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11/05/20

100 film da salvare alla fine del mondo: 65. "2001: Odissea nello Spazio" ("2001: A space Odyssey") di Stanley Kubrick, 1968


Questo blog dedica, ad appuntamenti fissi - ogni lunedì - un catalogo personale dei miei 100 film da salvare "alla fine del mondo". Non saranno ovviamente vere e proprie recensioni, ma un piccolo campionario degli affetti per queste opere che hanno segnato epoche e vite di molti, se non di tutti. 

100 film da salvare alla fine del mondo: 65. "2001: Odissea nello Spazio" ("2001: A Space Odyssey") di Stanley Kubrick, 1968


A pochi registi, in questa lista iniziata ormai diversi mesi fa, toccherà l'onore di avere più di un film nell'elenco dei 100 che abbiamo scelto. 

Uno di questi è senza dubbio Stanley Kubrick, di cui abbiamo inserito già l'altro capolavoro, Barry Lyndon, nell'elenco, al numero ordinale 2 (ma ricordiamo che l'elenco non segue un ordine di merito).

Per Kubrick però la cosa è quasi scontata, visto che si tratta di uno dei registi più importanti della storia del cinema, e che ciascuno dei film che ci ha lasciato, è un'opera capitale. 

Scelgo comunque come secondo titolo, 2001 Odissea nello Spazio, il suo masterpiece del 1968 (!), che ormai viene pressoché unanimemente considerato uno dei film più importanti nella storia del cinema e figura sempre nei primissimi posti - o al primo posto - delle liste compilate dagli specialisti del settore e/o dai semplici spettatori.

Un film che incredibilmente non è ancora invecchiato - nonostante sia stato realizzato nel 1968, ovvero più di 50 anni e sia un film decisamente giocato sui termini della tecnologia e della ricerca scientifica, spaziale.  Anche se, come sanno tutti quelli che l'hanno visto almeno una volta, i contenuti tecnologici o scientifici (o fanta-scientifici) sono al servizio di quelli filosofici (o mistici) che riguardano l'essenza stessa dell'essere umano e la sua misteriosa presenza di essere senziente, nel cosmo. 

Basti pensare che uscito per l'ennesima volta nelle sale italiane, in occasione del cinquantenario, 2001 Odissea nello spazio ha fatto registrare al botteghino un risultato clamoroso, con il primo incasso,  davanti a film di freschissima produzione come "Solo: A Star Wars Story" di Ron Howard e "Deadpool 2" di David Leitch.  

Su questo film sono stati scritti montagne di articoli, saggi e libri. 
Dunque in questa sede ci limitiamo a riepilogarne qualcuno dei mille motivi di interesse che riguardano anche il modo in cui fu realizzato: 

Dopo tre mesi di isolamento totale nella sua casa-laboratorio di Abbots Mead, in aperta campagna non lontano da Londra, Stanley Kubrick presenta al pubblico e alla critica il suo lavoro piu' ambizioso, 2001: Odissea nello spazio tratto da un soggetto del guru della fantascienza Arthur C. Clarke

E' un progetto rivoluzionario e un film che entra di prepotenza nella storia del cinema: oggi si può anche leggerlo come un'icona di quell'utopia esistenziale che innerva la stagione dei grandi cambiamenti e dei fermenti che, dall'America all'Europa, segnano il fatidico anno 1968

Fin dalla concezione il film di Kubrick è una novita' assoluta: alla ricerca di un soggetto di fantascienza per continuare il suo viaggio artistico nei generi piu' popolari dell'immaginario visivo, il regista contatta Arthur C. Clarke e i due condividono a tal punto l'idea di partenza da far correre in parallelo il romanzo e la sceneggiatura. Kubrick si fa assistere dalla Nasa e da un pool di scienziati per mostrare un futuro tanto lontano quanto possibile in cui l'incontro-scontro tra l'uomo e l'intelligenza artificiale (il computer Hal 9000) abbia valenza di riflessione etica e teoretica.

"Fin dagli anni '50 - commento' George Lucas - la scienza ha prevalso sulla fantasia e il romanzesco e' stato piu' o meno abbandonato, man mano che i viaggi nello spazio e la tecnica venivano in primo piano. In questo filone, il capolavoro e' 2001: Odissea nello spazio, uno dei miei film preferiti, in cui tutto e' scientificamente esatto e immaginato partendo dal possibile. E' veramente l'apice della fantascienza"

E ancora oggi molti scienziati sostengono che se i programmi nello spazio di Usa e Urss avessero mantenuto il ritmo previsto da Kubrick, buona parte delle ipotesi rese realistiche nel film si sarebbero effettivamente realizzate nello stesso tempo. Con un salto temporale che ancora oggi lascia senza fiato, l'inizio di 2001: Odissea nello spazio trasporta l'uomo dall'alba della preistoria al futuro usando una metafora di offesa e conquista (l'osso scagliato verso il cielo) come simbolo di una violenza ancestrale che si trasforma in astronave e quindi in uno sguardo verso la possibile evoluzione della razza umana. 

"Ognuno e' libero di speculare a suo gusto sul significato filosofico e allegorico del film - ha dichiarato Kubrick -. Io ho cercato di rappresentare un'esperienza visiva, che aggiri la comprensione per penetrare con il suo contenuto emotivo direttamente nell'inconscio". 

Per questo il racconto e' diviso in quattro parti. 

Nella prima, all'alba della storia, una tribu' di ominidi tocca la conoscenza grazie al contatto con un misterioso monolite nero venuto dallo spazio. 

Nella seconda, ambientata sulla Luna nel 1999, viene rinvenuto un analogo monolite che fara' da porta verso il futuro per gli astronauti di Discovery One. 

La terza parte, ambientata 18 mesi dopo, vede la squadra spaziale guidata dal comandante Bowman e dal computer Hal 9000 in viaggio verso Giove sulle tracce del segnale radio emesso dal misterioso monolite. 

Nell'epilogo Bowman, rimasto ormai solo a bordo dell'astronave in vista di Giove, incontra di nuovo il monolite che fluttua nello spazio profondo e, grazie a questo, viene trascinato oltre il tempo fino a una misteriosa camera da letto dove si vede vecchio e morente per poi tornare neonato, feto cosmico evoluto da essere umano in una forma superiore. 

Nonostante le mille interpretazioni date al cuore filosofico del film, 2001: Odissea nello spazio rimane prima di tutto un'esperienza visiva e auditiva (e per questo emozionale) che non invecchia come si capisce bene dai mille ritorni della pellicola (rinata a nuova vita anche grazie alle tecnologie digitali) e dal suo sempreverde successo

Costato 12 milioni di dollari di 50 anni fa, il film ha più che centuplicato i suoi incassi attraverso le generazioni e continua ad affascinare e sedurre gli spettatori, generando anche molte leggende

La piu' celebre e' quella per la quale, entrato in rapporto con la Nasa, Kubrick avrebbe poi barattato l'uso di alcune tecnologie futuribili (lenti e cineprese di avanzata concezione) in cambio di una ripresa in studio dell'allunaggio del 1969: garanzia per la Nasa ove qualcosa fosse andato male durante la documentazione di quello storico successo nella corsa spaziale.

(per questo breve riassunto, notizie tratte da Askanews e  Giorgio Gosetti per  ANSA