13/04/15

Il "Testamento" di Rainer Maria Rilke - Un testo sublime.





L'inverno del 1920-21 Rainer Maria Rilke si rifugia nel castello Schloss-Berg nel cantone di Zurigo. Qui scriverà una nuova elegia (un abbozzo) dedicata all'infanzia (e contenuta ne L'Illustrazione Italiana n.13) e questo Testamento, testo durissimo e veramente sconvolgente, sorta di purificazione interiore (ed esteriore, tramite silenzio ed isolamento) dai rapporti e dalle relazioni per ritrovare il vigore di una parola assoluta.

Raggiunge i vertici la sperimentazione linguistica del taccuino bruciato, simile alle astrazioni junghiane associative - un testo misterioso e affascinante, come tutto Rilke.

Basti questa singola pagina, (67 della edizione italiana TEA con la traduzione di Claudio Groff, Ugo Guanda Editore, 1983):

L'ascesi non rappresenta certo una soluzione; è sensualità di segno negativo. Può tornare utile al santo, come supporto ausiliario; nel punto di intersezione delle sue rinunce, egli scopre quel dio del contrasto, quel dio dell'invisibile che ancora non ha posto mano alla creazione.

Ma chi è impegnato nei sensi, chi deve considerare pura l'apparizione e autentica la forma, come potrebbe iniziare con la rinuncia !  E seppure questa gli si rivelasse in un primo momento utile e vantaggiosa, per lui rimarrebbe inganno, stratagemma, raggiro -, e infine si vendicherebbe in un qualche punto del suo arco creativo sotto forma di durezza, aridità, inammissibilità, viltà del frutto. 




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