro dove si erano dati appuntamento.
Lorenzo salì con la sua aria sorridente, percependo l’atteggiamento ostile di lei. 
Arrivarono in un posto subito fuori dalla tangenziale, chiamato Monte Antenne. Al termine della breve salita alberata, Isabella parcheggiò nel grande spiazzo dove altre coppie si appartavano in macchina, coi vetri appannati.
Spense il motore.
“ Che c’è ? Che è successo ?" chiese il ragazzo, sforzandosi di continuare a sorridere.
“ Cosa viene in mente al tuo amico ? “ disse subito lei, aggressiva, “ chiamare mio marito... per cosa poi ? Per proporre un seminario di Sri Rajakrishna patrocinato dai... sindacalisti. Ma dico, ma come gli viene in mente una cosa del genere, è ammattito?”
“ Stai calma, io non ne sapevo niente. Me lo ha detto solo a cose fatte.  E’ stata una sua idea, ne avevamo già discusso e a me pareva una stronzata. Valdemar lo sai com’è fatto, che c’entro io?“
“ E’ semplice. E’ un tuo amico. Dovresti vigilare su di lui. “
“ Ma che dici ? Io non sono il suo tutore. Stai scherzando, spero... Vigilare, vigilare su cosa ?  E perché, poi ? Cosa è successo di tanto grave ? “
“ Certo, niente per te è grave, tu vivi così, tu sei... completamente fuori. Non sai nemmeno cos’è la vita… “
Lorenzo rise amaro:
“ Già, infatti. E tu invece. Tu per fortuna lo sai... “
“ Esistono delle responsabilità. “
Il ragazzo voltò la testa dall’altra parte.
“ Questa parola mi fa orrore, “ disse, “ anzi meglio, non mi fa orrore la parola, mi fa orrore il mondo in cui la pronunciate. E’ il paravento dietro il quale nascondete il vostro lato oscuro, le vostre debolezze. “
“ Perché parli al plurale ? A chi ti riferisci ? Faccio parte di una categoria ? “ Isabella cercava il suo sguardo.
“ Non ti ho mai messo in una categoria, se è questo che intendi. Forse l’hai fatto tu con me. “
Lei per un po’ non rispose. Disegnò un triangolo col dito sulla condensa formata all’interno del parabrezza.
“ Lorenzo, io non ti amo, “ disse alla fine, “ io amo un altro uomo. So perché succedono queste cose, e lo sai anche tu, succedono per mille motivi... Si scambia per amore, ... Si fraintende… Ogni tanto piace a tutti far finta che le cose stiano così. Ma è solo finzione. Io mi fermo qui. “
“ Cosa è l’amore per te ? “ chiese Lorenzo gelido.
“ Che vuol dire ? Io Giorgio lo amo da ventitré anni. So di amarlo. “
“ Lo sai ? Buon per te. Perché invece mi sembra così difficile dirlo. Io non lo dico mai. Ci puoi arrivare solo  per sottrazione.“
“ Cioè ? “
“ Quando sei sicuro di aver tolto ogni artificio, ogni resistenza, ogni negazione dentro di te. “
“ Lorenzo tu vivi in un mondo irreale, inventato. Non è la realtà. E poi non sei sincero, quel giorno, a Bagno Vignoni anche tu hai parlato di amore… Cosa volevi dire se non che mi amavi  ? ”
“ Io ti ho solo detto di essere innamorato. Era una constatazione. Amare non è quello che tu pensi: lo squalifichi al prezzo più triste. Congiunzione carnale, attrazione, convenzione, contratto. Niente di tutto questo. “
“ Straparli. Fai distinzioni di comodo. Io ti dico cose concrete e tu non ascolti neanche. Così diventa tutto difficile. “
Lorenzo guardava fuori dal finestrino. Fece un sospiro, poi disse, come se parlasse da solo:
“ Io so che tu mi ami. L’ho sempre saputo. “
Isabella aprì lo sportello della macchina e scese, incamminandosi per la discesa buia. Lorenzo, dopo qualche secondo, la seguì, le corse dietro, la afferrò per un braccio. Lei si voltò di scatto:
“ Non sai nulla. Non sai quello  che dici. “
“ Dimmi una parola sola. Dimmi quella parola che non riesci a dire. Ma dimmela ora. Solo ora puoi dirmela, “. Isabella non l’aveva mai visto così: sembrava un folle, un invasato, i fari di una macchina gli illuminarono gli occhi in un  lampo.
“ Vattene via. “
“ Quella parola vera. Solo quella mi serve. “
“ Sei solo un povero esaltato. “
Si liberò dalla morsa della sua mano, tornò indietro, salì in macchina e partì con una sgommata.
Lorenzo rimase lì, mentre la macchina gli sfrecciava davanti.
Si accovacciò per terra, poi dopo un po’ si incamminò su per la salita, lungo  il sentiero che conduceva in cima alla collina, dove c’erano i ripetitori. Mucchi di spazzatura, muriccioli sbrecciati, pieni di scritte, profilattici per terra.
Si affacciò dal parapetto, da cui si scorgeva la città illuminata. Pensò alla sua vita, e alle altre vite che scorrevano lì sotto, nel fiume della tangenziale.
Poi guardò in alto, e così, senza un motivo preciso, gli affiorarono sulle labbra alcune parole: “ Mi affido comunque. Mi affido alle tue mani generose. “



