22/01/15

Il nostro incontro non era in agenda.




Il nostro incontro non era in agenda.  Come spesso accade nella vita, abbiamo lasciato fare al caso. Quest'onda increspata che a tratti ci accarezza e a tratti ci sommerge. 

Ma non è così l'anima delle cose.  Questa nebbia indistinta, questo mal di capo, questa debolezza lascia il posto alla furente voglia di cercare il dritto e il compiuto,  la passione delle forti istanze, le meteore che attraversano come un lampo la notte della savana. 

Il nostro incontro non era in agenda.  E tu, anima lo sapevi. 
Hai aspettato paziente e non ti sei sottomessa. 
Come un animale selvatico sei sparita per un po' e poi sei tornata.  Sulle medesime tracce lasciate ai tempi della neve. 
Le riconosci.
Anche io, che son cacciatore, le riconosco.
Anch'io son paziente. 
Ci siamo guardati da lontano e abbiamo lasciato fare.  All'odor di fragole, alle malie del sottobosco, al lampo del tuono prima della pioggia, al rimbombo lontano dei massi caduti. 

Il nostro incontro non era in agenda. Tu ed io potevamo sfiorarci nei percorsi di tutti i giorni e non incontrarci mai.  
Poi venne quel giorno, e l'attenzione fece il resto.
Da quando si è attenti, nulla è più come prima.
Il mondo cambia, tutto il resto cambia. Nell'ingranaggio del motore dell'universo creato o increato, due cose trovano posto, si sovrappongono come nel tempo dell'eclissi. Combaciando perfettamente. E tutti gli animali, tutto il regno si inchina, tira il fiato, ne tiene il conto.



Fabrizio Falconi (Fabrizio Falconi © - proprietà riservata/riproduzione vietata).

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