Visualizzazione post con etichetta alfred hitchcock. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta alfred hitchcock. Mostra tutti i post

24/11/22

Il giorno dei funerali di Grace Kelly: la maschera di dolore di Cary Grant

 


Alcune volte basta soltanto una foto per esprimere un intero mondo emotivo.

E' il caso di questa foto scattata il giorno dei funerali di Grace Kelly, il 18 settembre 1982, presso la Cattedrale di Monaco, dove si tennero le esequie dopo il drammatico incidente automobilistico in cui la principessa perse la vita e che riunì membri della famiglia principesca e quella dei Kelly, ma anche tante personalità tra cui la principessa Diana , il presidente dell'Irlanda Patrick Hillery , le mogli dei presidenti francese e americano, Danielle Mitterrand e Nancy Reagan , e molti dei suoi amici come l'attore Cary Grant. 

Il legame tra Cary Grant e Grace Kelly fu, in vita, molto stretto.

"L'attrice più straordinaria di sempre," così la definì quel giorno Cary Grant. E i ricordi di tutti, sono andati alla chimica sullo schermo che tra i due era naturale e innegabile, anche se, a scapito della storia del cinema, "Caccia al ladro", ovvero "To Catch A Thief", è stata l'unica volta che hanno condiviso sul grande schermo. 

Le loro scene avventurose e seducenti insieme immortalano le strade e le ville della Costa Azzurra e hanno portato il romanticismo a nuovi livelli con un momento iconico dopo l'altro. A quanto pare, la gioia condivisa di lavorare insieme e l'ammirazione reciproca sono continuate per il resto della loro vita. 

Mentre alcuni rapporti di lavoro finiscono quando le telecamere smettono di girare, Cary Grant e Grace Kelly hanno mantenuto un'amicizia per tutta la vita, con Cary che è diventata un ospite frequente al Roc Agel dopo che Grace Kelly è diventata la Principessa Grace di Monaco.

Cary Grant ha notato il talento di Grace molto prima che si trovassero insieme sullo schermo. In un'intervista per il libro del 1987 di James Spada, Grace: The Secret Lives of a Princess, Grant ha descritto di averla vista nei suoi primi film: “L'ho riconosciuta già allora come un'attrice brillante... Lo faceva sembrare così facile. Alcune persone hanno detto che Grace era semplicemente se stessa. Beh, questa è la cosa più difficile da fare se sei un attore, perché se sei te stesso, il pubblico sente come se quella persona stesse vivendo e respirando, semplicemente essendo naturale, non "recitando" - e questa è la cosa più difficile nel mondo da fare”. 

Cary Grant, a causa del suo ruolo indiscusso di star, è stato in grado di scegliere quasi sempre i suoi film e co-protagonisti e, opportunamente, le protagoniste femminili. 

Fortunatamente, il ruolo di John Robie era perfetto per Grant, e da lì il resto è storia: Alfred Hitchcock ha riunito il suo miglior attore e attrice nella sua località preferita: la Costa Azzurra. 

Dopo le riprese, Grant dichiarò: “Ho lavorato con molte belle attrici, ma secondo me la migliore attrice con cui abbia mai lavorato è stata Grace Kelly. Ingrid, Audrey, Deborah Kerr erano attrici splendide, splendide, ma Grace era assolutamente rilassata, l'attrice più straordinaria di sempre."  

Tra loro c'era davvero un legame speciale e innegabile. 

Cary Grant fu invitato al suo matrimonio con il principe Ranieri III nel 1956 e strinse anche la sua amicizia con il principe. Secondo un'intervista con il principe Alberto II sul Daily Mail , il principe Ranieri ricorderebbe i ricordi di Grant che visitava la famiglia e raccontava barzellette ai bambini. Presumibilmente, quelle battute erano spesso sporche, ma il principe Alberto ha insistito: "È sempre stato un gentiluomo". 

Una volta che la Principessa Grace si era affermata come la nuova Principessa di Monaco, Cary Grant e la sua famiglia visitavano regolarmente "The Rock" come ospiti della coppia principesca, partecipando a eventi e galà di beneficenza con la Principessa Grace e il Principe Ranieri. 

La loro ospitalità fu ricambiata quando Grace e il principe Ranieri rimasero con la famiglia di Grant durante i loro viaggi in California. 

Condividendo battute e prendendo in giro il bell'aspetto di Grant, si dice che abbia detto "Tutti invecchiano, tranne Cary Grant". Come principessa, Grace ha istituito fondazioni, ospedali e orfanotrofi per assistenza finanziaria e rifornimenti. Ha tenuto balli di beneficenza per sostenere le sue numerose attività di beneficenza; era una vera umanitaria e filantropa. Cary Grant era spesso al suo fianco in questi eventi filantropici, che si trattasse del Ballo della Croce Rossa di Monaco, iniziato dalla Principessa Grace nel 1958, del Gala del Motion Picture and Television Relief Fund del 1971 o della "Serata di Gala a Monaco" del Dubnoff Center. nel 1981. 


03/05/19

100 film da salvare alla fine del mondo: 17. Nodo alla gola (Rope) di Alfred Hitchcock (1948)


Questo blog dedica, ad appuntamenti fissi - ogni lunedì e ogni venerdì - un catalogo personale dei miei 100 film da salvare "alla fine del mondo".  Non saranno ovviamente vere e proprie recensioni, ma un piccolo campionario degli affetti per queste opere che hanno segnato epoche e vite di molti, se non di tutti. 