Tratto da Fabrizio Falconi, Cieli come questo, Fazi Editore, Roma, 2002 (in edizione Kindle 2014)

26/06/19

"Porpora e Nero" da oggi anche su Amazon (e sulle altre librerie online)



Da oggi Porpora e Nero è acquistabile anche su Amazon, Feltrinelli, Ibs e tutte le librerie on line, oltre che direttamente sul sito dell'Editore Ponte Sisto.


Porpora e Nero è la lettura ideale per le vostre vacanze. Come recita il retro di copertina: un mistero nel cuore di Roma. Chi c'è dietro il clamoroso furto della "Palla Sansonis", il preziosissimo reperto romano, conservato ai Musei Capitolini? Sette esoteriche, Vaticano e servizi stranieri in gara per scoprire un inquietante segreto della storia di Roma, strettamente legato alla vita, alle imprese e alle leggende dell'imperatore Costantino. A districare la trama due improbabili detective: il vecchio erudito Bonnard e la giovane archeologa Laura Balme.





Come ho ricordato più volte la vicenda prende spunto da un reperto realmente esistente e che è ammirabile visitando i Musei Capitolini: la colossale mano squarciata e la cosiddetta Palla Sansonis, i quali erano anticamente un unico pezzo di fusione (in bronzo), appartenenti a un gigantesco acrolico probabilmente attinente all'Imperatore Costantino il Grande. 

Qui sotto due foto del meraviglioso reperto romano, messo a raffronto con la mano di un visitatore.




Fabrizio Falconi

14/02/19

Poesia del 14 febbraio - "sogno di pellebianca" di Fabrizio Falconi.







sogno di pellebianca


perché hai scelto di salvare me
che ero così stanco
di essere salvato,
il tuo biancore mi ha assalito nel colmo
della notte, mi hai ricoperto
come un lenzuolo
immacolato
la magrezza un vento impossibile
da mandar via con le lacrime
il profumo della tua pelle
… non sono riuscito
a non sussurrarlo
nell’orecchio, perché eravamo solo
io e te nel sogno
un bacio nell’incavo
del collo, una collina dispersa
senza fiumi, un utile dolore
svanito all’alba
accompagna il corpo nel risveglio
con il suo non-esserci
la mancanza la cruna
la cruna dell’ago
il cupo silenzio degli uccelli
la paura di fermare il tempo
che non può più essere
addomesticato.



https://www.amazon.it/Nessun-pensiero-conosce-Fabrizio-Falconi/dp/8885583156







21/01/19

Il futuro del Libro - Un bellissimo intervento di Roberto Calasso oggi sul "Corriere".


Il Corriere della Sera pubblica oggi un bellissimo estratto del discorso che Roberto Calasso terrà venerdì 25 gennaio, giornata conclusiva del XXXVI Seminario di Perfezionamento della Scuola per Librai Umberto e Elisabetta Mauri, presso la Fondazione Cini nell’Isola di San Giorgio Maggiore, Venezia. La relazione di Calasso, intitolata Come ordinare una libreria, è in programma alle 11.45. Ne diamo un piccolo anticipo su questo blog (l'originale dell'articolo è qui). 

