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19/01/20

Poesia della Domenica: "Era di maggio. Il pomeriggio afoso" di Rabindranath Tagore



Era di maggio. Il pomeriggio afoso
sembrava interminabile. La terra riarsa
si spaccava nel gran caldo, assetata.
Dalla riva del fiume udii una voce
che gridava: "Vieni, tesoro mio".
Chiusi il mio libro e aprii la finestra
per guardare fuori.
Vidi preso il fiume un grande bufalo, coperto di fango,
che guardava in giro con occhi placidi e pazienti;
un ragazzo nell'acqua fino al ginocchio, lo chiamava
per farlo bagnare.
Sorrisi compiacente ed ebbi un senso di dolcezza,
che m'invase il cuore.



Rabindranath Tagore, da Il giardiniere, tratta da Il canto della vita, Guanda Poeti della Fenice, 1989, pag. 39

04/03/18

Poesia della Domenica: "Credevo" di Rabindranath Tagore.

Rabindranath Tagore con Albert Einstein, 1931

Credevo

Credevo che il mio viaggio
fosse giunto alla fine
mancandomi oramai le forze.
Credevo che la strada
davanti a me
fosse chiusa
e le provviste esaurite.
Credevo che fosse giunto
il tempo
di trovare riposo
in una oscurità pregna
di silenzio.
Scopro invece
che i tuoi progetti
per me non sono finiti
e quando le parole ormai
vecchie
muoiono sulle mie labbra
nuove melodie nascono dal
cuore;
e dove ho perduto le tracce
dei vecchi sentieri
un nuovo paese mi si apre
con tutte le sue meraviglie.