100 film da salvare alla fine del mondo: 17. Nodo alla gola (Rope) di Alfred Hitchcock (1948)

Tra i mille gioielli inventati, diretti e realizzati dal grande Alfred Hitchcock spicca questo film sperimentale, considerato a lungo uno dei suoi minori, e poi divenuto - dalla riscoperta di Truffaut e della Nouvelle Vague francese - uno dei più importanti, probabilmente, della storia del cinema.

Hitchcock, infatti, per questo film, sfidò le leggi della narrazione comune e consolidate dell'arte cinematografica, inventando una storia che si consuma in tempo reale, in un unico ambiente,  e con un montaggio di dieci piani-sequenza, la maggior parte dei quali collegati uno all'altro, in modo da apparire come un'unica ripresa.

Per far questo Hitch, che aveva 48 anni scelse la pièce Rope di Patrick Hamilton, ispirato a un avvenimento di cronaca nera, l'assassinio di un bambino commesso nel 1924 da Nathan Freudenthal Leopold Jr. e Richard A. Loeb, una coppia di giovani uniti da un legame omosessuale.

Il delitto aveva sconvolto l'America per la sua assenza di movente (la vittima fu scelta a caso e il crimine aveva il solo scopo di commettere un delitto per il gusto estetico di compierlo). Hitch prese a pretesto questo caso, modificandone tutti i dettagli, insieme a Hume Cronyn e Arthur Laurents con cui lavorò alla sceneggiatura. per preparare la sceneggiatura, adattando il dramma preesistente.

Una volta deciso, al millimetro il copione, le riprese furono preparata con un lavoro minuziosissimo, perché tutto il film avrebbe dovuto essere girato in piano sequenza.  Il pavimento fu così segnato con cerchi numerati, mentre intere pareti dell'appartamento scivolavano via per permettere alla macchina da presa di seguire gli attori. Inoltre, un particolare dispositivo, chiamato cyclorama, consentiva di riprodurre in miniatura 35 miglia del profilo di New York, illuminato da 8000 lampadine a incandescenza, che resta come sfondo di tutte le riprese, attraverso le grandi vetrate dell'attico in cui avviene la vicenda.

Vicenda che è presto raccontata: poco prima di un ricevimento nel loro appartamento a New York, Brandon Shaw e Phillip Morgan, due giovani raffinati presunti omosessuali e conviventi, nel corso di una lite uccidono strangolandolo con una corda l'amico David Kentley, giunto in anticipo all'appuntamento, e ne nascondono il corpo in un baule antico sul quale, per evitare che possa essere aperto, viene preparata la tavola per il party.

Nonostante l'accaduto s'inizia la festa, a cui sono stati invitati anche il padre del ragazzo ucciso, la sua fidanzata Janet Walker e il suo ex migliore amico Kenneth, che in precedenza aveva avuto una relazione con Janet.

Brandon ha inoltre invitato anche il loro ex professore Rupert Cadell (James Stewart, alla sua prima prova con Hitchcock), ammirato per le sue teorie sulla relatività dei concetti di bene e male e sull'omicidio come privilegio riservato a pochi eletti.

Inizia così una drammatica tragica e sottesa partita a scacchi tra il professore e i due ragazzi, che dissimulano l'assenza della vittima dietro una serie di scuse sospette, provocando continuamente il professore sulle teorie che egli ha insegnato e conducendole alle estreme conseguenze, fino al finale nel quale Cadell, avendo intuito cosa è realmente successo, torna in casa con un pretesto dopo la fine della festa, induce Brandon a confessare e poi spara tre colpi di rivoltella fuori dalla finestra. Il film si chiude con i tre che attendono inerti l’arrivo della polizia allertata dai vicini.

Nodo alla Gola, dunque è più che un esperimento di cinema (o di teatro) totale, nel quale la macchina da presa diventa appunto il terzo occhio, quello dello spettatore che sa - sa tutto, dall'antefatto - quello che è realmente successo, sa perfino dove si trova il corpo della vittima, ed è costretto a tifare per l'investigazione del professore.

Il quale, nella versione finale, non è certamente un cattivo maestro, ma che forse durante il racconto e alla fine è costretto a riflettere sugli equivoci e sul letale fraintendimento che i suoi insegnamenti hanno provocato.

Ciò che interessava Hitchcock era una meditazione sui meccanismi dell'omicidio gratuito, quello senza movente, fatto semplicemente per assecondare una perversa base estetica personale superomistica.  Un tema che già in letteratura era stato ampiamente indagato - a partire dalla equivocata teoria dell'Oltreuomo di Nietzsche - da Edgar Allan Poe, da Dostoevskij in Delitto e Castigo o da André Gide ne I Sotterranei del Vaticano.

Il film, che dura solo 77 minuti, si presenta dunque come un incredibile compendio di tecnica del cinema - qui portata a livelli di sperimentazione futuristici per l'epoca di cui si tratta - e della narrazione nel cinema, oltre che una potente meditazione sull'abisso del cuore umano, e sulla banalità del male.

In barba al vigente rigidissimo Codice Hays, che all'epoca censurava ogni riferimento non in linea con quelli che venivano sani costumi sessuali, Hitchcock anche in questo seppe essere trasgressivo: pur non essendo infatti esplicitato il rapporto omosessuale tra Brandon e Philip, esso è nel film fortemente accennato grazie ad allusioni e ed elegantissime caratterizzazioni dei personaggi.

Nodo alla Gola
(Rope)
di Alfred Hitchcock
USA 1948
con John Dall, Farley Granger, James Stewart, Joan Chandler
durata 77 minuti