07/12/18

Il consiglio di parenti e amici per l'acquisto di un libro è 5 volte più efficace dei media tradizionali.


Il consiglio di parenti e amici è cinque volte più incisivo dei media tradizionali per la scelta di un libro: il suggerimento viene dichiarato rilevante per il 27% dei lettori, mentre le recensioni, l’intervista all’autore, o la sua presenza in tv spinge alla scelta e alla lettura del libro (di carta, digitale, o dell’audiolibro) solo il 5% del campione intervistato (4.002 casi). 

Diventa importante il peso di social e blog (le community) come strumenti di comunicazione più significativi nella spinta all’acquisto/scelta di un libro. 

È quanto emerge dall’indagine dell’Osservatorio dell’Associazione Italiana Editori (AIE) sulle nuove forme di consumo editoriale e culturale, realizzato in collaborazione con Pepe Research, che sarà presentata domani, 8 dicembre, a Più libri più liberi, la Fiera nazionale della piccola e media editoria dell’AIE, in programma fino al 9 dicembre al Roma Convention Center La Nuvola

 I ragazzi si fanno guidare dai consigli degli insegnanti ma con il crescere dell’età sono i social e i blog ad avere la meglio - Per la scelta di un libro quasi un ragazzo su due (il 47%) tra i 15 e 17 anni ascolta i consigli di insegnanti e bibliotecari

Con il crescere dell’età i riferimenti però cambiano: a 18-24 anni i consigli degli insegnanti e bibliotecari pesano per il 17% mentre cresce l’attenzione alle indicazioni seguite sui social (12%) e quelle delle community (12%). 

Percentuali che crescono ancora per i giovani tra i 25 e 34 anni, ancora più sensibili sia alle indicazioni dei social (15%) e a quelle della community (15%). 

Resta importante il consiglio del libraio (10%). 

 Il peso di social e community aumenta in relazione al numero di libri letti in un anno - Sono i forti lettori (chi legge 12 e più libri all’anno) ad essere i più interessati e influenzati dalle indicazioni dei social (14%) e a quelle della community (17%) per scegliere un libro rispetto a chi legge solo 1-3 libri.

Il 20% dei lettori ha scelto un libro o un ebook proprio grazie ai consigli raccolti sul web (community, social, classifiche sui siti ecommerce e altro), mentre il 28% si affida alla libreria e il 22% preferisce i media tradizionali. 

Un lettore su due per comprare on line un libro si fa ispirare da informazioni e suggerimenti presenti su internet, su siti e blog dedicati alla lettura: si tratta del 51% dei lettori che comprano on line e si fanno ispirare dalla rete. 

Social e community non servono solo per cercare un titolo ma sono ormai il canale privilegiato dove trovare informazioni sui contenuti educativi (37%), professionali (community 30% e social 27%) e alla ricerca di utilità pratiche (community 31% e social 45%). 

«Questo incontro – ha sottolineato il presidente dei Piccoli Editori AIE Diego Guida – è importante per chi, come noi editori, è sempre alla ricerca di nuovi modi di promuovere la lettura. Per questo è interessante capire quali siano oggi i canali di diffusione dei libri più accattivanti, affiancati a quelli tradizionali. Una maggior comprensione ci permette di trovare nuove strade per diffondere al meglio la cultura del libro e della lettura che rappresentano il nostro caposaldo. 

Sono certo che siamo sulla buona strada per migliorare le nostre attività di promozione in libreria». «I risultati dell’indagine – ha commentato Giovanni Peresson dell’Ufficio studi di AIE - evidenziano due aspetti. Il primo, sono le tante strade attraverso cui si arriva a sapere di un libro o di un nuovo autore. E che tutti noi lettori percorriamo consapevolmente o meno, a volte suscitandoci un ricordo quando ci muoviamo tra i banchi di una libreria o di una fiera del libro. 

L’altro è come, all’interno di questi percorsi, alcuni viottoli meno battuti – come quelli dei bookblogger, dei social, delle community – cominciano a pesare più di altri canali consueti e ad avere un loro ruolo. Forse a raggiungere anche un pubblico in parte diverso da quello consueto, ad aiutarlo soprattutto a scoprire autori ed editori non sempre ad alta visibilità nei canali di vendita».

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