28/10/16

Anatomia del tradimento - Tolstoj.




Nei primi tempi dopo il ritorno, era sincera nel credere d'essere scontenta dell'insistenza di Vronskij; ma una volta, non avendolo incontrato a un ricevimento dove contava vederlo, capì chiaramente, dalla tristezza che le invase l'anima, di aver ingannato se stessa; l'insistenza di quell'uomo non solo non le era fastidiosa, ma costituiva per lei tutto l'interesse della vita. 

E' un passo (II, IV) da Anna Karenina di Tolstoj e chi lo ha letto, ricorda sicuramente la scena. 

Fa parte delle meditazioni di Anna, dopo che il Principe Vronskij ha già cominciato ad insidiarla.  La voce della tentazione, nella convinzione intima di Anna, è sotto controllo.

Ma i suoi sentimenti quando - invitata ad una festa dove è convinta di vederlo tra i convenuti - lo constata assente, sono una specie di cartina di tornasole

Niente è sotto controllo. Anzi, la delusione che sente nel cuore, insieme a quella puntura dolorosa, a quella tristezza che le invase l'anima, sono la prova temibile e temuta che il suo cuore è già perduto dietro l'illusione amorosa. 

Ed è così perché quella insistenza di Vronskij - cioè il suo corteggiamento, l'interesse erotico e non erotico che ha per lei - realizza Anna, rappresenta per lei  tutto l'interesse della vita. 

Anna ne ha contezza in quel momento. Ed è il momento decisivo del romanzo. Perché lei sa che da quel momento non sarà più possibile tornare indietro. Il cammino verso l'estasi e la perdizione è ormai intrapreso. Tutto verrà messo in gioco, tutto sarà perduto. 

Fabrizio Falconi

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