Partiamo dal caso di gran lunga più semplice: l’e-book. Oggetto di una infatuazione collettiva, per qualche tempo è fiorito come una rigogliosa pianta tropicale per appassire poi altrettanto rapidamente. Oggi appare acquisito che l’e-book è una modalità di lettura accanto a altre e continuerà a sussistere, senza però danneggiare il libro cartaceo in modo irreparabile, come taluni speravano e come invece è avvenuto per l’industria discografica sotto l’urto dei mezzi elettronici. Retrospettivamente, si può dire che per qualche tempo l’e-book ha soprattutto offerto il destro a molti per enunciare stoltezze di vario genere. Ricordo una voce e una sera d’estate, in una casa in stile californiano di un’isola greca in gran parte disabitata. La voce era di una signora piuttosto abbiente, dalle molteplici nazionalità, la quale dichiarava il suo entusiasmo per gli e-book, perché le avrebbero permesso di fare pulizia in casa, eliminando una volta per sempre quegli incongrui oggetti cartacei che spuntavano in ogni angolo e attiravano polvere: i libri.
Quanto ad Amazon, il caso è ben più complicato e ben più rilevante. E qui occorre fare un passo indietro. Quando apparvero i primi libri Adelphi, nel 1963, nessuno immaginava che mezzo secolo dopo la massima concentrazione di denaro sarebbe derivata non dal petrolio ma dalla pubblicità. Punto che anche i senatori americani facevano fatica a capire fino a pochi mesi fa, quando Mark Zuckerberg pronunciò le tre parole che sono diventate l’insegna stessa del terzo millennio: «We run ads», «Abbiamo la pubblicità». Quelle parole erano la risposta a un senatore che non riusciva a spiegarsi in che modo Facebook guadagnasse denaro, anzi molto denaro. Altrettanto inimmaginabile era che un rivenditore di articoli vari sarebbe diventato l’uomo più ricco del mondo. Non era una stranezza, ma una fra le varie conseguenze dell’entrata nell’era digitale. Con solidi argomenti, una larga parte dell’umanità, in Oriente com e in Occidente, si dedica oggi ad acquistare una immane quantità di articoli vari e di servizi per via elettronica, in tempi brevissimi. Amazon è diventato l’emblema di questa mutazione — ed è eloquente il fatto che le sue prime applicazioni fossero riservate ai libri, terreno economicamente modesto, dove gli acquisti richiedevano spesso ricerche accidentate e frustranti. Ciò che accadde con i libri è perciò solo uno spicchio di un processo irreversibile e onnilaterale, che può solo perfezionarsi. Ogni tentativo di opposizione a questo processo è puro wishful thinking, fondato su valutazioni illusorie delle forze in campo. Nessuna catena di librerie potrà mai competere con gli sterminati magazzini di Amazon e con la sua capacità di fornire il prodotto in tempi minimi. E questo ha evidenti conseguenze per le librerie. Non però quelle che all’inizio si paventavano. Le imprese che oggi rischiano di più sono le più grandi, che di colpo si rivelano insufficienti in quanto non abbastanza grandi. D’altra parte, se crescessero ancora raggiungerebbero dimensioni sproporzionate al mercato dei libri, che è comunque un piccolo mercato e aspira al massimo a rimanere stabile. A questo punto dovrebbe essere però evidente che il mutamento radicale nel mondo dei libri non è che il contraccolpo di un mutamento ben più vasto, che di fatto riguarda tutto.

18/02/18

Poesia della Domenica - "Come stenti a Rio de Janeiro" (da "Trio di fine millennio") di Fabrizio Falconi






VIII.

Come stenti a Rio de Janeiro,
come magici rilenti
abbandonati spenti venti sempiterni,
accaldati venti dell’entroterra arroventato

tra le macerie polverose dell’Impero
crollate sfere disfatte, spezzate,
come il cavallo sfinito bloccato
dalla canicola secca della Camargue,

come tutta questa pesantezza,
scrematura acida dell’universo
inutile biancastra
disegno d’arguzia affatto divina.

