25/11/15

Habermas: "Il fondamentalismo non è una religione".





Non c'e' alcun bisogno di reagire a un pericolo fittizio come l'asservimento a una cultura straniera, che secondo qualcuno ci sta minacciando. Il pericolo e' ben piu' concreto: secondo il filosofo tedesco JurgenHabermas, la societa' civile deve guardarsi dal sacrificare sull'altare della sicurezza le virtù democratiche di una societa' aperta: la liberta' degli individui, la tolleranza verso la diversita' delle forme di vita, la disponibilita' a immedesimarsi nelle prospettive altrui. 

Nel suo modo di esprimersi - afferma Habermas in un'intervista a Le Monde riportata da Repubblica - il fondamentalismo jihadista ricorre a tutto un codice religioso, ma non e' affatto una religione. Al posto dei termini religiosi di cui fa uso potrebbe usare qualunque altro linguaggio devozionale, o anche mutuato da una qualunque ideologia che prometta una giustizia redentrice

Spera che gli attacchi a Parigi non cambino l'atteggiamento della Germania sui rifugiati: Siamo tutti sulla stessa barca. Il terrorismo e la crisi dei rifugiati costituiscono sfide drammatiche, forse definitive, ed esigono solidarieta' e una stretta cooperazione che le nazioni europee non si decidono ancora ad avviare. 

2 commenti:

  1. Mi sono a lungo occupato di Habermas negli anni del mio dottorato in Filosofia. Purtroppo le sue posizioni sono molto annacquate rispetto ai tempi di Marcuse e Adorno. Temo che gli intellettuali di sinistra abbiano tutti ceduto al capitale, compreso Habermas. La sua voce critica resta sempre interessante, ma è davvero difficile barcamenarsi in un linguaggio così astruso e arzigogolato. Ad ogni modo ho scritto qualcosa su di lui qui:

    https://ilbarattolodelleidee.wordpress.com/2016/10/30/habermas-azione-e-interazione/

    Potrebbe risultare utile a chi volesse farsi un'idea generale del suo pensiero.

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  2. Personalmente mi sono occupato di Habermas in occasione della mia tesi di dottorato. A distanza di anni ho ormai realizzato che l'autore ha di fatto seppellito la spinta critica della scuola di Francoforte, determinandone la definitiva sepoltura. Annacqua eccessivamente il tema della reificazione e della critica alla razionalità strumentale nel mare sempre cristallino dell'intesa universale, dove la differenza viene semplicemente messa a tacere e scompare la possibilità stessa della critica. Ho scritto un breve post introduttivo sull'autore che potrebbe essere utile a chi vuole saperne di più sull'autore. Se ti va puoi passarmi a trovare, potrebbe essere una bella occasione di confronto

    http://ilbarattolodelleidee.org/2016/10/30/habermas-azione-e-interazione/
    Ciao!

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