21/01/16

"Emozioni (Lucio Battisti via mito note) di Tullio Lauro e Leo Turrini (RECENSIONE)




E' l'esempio di un libro intelligente, ben concepito e ben scritto. 

Scrivere un libro sul mito Battisti è impresa difficile. Unico esempio di un personaggio che dal 1976 ha deciso di scomparire dal mondo, negando di sé anche la più piccola apparenza. (Mina ha fatto qualcosa di simile, ma è rimasta sempre in contatto col mondo: tutti sanno dove vive e con chi, tutti sanno cosa pensa e cosa scrive, ha perfino curato una rubrica per anni su La Stampa di Torino).

Lauro e Turrini dunque si sono dovuti barcamenare col pochissimo - quasi nullo - materiale a disposizione.  Anche prima del 1976 come è noto, Battisti ha parlato pochissimo e si è visto molto poco in pubblico. 

Ma anziché mettersi a inventare e a speculare sul nulla, negli anni fino alla morte del cantautore di Poggio Bustone, morto prematuramente a Milano nel 1998, i due autori hanno pazientemente ricostruito i documenti disponibili, il racconto dei pochi amici o compagni di avventura del nostro, la parabola quasi inspiegabile di un cantante-autore né bello né simpatico, quasi un buon selvaggio, sbucato fuori dalla Sabina più remota, e divenuto in pochissimi anni un monumento della musica popolare italiana, qualcuno che - in coppia con l'autore Mogol - ha saputo influenzare il costume e il mito popolare come nessuno prima - e forse anche dopo - di lui.  Con un manipolo nutrito di canzoni divenute immortali, fino alla fuga dal mondo, la sparizione, l'autoisolamento volontario e remoto, finito in un arrovellamento musicale-creativo personalissimo che gli ha fatto piovere addosso accuse di tutti i tipi, nell'epoca di album scarni e ostici, condivisa con l'autore-poeta Pasquale Panella.

In totale, come si riporta nel libro, Battisti ha interpretato 105 canzoni firmate con Mogol (gran parte di esse hanno un posto di grandissima rilevanza nella storia della musica leggera italiana), 12 con la moglie sotto lo pseudonimo di Velezia, 40 con Panella, e 3 di altri autori.  Più una trentina di altre canzoni scritte per altri cantanti. 

La fenomenologia di Battisti è interessante per molti motivi. E non è un caso che di lui si siano occupati nel bene e nel male i più grandi musicologi italiani - nel libro c'è un vastissimo repertorio di commenti su L.B. e sulla sua musica dei più disparati personaggi - uomini politici, intellettuali, compreso Edmondo Berselli che firma la pregevole introduzione di questo libro. 

Nel volume si ripercorre la vieta biografia - priva di eventi veramente particolari - compresa la vasta aneddotica su Lucio Battisti, tra cui la sua fantomatica (e del tutto falsa) simpatia per la destra (la leggenda metropolitana su di lui era che finanziasse organizzazioni e movimenti dell'estrema destra) cui viene dedicato un intero volume.

Ma c'è tutto quello che serve da sapere, oltre ad un nutritissimo apparato di crediti su album, realizzazioni e l'elenco di infinite cover realizzate da artisti famosi - italiani ed esteri - delle sue canzoni. 

E' anche un modo per ripercorrere quegli anni controversi (alcuni brigatisti, dopo gli arresti, confermarono di sentire nei loro covi le musiche di Battisti), di cui queste canzoni sono state incessante colonna sonora. 

Fino all'ultima fase, quella col binomio Battisti-Panella che ha prodotto 5 album del tutto sperimentali, criptici, ai limiti dell'assurdo,  oggi osannati e apprezzati perfino da filosofi e intellettuali di diversa provenienza. 

Valga per tutti il giudizio di Renzo Arbore che paragona la creatività di Battisti a quella di Gershwin e di Michele Serra, che scrive: 

Don Giovanni ridimensiona gran parte della musica leggera degli ultimi dieci anni.... il mio voto è dieci e lode. La sua invenzione melodica è enorme. La frase musicale finisce sempre in un modo sorprendente, lasciandoti sospeso nel vuoto, in una vertigine(...) La scelta dei testi è geniale. Molto meglio di Mogol.  Io credo che L'Apparenza sia l'opera di un genio, o più probabilmente di due (...), dico genio pensando a chi sa generare miracoli, inventare cose che nessuno ha potuto inventare prima. Come artefice di una illuminazione formidabile che per un attimo ci porta via o porta via gli altri. 

Fabrizio Falconi

Tullio Lauro - Leo Turrini
Emozioni - Lucio Battisti vita mito note
Zelig Editore
Milano, 1995


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