Guado atteso, intermezzo
di storia e d’avventura
russare di sogni così forte
da svegliarsi e morirne,

passa e ripassa il nostro sbaglio
sulle federe, sui cuscini
sul rumore distante dei disastri
disattesi dolorosi di strada,

sormontato dalla nausea grigia
di gabbiani, faticosamente sospinti
da venti affievoliti, distratti
stupidi venti calanti.


Fabrizio Falconi 


Traduzione dall'italiano in inglese di David Lummus

VIII.

Like privations in Rio de Janiero,
like magic stagnations
abandoned, extinguished winds, everlasting,
overheated winds of the hinterlands, red-hot

among the dusty ruins of the Empire
collapsed, undone spheres, in pieces,
like the horse, exhausted and stalled
in the dry dog-days of the Camargue,

like all this heaviness,
acid skim of the universe
useless, off-white
design of a wit entirely divine.

Ford eagerly awaited, interval
of history and adventure
snoring with dreams loudly enough
to awaken and die from it,

Back and forth goes our mistake
on the pillowcases, on the cushions,
on the noises in the distance of the disregarded
distressing disasters in the street,

overcome by the grey nausea
of seagulls, laboriously driven
by feeble winds, distracted
stupid dying winds.

We yearn for landings
and we know nothing
of tenderness and tides,
of the pallor of childhood,

of the silhouette lost
among the hands of the crowd,
passing swiftly by, bloodless,
on the verge of death.

16/10/15

Il 40% dei professionisti italiani non legge nemmeno un libro all'anno. Tutti i dati dell'editoria alla Fiera di Francoforte.





Resta ancora il segno meno per il mercato del libro in Italia ma si attenua nel 2014 e ancora di più nei primi otto mesi del 2015 in cui, secondo i dati Nielsen per l'Associazione Italiana Editori, si e' registrato un - 1,9% di fatturato nei canali trade (librerie, librerie online e grande distribuzione) e un - 4,6% per le copie vendute

Si aprono dunque spiragli positivi e i più ottimisti ipotizzano che con l'impulso delle vendite a Natale, ci si potrebbe avvicinare per la fine del 2015 una decrescita zero. 

E' il quadro che viene fuori dal Rapporto sullo stato dell'editoria in Italia 2015, a cura dell'Ufficio Studi AIE, presentato nel giorno d'apertura della Fiera Internazionale delLibro di Francoforte a cui sono intervenuti la sottosegretaria del Ministero dei Beni e delle Attivita' Culturali e del Turismo, Ilaria Borletti Buitoni e il presidente dell'Aie, Federico Motta. 

Il cambiamento produttivo più evidente è la crescita dei titoli in formato ebook, stimolata anche dalla nuova Iva al 4%

Una crescita del 50% tra il periodo gennaio-giugno 2013 e il corrispondente periodo di quest'anno: dai 13.403 del 2013 ai 26.908 del semestre 2015. 

L'incidenza che l'ebook ha sulla produzione di carta ha raggiunto la soglia dell'86,9%: era del 28,8% quattro anni fa.

L'insieme del digitale oggi rappresenta il 9,4% del mercato (nel 2011 era del 5,2%)

"L'editoria italiana intravede un miglioramento nel 2015 ma il segno e' ancora meno. Stiamo lavorando duro per arrivare al segno piu', attraverso investimenti, innovazione, cambiamenti nell'essere editore oggi. C'e' pero' un problema di fondo: e' arrivato il momento di smetterla con i proclami d'amore per il libro e la lettura che non si traducono in azioni serie ed efficaci. Vi sono sistemi semplici per definire cos'e' una priorita': e' dove si investe prima che altrove. E allora: 33 milioni di euro e' il budget del Centre national du livre francese, meno di 1 milione quello del nostro Centro per il Libro" " ha sottolineato Motta. 

"La verita' - ha continuato - e' che la classe dirigente, politica ma non solo, non sa cosa e' un libro perché' non legge nemmeno un libro all'anno: e' cosi' per il 39,1% dei dirigenti e professionisti italiani (contro il 17% di francesi e spagnoli)". 

