27/12/14

Non vi è intelligenza senza emozione (L'ebanista)



Non vi è intelligenza senza emozione. Ci può essere emozione senza molta intelligenza, ma è cosa che non ci riguarda, scriveva Ezra Pound.

Quel che si trova sul mercato è emozione senza molta intelligenza. Tutto è facile se si asseconda questa direzione.  

L'emozione pura però, senza vera intelligenza, è pura superficie. Non dà e non aggiunge. Non cambia e nemmeno toglie.  E' come un grano di clessidra che si disperde, uguale agli altri. E un altro tempo è passato. 

La vera intelligenza è nascosta nel vivere profondamente le emozioni (non come fossero princìpi distinti, ma allo stesso momento, tutto insieme)

Per molto tempo, nella vita, ci illudiamo di conoscere profondamente l'altro o gli altri, ma questa vera conoscenza non deriva certamente dalle emozioni (neanche da quelle che si vivono insieme): è la qualità dell'intelligenza, del respiro interiore di ciò che si vive, che rende le emozioni profonde, indelebili. E la conoscenza dell'altro non è allora illusoria, ma vera e reale. 

E come un legno trattato da un ebanista, ad ogni passaggio (di emozione), il legno diventa sempre più pregiato. E' il lavoro dell'intelligenza dell'ebanista, la sua pazienza, il suo modo di sentire, il silenzio, l'accoglienza, la determinazione e la dolcezza, il mettere e levare dei gesti (cioè l'intelligenza) negli intarsi, che rendono lucente e prezioso ciò che sembrava deperito o incapace di essere altro da cibo per i tarli.

Fabrizio Falconi


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