05/05/18

Tutankhamen: Studio Italiano: La Daga è di origine extra-terrestre.



E' in corso al Cairo un convegno di egittologi in cui ricercatori italiani presentano risultati di studi su uno stupefacente oggetto appartenuto al faraone Tutankhamun: la sua daga piovuta dallo spazio


Alla conferenza vengono presentate le piu' recenti ricerche scientifiche sulla piu' famosa tomba regale in Egitto: scoperta da Howard Carter nel 1922, quella di Tutankhamen e' relativamente piccola ma deve la propria fama all'amplissimo corredo di centinaia di preziosi reperti

Negli anni recenti gruppi di ricerca italiani stanno contribuendo allo studio del tesoro di Tutankhamen. 

Si tratta di ricerche interdisciplinari, condotte attraverso l'applicazione ai materiali antichi di scienze e tecnologie avanzate. 

Un'equipe italiana coordinata da Daniela Comelli del Politecnico di Milano e che include ricercatori di CNR, Universita' di Pisa, Politecnico di Torino e dell'azienda XGLab - in collaborazione con ricercatori egiziani dell'Universita' di El Fayyum e del Museo Egizio del Cairo - ha studiato una daga ritrovata sulla mummia del giovane re. 


L'impugnatura e' d'oro ma e' soprattutto la lama in ferro, perfettamente conservata, ad aver suscitato da tempo l'interesse degli archeologi, visto che l'epoca di Tutankhamon precede l'Eta' del Ferro, periodo nel quale si diffonde la tecnologia necessaria a produrre manufatti con questo minerale

Le analisi del team italiano hanno dimostrato quanto alcuni egittologi supponevano: la lama e' stata prodotta con ferro di provenienza extraterrestre, il noto "ferro meteorico", e i risultati di questa ricerca saranno presentati al convegno

Sulla tomba di Tutankhamon peraltro ha lavorato di recente un gruppo di ricerca coordinato da Franco Porcelli del Politecnico di Torino e composta da ricercatori dell'Universita' del capoluogo piemontese, delle aziende Geostudi Astier di Livorno e 3DGeoimaging di Torino. 

Il gruppo e' stato invitato dal Ministero delle Antichita' egiziano ad accertare la validita' di ipotesi, avanzate in anni recenti, sull'esistenza di camere nascoste adiacenti a quella funeraria del giovane re. 

A tal fine, nel febbraio scorso, state eseguite misurazioni mediante tre sistemi geo-radar di frequenze comprese tra 200 MHz e 3 GHz. 

L'elaborazione dei dati raccolti e' stata completata da poco e si attende ora il via libera da parte del Ministero Egiziano delle Antichita' per divulgare i risultati di questa ricerca che dovrebbe stabilire in maniera definitiva la presenza o meno di tali "camere nascoste". 

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