"La mia presenza all'apertura della Buchmesse - ha sottolineato il Sottosegretario Borletti Buitoni - vuole essere una testimonianza di quanto siano sbagliate quelle credenze che, malgrado le attuali difficolta' del settore, ritengono il libro non un oggetto del futuro ma da consegnare al passato. Non si puo' avere sviluppo civico, prima ancora che culturale e sociale, senza il libro". 

 I dati del Rapporto mostrano che quello a cavallo tra il 2014 e il 2015 e' ancora un momento di grande trasformazione per il mercato del libro. 

Tra i segni positivi del 2014, la crescita dell'editoria per ragazzi sia per i titoli prodotti (+5,9%) che per la quota di mercato (+5,7%) e del mercato dell'ebook, sia per fatturato (ha raggiunto i 40,5 milioni di euro) che per numero di titoli prodotti (+26,7%). 

Ed e' positivo anche il peso e il ruolo dell'editoria italiana in chiave internazionale: la vendita di diritti di autori italiani all'estero registra un +6,8% nel numero di titoli trattati e l'export di libri italiani all'estero segna un fatturato di 40 milioni di euro (+2,6% sul 2013)

Tutti spiragli buoni che si aprono in uno scenario ancora di segni meno: il bacino dei lettori nel 2014 si restringe di 848 mila (-3,4%), si ridimensiona il mercato (-3,6%), si conferma l'andamento negativo nel numero di titoli pubblicati (-3,5%) e diminuiscono le copie vendute di "carta" (-6,4%) ma non sappiamo quanti download di ebook sono stati fatti (Amazon non fornisce dati su questo)

Nel 2014 il fatturato del mercato del libro e' sceso a quota 2,6 miliardi di euro, una flessione del -3,6% sull'anno precedente e sono 97,5 milioni di euro di minori ricavi

Dal punto di vista dei titoli pubblicati si passa dai 25.521 dei primi sei mesi del 2013 (novita' e nuove edizioni) ai 30.961 pubblicati tra gennaio e giugno di quest'anno e sono state 1.190 le case editrici che hanno pubblicato piu' di 10 libri nel 2014 (+0,3%).

11/09/15

Una libreria giapponese sfida lo strapotere di Amazon, con Murakami e compra 90.000 copie del suo nuovo libro.




La libreria Kinokuniya di Tokyo tenta lo "sgambetto" al colosso Amazon e agli store online e di ebooks con l'appeal di Haruki Murakami: la catena di librerie giapponesi ha comprato il 90% delle copie della prima stampa dell'ultimo lavoro del piu' volte candidato al Nobel per la Letteratura, "Shokugyo toshiteno Shosetsuka" ('Romanziere per professione').

Un totale di 90.000 copie, rilevate direttamente dall'editore Switch Publishing, per contrastare lo strapotere delle librerie online

50.000 pezzi saranno poi girate da Kinokuniya agli shop locali, a tutela dei piccoli rivenditori.

Al netto delle prenotazioni fatte da altri player, ad Amazon e simili non resterà che il magro bottino di 5.000 copie. Il rischio tuttavia, rileva la stampa locale, e' che lo sforzo di rivitalizzare la libreria tradizionale possa scontrarsi con il rischio di perdite dato che non sara' possibile restituire i libri invenduti in mancanza di un distributore.

Allo stato, in Giappone il 40% dei libri distribuiti nelle librerie e' riconsegnato. Kinokuniya, forte della popolarita' dell'autore di capolavori e bestseller come "Norwegian Wood" e "1Q84" e dell'ultima opera in cui Murakami guarda indietro alla sua vita di romanziere, è convinta di poter vendere ogni copia grazie a un'iniziativa ritenuta in grado di contribuire a stabilizzare le entrate degli editori. 

28/07/15

Cieli come questo (di F.Falconi) - In formato Kindle.



