17/02/15

Dio non è felice.


Dio non è felice. Lo sento. 

E’ per questo che non risponde, e non esaudisce mai le mie preghiere. Lui ci ha riempito di bene e di male, e lo ha fatto perché così noi abbiamo anche bisogno di temerlo. Altrimenti, non servirebbe a nulla rivolgersi a Lui, e nemmeno sperare, servirebbe. Che senso avrebbe, sennò, un Dio che non risponde ? 

Oppure, non risponde semplicemente perché non esiste. Ma questa è un’idea ovvia, e perfino troppo strana, e per questo preferisco pensare che non risponda non per questo, ma perché non è felice. In questa sua infelicità c’entriamo anche noi, per forza. 

E’ lo stesso motivo per cui, quando torno a casa, Nero non mi viene incontro, scodinzolando, come faceva nel tempo beato che fu. Non è felice. I cani, poi, hanno un modo risentito di mostrarti che non sono felici. 
Si ricordano di quando non avevi occhi e attenzione che per loro, e io li vedo - durante la passeggiata al giardino - quei padroni ciondolanti e indecisi sotto la chioma di qualche licustro aspettare che loro finiscano di odorare il prato: vedo i cani tornare indietro di malavoglia, ingobbiti e depressi. 

Come se i padroni fossero invisibili li sopravanzano, conoscendo già a memoria la strada, si voltano alla fine come per dire: “allora ? Ci vuole così tanto?”. 

Anche Nero mi rimprovera. Non a caso: è un cane sveglio, lo è sempre stato. E’ sveglio, ma non è più un cane felice. E l’istinto canino gli deve dire, a gran voce, che io c’entro qualcosa con questa sua infelicità. Non arriverà mai ad accusarmi esplicitamente, a pretendere, a ringhiare come fanno i cani quando non sono soddisfatti, o a vendicarsi, perché un cane è un cane, e Nero è – da questo punto di vista – il migliore dei cani. 

Ma il suo modo di farmi capire che non è felice, mi colpisce, non mi aiuta. Non afferra più il bordo del guinzaglio per concedersi un quarto d’ora di matte risate canine, come faceva fino a poco tempo fa. Non mi concede nemmeno qualcuna delle sue goffe imboscate con cui mi spaventava sbucando fuori dalle porte nei lunghi pomeriggi invernali.


Fabrizio Falconi - (C) riproduzione riservata - 2015.

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