Ha condannato il proprio sogno prima che fossero cadute tutte le foglie 

Ho scelto questa frase di Elias Canetti come epigrafe del mio romanzo -– perché rappresentava bene quello che succede spesso nelle nostre vite, e anche in Cieli come questo: due persone si incontrano, capiscono in modo spontaneo che c’è qualcosa che li lega, qualcosa di profondo – come se ci si conoscesse da sempre – ma non hanno il tempo e il modo ( e il coraggio ) di mettere in pratica questa conoscenza, di trasferirla dal piano dell’anima al piano della concretezza. 

La protagonista di questa storia è Isabella, una donna che ha superato da poco i quaranta, borghese, con un matrimonio felice, un marito dirigente di un grande sindacato nazionale e una figlia quasi ventenne già autonoma, a cui piace viaggiare in compagnia delle sue amiche.

Il lago tranquillo della vita di Isabella si increspa improvvisamente, nel giro di pochi giorni e di alcune circostanze concomitanti: una gravidanza non voluta e subito spontaneamente abortita, una disavventura capitata alla figlia, in vacanza in Marocco, coinvolta in uno strano incidente, e soprattutto l’incontro con un ragazzo, uno studente di filosofia, Lorenzo

Isabella si accorge, quasi per caso, di essere precipitata silenziosamente in una crisi intima, di valori e riferimenti. 

Quando incrocia Lorenzo durante alcuni seminari, capisce, sente nel ragazzo qualcosa di speciale, una purezza, uno slancio ideale simile al suo. Inizia una prudente frequentazione, durante la quale, nonostante l'indubbia attrazione, Isabella non sembra avere il coraggio di andare fino in fondo. 

Ma il marito si assenta, per andare a riprendere la figlia, e durante questa assenza, Isabella si confronterà duramente, profondamente con la sua crisi, dovrà attraversarla, obtorto collo e fino in fondo. 

Cieli come questo vuole essere insomma un romanzo di ‘iniziazione’, nel quale la protagonista – una come noi – deve mettere in discussione ogni certezza e affrontare la vita, fuori delle piccole sicurezze che molto spesso proteggono dagli scossoni, evitando quel coinvolgimento profondo, quello scambio di anime, che è il vero succo – e forse il vero senso – della vita. 


Cieli come questo  di Fabrizio Falconi si trova oggi in formato Kindle qui - Fazi Editore - Euro 4.99.

30/03/12

Trio di fine Millennio - The E-book




E' una pagina del nuovo lavoro - pubblicato in forma di libro elettronico, ebook acquistabile da Amazon.com QUI -  realizzato su un testo poetico, Trio di fine millennio, di Fabrizio Falconi e dipinti - la serie Il Giardino - di Justin Bradshaw.  

Dalla premessa: 

Trio di fine millennio è stato originariamente scritto nell’estate del 1989 nel sud della Francia, durante i festeggiamenti per la ricorrenza del secondo centenario della Rivoluzione del 1789.
L’ispirazione originale derivò dalle suggestioni di quel viaggio, dal contrasto tra l’attraversamento della rigogliosa natura e dei colori di quelle regioni in quella stagione e gli intenti umani privati e collettivi.  
Tre canti di questo poemetto furono pubblicati indipendentemente dal contesto: esattamente I, V, VIII nella raccolta L’ombra del ritorno (Campanotto, Udine 1996) e di seguito in Poesie 1996-2007 (Campanotto, Udine 2007).
Il motivo per il quale è passato un così rilevante lasso di tempo tra il tempo della scrittura e quello della pubblicazione integrale del poemetto (in questa edizione) è nella rivisitazione del testo in periodi diversi, fino alla definitiva stesura del gennaio-febbraio 2012.
Il poemetto viene qui pubblicato insieme al ciclo di dipinti Il Giardino di Justin Bradshaw, che è coautore di questa opera.
La giustapposizione di opere pittoriche e di canti ci è sembrato l’inizio di un nuovo percorso per una creazione del tutto nuova, che si integra in modo imprevisto e imprevedibile e sollecita una lettura diversa, dei versi e dei dipinti.
Un bilancio o un attraversamento di un limite, una rivoluzione che attiene ai movimenti minimi del cuore (e a quelli sincronici della Storia) e a quelli delle cose viventi che in ogni tempo sanno rinnovarsi e fare nuovo il mondo.